10- Rivelazioni e litigi

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Aprii gli occhi a causa della luce e dello scomodo pavimento che infastidivano il mio sonno, mi girai e vidi gli occhi di Aiden che guardavano dritti dentro alle mie pupille.
-Buongiorno bellezza, dormito bene?- mi disse con una voce ancora impastata dal sonno.
Mugugnai intenta di mettermi seduta: "buongiorno 'sto gran cazzo, si dorme malissimo per terra"
«Diamine, ha la luna storta oggi, meglio lasciarla stare» disse mio fratello fissando il soffitto.
"Questa casa ha due piani, possibile che non ci siano delle camere con dei letti?"
-Sì, certo che ci sono, ma è meglio non salire neppure le scale-
<Fra, mica ci sono dei cadaveri>
-Questo non lo potete sapere-
"C-che intendi dire?"
-Te lo dirò dopo, se tanto ci tieni a sapere i dettagli di questa catapecchia e dell'intero paese-
Joshua e Bryant uscirono di casa e andarono a prendere qualcosa nel furgoncino, io e Aiden restammo soli.
-Di sopra... sono morti in miei genitori, assassinati. Quella notte ero a dormire da un mio amico, aveva dato una festa. Quando tornai, la mattina seguente, salii le scale per andare a cambiarmi pensando che i miei genitori fossero andati a lavoro, invece trovai i loro corpi insanguinati sul loro letto matrimoniale. Ho ancora la scena in mente, sarà un ricordo che mi perseguiterà a vita. Per me mia madre e mio padre rappresentavano tutto, mi avevano insegnato l'amore, il divertimento, ma anche la paura e la tristezza, mi hanno cresciuto nel miglior modo potessero, non facevano mancar nulla né a me, né a mio fratello. Gli schizzi di sangue sono rimasti sulle pareti, sulle lenzuola, sul materasso, sul pavimento, ovunque. Sono stati spostati solo i corpi...-
Non avevo mai capito perché Aiden non avesse mai neppure nominato i suoi genitori, ma ora ne comprendo il motivo. Dev'essere dura per lui ricordare questi avvenimenti così traumatici.

"Mi dispiace, non volevo essere invadente..."
-Non la sei affatto... mi fa piacere ricordare i miei genitori. E poi mi pare giusto che dopo due anni tu voglia conoscere qualcosa in più su di me, ma ora vorrei che tu mi raccontassi di te-
"Su di me non c'è molto da dire, o meglio, non ho avuto una vita così difficoltosa come la tua"
-Voglio sapere, quindi accontentami-
"Ma quanto stanno via gli altri due?
-Hanno detto che volevano fare un giro del paese, non hai sentito?-
"No, pensavo volessero prendere qualcosa nel furgone"
-Dai, racconta-
"Va bene... Io e mio fratello siamo stati adottati da una famiglia bellissima, ci adoravano tutti, i nostri genitori biologici ci avevano abbandonati quando avevo appena due anni. Ci hanno fatto studiare, divertire, ci permettevano di uscire con gli amici... insomma erano praticamente perfetti, se non fosse che non si amavano molto. Penso che il nostro arrivo in casa li avesse fatti allontanare, ma hanno sempre cercato di non farlo notare. In qualunque caso, nonostante la bella famiglia, non ho passato un'infanzia da ricordare, ero estranea a tutti e mi sentivo un fantasma nei confronti dei miei compagni di scuola, nessuno osava avvicinarsi a me e le voci sulla mia adozione correvano, la notizia era sulla bocca di piccoli e grandi. Crescendo imparai a fregarmene di tutto quello che dicevano e vociferavano, poi tutto a un tratto sono capitata qui... e ora sono con voi, a fare pazzie e cazzate, cose che non dovremmo fare"
-Tu hai un sogno?-
"Per ora il mio sogno è solo quello di andarmene da questo posto, trasferirmi da qualche parte e vivermi la vita in un modo migliore. Tu hai qualche sogno?"
-Vorrei solo avere qualcuno al mio fianco, tutto qui-
"Hai noi al tuo fianco, ti supporteremo sempre, qualunque cosa accada nel corso della storia"
-Lo so che ho voi, però qualcuno che mi ami, che mi conosca davvero per quello che sono e con cui non devo aver paura di essere me stesso, un po' come sono con te ora...-
"A proposito, perché con me parli di cose così personali?"
-Perché di te posso fidarmi molto- si fermò un secondo per pensare e poi disse: -e poi...-
Si avvicinò a me lentamente, guardandomi negli occhi, sembrava mi stesse leggendo nell'anima. Era sempre più vicino, sentivo il suo respiro così vicino e così pesante, ma allo stesso tempo così calmo.
Con una mano mi accarezzò una guancia con molta dolcezza, mentre il suo viso si avvicinava ancora e ancora, finché le nostre labbra non si unirono e diedero vita ad un bacio lento e passionale, sembrava che entrambi cercassero quel momento da tempo, ma solamente ora ne abbiamo conferma.

