Sono passate ormai due ore da quando Clio e Cassandra hanno iniziato a torturarmi con le loro ruvide spugne e con quei pettini infernali nella mia stanza da bagno. Osservo infastidita le boccette di olii ed essenze ordinatamente riposti sul bordo della vasca: alcuni provengono dal lontano Egitto, come l'olio d'argan o la crema di mandorle, altri invece vengono prodotti in India come le essenze al cardamomo o quelle al cedro. Alcune invece sono stata prodotte dalle mie schiave con le olive di mio padre. Insomma, un vero e proprio connubio di culture. Solo di una boccetta non conosco la provenienza, la osservo attentamente e mi riprometto di domandare a Dedalo durante la nostra prossima lezione.
La voce imperiosa di Clio però mi riporta velocemente alla realtà:-Smettila di fantasticare ed esci dalla vasca, ma non pensare mica che io abbia finito con te!-
Sbuffo infastidita e inizio a cercare disperatamente una via d'uscita dal mio inferno personale.
Il mio sguardo vaga sulle vetrate che guardano al di fuori del palazzo.
Intravedo Icaro nel parco e inizio a fare dei segni per farmi notare da lui.
Finalmente si gira, mi vede, per poi coprirsi gli occhi e arrossire furiosamente.
Guardo verso il basso.
Mi è caduto l'asciugamano.
Arrossisco a mia volta e afferro la tunica più vicina a me, per poi catapultarmi fuori alla massima velocità tra gli urli delle mie ancelle.
Mi allontano nel parco nella direzione in cui avevo visto Icaro.
Ho un bisogno assoluto di parlargli, soprattutto oggi.
Mi avvicino alle sue spalle in silenzio e gli salto letteralmente addosso, abbracciandolo stretto.
Lui si volta sorridendo, facendo illuminare i suoi spettacolari occhi azzurri, limpidi come un cielo d'agosto.
Mi accoccolò meglio nel suo abbraccio, cercando quel calore che fin da piccola ho sempre cercato senza alcun risultato.
Senza nemmeno accorgermene scoppiò a piangere contro il petto di Icaro.
Lui mi accarezza la testa gentilmente, pettinando con le dita i miei capelli, ancora umidi dal bagno con le dita.
-O...Oggi ... Oggi è... è il com... compleanno...d..d..di mio...mio fratello!-
Singhiozzo verso di lui a mo' di spiegazione
Lui mi guarda smarrito.
-Principessa, tu non hai un fratello.
Oh sì che ce l'ho, penso mentre soffoco i singhiozzi nella tunica di Icaro.
Mi faccio forza, mi sposto dal mio luogo sicuro, il mio unico luogo sicuro, e lo guardo negli occhi. Vedo il riflesso dei miei occhi nei suoi. L'oceano in contrasto con il cielo. Un infinito all'interno di un altro infinito. D'un tratto sono calma. Pronta a raccontargli una storia drammatica e raccapricciante che ho cercato di dimenticare, una storia che ha distrutto il cuore di mio padre, una storia di divinità capricciose e crudeli, divinità che non si stancano mai di distruggere la vita di noi mortali, umiliandosi per aver provato gioia. Anche per poco tempo.
Cerco di concentrarmi solo sugli occhi del mio ascoltatore, cerco di scordare le minacce degli dei e inizio a raccontare.
-C'era una volta un re molto potente innamorato perdutamente di sua moglie e con una figlia di solo due anni che entrambi amavano più di loro stessi...
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Arianna
Ficção HistóricaImmaginate di vivere nell'età dell'ora, nell'epoca nella quale tutti i miti sono stati scritti. Immaginate di poter incontrare creature mostruose per le strade, di potervi innamorare per colpa di una pozione e di avere un numero decisamente esagerat...