Capitolo 58

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Ce ne siamo andati, siamo salito in macchina e siamo partiti, non so dove sto andando ma so che sto con lei, mi ha fatto crollare, mi ha fatto innamorare di nuovo, non so dove ci porterà adesso ma so che saremo insieme, lo spero. Ho la mano sulla sua coscia, lei che mi fa i grattini sul braccio, intrecciando le sue dita alle mie, così senza nessun perché, un gesto che sa di ritrovarsi, di quanto ci siamo mancati e del male che ci siamo fatti ma che siamo pronti a chiudere quella ferita. Mi bacia il dorso della mano e ride. Quel sorriso che solo alle donne felici lo vedi.
Parcheggio lungo il mare perché la somma di lei più il posto mi mette pace. Scendiamo e ci sediamo a riva senza asciugamani, non importa più.
"È giunto il momento che ti dica perché sono così, non mi sono mai aperta con te, ti ho solo detto poche e minuscole cose, ma anche io avrei molto da raccontare.." mi dice e la guardo.
"Ho tutto il tempo che vuoi.." rispondo sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Prende un respiro e inizia a parlare. Mi racconta di essere andata via da casa a sedici anni dopo i repetitivi abusi da parte di suo zio, che non ha mai pianto per questo, che non baciava un ragazzo perché collegava tutto a quella maledetta domenica che quella merda di uomo la prese con forza, senza chiederle il permesso, senza dargli speranza di un futuro migliore con gli uomini, che questa situazione l'ha portata sempre ad usarli gli uomini, ecco perché era così schiva e malfidata, non ne voleva più sapere per tutto il dolore che aveva e porta ancora dentro. Mi dice che non ha mai pianto per questo ma vedo i suoi occhi diventare lucidi. Piangi amore, sfogati che fa bene, così chiudi una volta per tutte. Al mio paese si dice che le lacrime lavano gli occhi e poi ci si vede meglio, piangere fa bene. Inizia a piangere singhiozzando, la abbraccio e lei si aggrappa a me come si fa con il salvagente. La stringo perché la sua storia mi ha toccato e non poco, mi dispiace che abbia subito tutto questo da gente orribile che doveva essere la sua famiglia e proteggerla. La stringo mentre lei si sfoga e butta via tutta la tristezza perché so che da adesso in poi non ne avrà più, avrà tutto l'amore che si merita.
"Sono patetica lo so, piango a distanza di anni.." mi dice.
"Shhh.. Non è vero" dico baciandola sul collo.
"Non c'era luce nella mia vita prima, adesso tu qui, mi hai salvata del buio Kostas, ti prego tienimi con te" mi dice.
"Qui, hai salvato anche me dal buio.." le dico e la bacio. Lei ricambia e mi tira sopra di lei rotolandoci sulla sabbia mentre il cielo si colora di arancione dandoci uno spettacolo mozzafiato che non riusciamo a guardare perché persi uno nell'altra. Mi lascia fare non ha più paura di me, né di darmi altro, vuole me ed io sono suo, sono sempre stato suo, anche quando non mi voleva. Anche quando dicevo di odiarla, ero suo.
Ora capisco tutto e giuro su me stesso che non la lascerò più andare. Ci baciamo di continuo, carezze, sospiri che si mischiano tra di noi, le sue mani che cercano le mie per stringerle perché mi vuole addosso. Il suo profumo che si mischia con il mio, il cuore che batte con il suo allo stesso ritmo, gli sguardi che si fanno sempre più intensi. Mi perdo dentro di lei e vedo solo la nostra vita insieme. La vedo la mattina appena sveglia di fianco a me, la vedo intenta nel cucinare qualcosa per pranzo, la vedo davanti al camino a dicembre a scaldarsi dal freddo gelido, la vedo ovunque, ma sempre accanto a me.
"Rimani qui?" le chiedo.
"Qui dove?"
"A Napoli" dico.
"Con te?"
"No con sto cazzo che domande fai? Resti qua, vivi con me, ci viviamo, ci amiamo" dico e lei ride.
"Certo che resto con te, sono venuta a posta" mi bacia. Ora sono in completa pace, con me stesso, con lei, il mondo non mi fa più paura, niente mi farà più male, perché in lei ho trovato la forza di andare avanti, se ho lei vicino la mia vita è completa. La stella ha fatto il suo dovere, mi ha riportato da lei, era destino, dovevamo stare insieme dall'inizio. Ora lo siamo veramente.
Decidiamo di tornare a casa, ora la nostra casa, mia e sua. C'è una sorpresa che la aspetta. Appena entriamo veniamo travolti da Eris che senza neanche conoscerla le salta addosso. Lei ride e la coccola, ha sempre avuto un debole per gli animali. Le piacciono e anche ad Eris piace lei.
"Senti però io ho voglia di te.." mi dice guardandomi maliziosa. Mi dice all'orecchio che è tanto che non fa sesso. Lo stesso vale per me, anzi forse è molto di più per me. Non le interessa di vedere la casa, mi dice che tanto dovrà viverci quindi ci prenderà confidenza più tardi. Me la porto in camera e mi spoglia con foga baciandomi ogni punto di pelle che scopro. La sdraio è la spoglio mentre ci baciamo con foga, non ci stacchiamo più, le labbra sono incollate. La mia lingua è annodata alla sua e viceversa. Le tocco in mezzo alle gambe e mi sospira sulla bocca. Lei libera la mia erezione, non dice niente e se lo infila dentro senza preservativo, mi piace questa cosa che fa sul serio. Mi morde le labbra mentre inizio a muovermi sempre più forte perché adesso è veramente solo mia, e poi mi è mancata da morire.
"Kostas.." mi chiama.
"Sta zitta e baciami" rispondo e lei lo fa, mentere ansima nella mia bocca, delicata come ricordavo, le cerco la mano e lei intreccia le dita con le mie. Me la stringe mentre ci diamo piacere a vicenda senza mai smettere di baciarci. Sto per venire e glielo faccio sapere all'orecchio ma lei mi dice di andare avanti.
"Sono tua.." sussurra.
"Ti amo.." rispondo sulle sue labbra e le vengo dentro. Lei non me lo dice, forse non me lo dirà mai ma mi stringe talmente forte che se questo non è amore, allora non so cos'è.

~

Spazio autrice

Manca solo l'epilogo. 😌

Qui, ti ho salvato dal buio. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora