cerimonie

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Sorridi... tieni la testa alta... non parlare... non scostare il velo... sorridi... mantieni un atteggiamento impassibile... Saluta il popolo a destra... sorridi... saluta il popolo a sinistra... sorridi... siediti alla sinistra di tuo padre... tieni la schiena dritta... sorridi... impassibile... aspetta... Icaro...
Aspetta, cosa?
Icaro, sono certa di aver visto Icaro nella folla, lo sapevo che non mi avrebbe lasciata sola, non dopo quello che gli avevo confidato.
Sto per voltarmi a cercarlo quando vedo la mia nutrice lanciarmi un' occhiata di fuoco.
Ops
Mi sono distratta.
Cerco di riprendere la concentrazione: postura, sorriso impersonale, testa alta, sguardo lontano...
Una nave.
Le sue vele.
Le sue dannatissime vele.
Una morsa gelida mi stringe il cuore in una morsa, sento il mio respiro farsi sempre più corto, più veloce. Un movimento brusco quanto repentino alle mie spalle mi conferma che anche il mio migliore amico si è accorto che la barca che sta arrivando è la stessa del mio racconto, la stessa del mio ricordo. Sgomentata ripenso al mio incubo, rivedo la spada mentre penetra il mio petto. Rivedo i capelli corvini e gli occhi color tempesta del ragazzo. Abbassò lo sguardo sulla mia veste e mi appare agli occhi intrisa del mio sangue. Inizio a sudare a freddo.
Il mio respiro accellera. Ho paura... paura... non riesco a pensare a nient'altro. Ho paura. In un lampo rivedo la tempesta. Mi sembra di udire il brontolio lontano di un tuono, la luce di un lampo mi ferisce gli occhi. Tocco dove sono sicura di trovare il mio trono. Non percepisco nulla di solido sotto di me. È acqua. Sono in mare. Sto affogando. Ho paura. Non riesco a respirare. Mi bruciano i polmoni. Oddei. Non c'è la faccio. Scalcio disperatamente. Cerco la superficie. Chiudo gli occhi. Ho troppa paura.

Apro gli occhi di scatto, un profumo salmastro mi solletica le narici con prepotenza.
Mi guardo intorno cercando di abituare la vista alla luce che mi ferisce gli occhi ancora abituati all'oscurità del sonno.
Tende di leggero tulle color oro circondano il letto morbido ove mi trovo.
Sento delle voci intente a superarsi l'una con l'altra in un'aspra conversazione. Riconosco il timbro di entrambe: la voce prorompente e decisa di Clio in contrasto con quella leggera e divertita di Icaro.
Cerco di alzarmi, le coperte sembrano pesare quintali.
Mi mordo le labbra per trattenere un lamento mentre esco dalle coltri del mio baldacchino.
-Hey-
Sorrido debolmente

AriannaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora