Arianna

teseo

La cena era ormai iniziata da un po'di tempo quando mio padre si alzò in piedi per presentare il principe dei Teucri, una popolazione che avevamo sottomesso molti anni fa.
Lui mi sorrise in una maniera strana, come se forte estremamente soddisfatto di essere lì in quel momento. Ma come faceva ad essere felice in quel momento? Forse non sapeva quello che gli stava per succedere?
In ogni caso quel sorrisetto gli sarebbe stato tolto presto.
Eppure una sensazione di disagio si stava impossessando di me. Cercai istintivamente Icaro con lo sguardo, dov'è quello stupido quando ho bisogno di lui?
Ora che guardo bene manca anche dedalo, mio padre se ne sta andando ora. Dove sono andati tutti?
Perché mi hanno lasciato sola con gli ospiti? E soprattutto perché proprio con lui?
Mi fermai ad osservarlo bene per un momento: se non fosse stato per il sorriso malvagio sempre dispiegato sulle sue labbra sarebbe stato anche molto attraente. I suoi capelli ricci e scuri facevano contrasto con gli occhi verdi scuri, come se un bosco selvaggio vi fosse rimasto intrappolato. Il corpo era abbronzato e atletico, come se fosse stato tutta l'estate a lavorare nei campi. A occhio e croce non poteva avere più di vent'anni, e i vestiti...
- Ha sete mia signora?-
Alzo lo sguardo confusa prima di notare un servitore porgermi una coppa di vino.
Sorrido e prendo la coppa tra le mie mani mentre continuo a guardarmi intorno annoiata.
Bevo un sorso della bevanda e assaporo il sapore dolce e acido del vino speziato, sento il bruciore dato dell'alcool che mi brucia la gola mentre mi scalda donandomi una sensazione di sicurezza maggiore. Butto giù in un sorso solo quel che rimane del vino e mi alzo per andarmene da lì.
A un certo punto un mal di testa improvviso quanto lancinante mi costringe a sedermi nuovamente al mio posto. Vedo i servitori e le ancelle avvicinarsi a me velocemente mentre tutto intorno a me diventa buio.
L'ultima cosa che vedo è il sorriso soddisfatto di Teseo.

E fu proprio il suo sorriso a fare iniziare le mie sventure, le arai colpiscano quel superbo.