«Ehm... siamo d'impiccio?» disse mio fratello sull'uscio della porta.
-Evidentemente si- rispose Aiden staccandosi dalle mie labbra.
Cavolo, questo tipo mi stravolge cuore, anima e cervello... ma perché fa questo solo ora.
«Bryant ha detto che partiamo ora, cercate di darvi una mossa piccioncini»
"Sì... a-arriviamo subito"
Aiden allora mi prese per mano sorridendomi, e insieme uscimmo dalla casa, dirigendoci al furgone già in moto.
<Ma dove eravate finiti? Non vi muovevate più>
-Cazzi nostri, se permetti-
<Sei sempre il solito scassa cazzo>
-Sono affari nostri, non te ne deve fregare-
<Oh scusa se mi preoccupo per i miei amici>
-Stai zitto e guida, e non provare nemmeno a guardare Asteria-
<Ma che ti prende>
-Non t'importa-
<Vabbè, sei un caso perso, è inutile farti domande>
«Dai, parti, prima ci avviamo e prima arriviamo»
"Da quando sei diventato così filosofico?" dissi ridendo.
«Da quando ho voglia di andare via, penso che tutti abbiano dormito di merda, magari se trovassimo anche solo un materasso, potremmo metterlo dietro e dormirci»
<E dove lo trovi un materasso per strada?>
«Magari lo compriamo, no?»
-Ah si? Con quali soldi?-
«Ah già... Scusate»
-Asteria, dovresti togliere il burro d'arachidi che comprime il cervello di tuo fratello-
«Scusa se mi sono dimenticato che siamo poveri come la merda»
-La prossima volta ragiona, o non ne sei capace da solo?-
"Ma la volete smettere? Tra poco vi metto un cucchiaio in bocca, cristo santo"
<Che senso ha mettere un cucchiaio?> disse Bryant ridendo all'impazzata. La sua risata trascinò anche quelle di Aiden e Joshua, infine seguì la mia.
"Invece di dormire, dovremmo mangiare qualcosa, siamo tutti affamati e soprattutto nervosi"
-Mangiati 'sto cazzo-
«Dosa le tue parole»
-Mi scusi chef, non volevo sembrare troppo violento verso questa bella donzella- mi sorrise mentre parlava.
"Ci sarà mai una volta in cui non avete dei battibecchi continui?"
«Ma noi non abbiamo il becco»
"Dì un'altra cosa simile e ti taglio la lingua, scemo"

All'improvviso, il silenzio.
Di colpo Aiden, seduto accanto a me, pose la sua mano possente e grande sulla mia coscia, ma non cercò di salire con le sue dita, la lasciò semplicemente lì, qualche volta stringendo la presa.
Con lui vicino mi sentivo più protetta; anche se sembra il contrario, ha sempre cercato di salvarmi dalle situazioni più difficili e di prendersi cura di me qualora non fossi in forze.
Alla fin fine, sotto quella corazza da duro e coraggioso senz'anima, nascondeva un ragazzo d'oro, premuroso e molto dolce.
Sono fortunata ad avere lui, mio fratello e Bryant, nonostante le tante avventure finora occorse, sono le persone migliori che mai potessero capitarmi. Sono davvero fiera di averli al mio fianco sia come amici, che compagni.

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