9- Ricordi

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DRIIIIN, DRIIIIN, DRIIIIN...
DRIIIIN, DRIIIIN, DRIIIIN...

"Aiden, perché non rispondi?"
«Se non lo faccio è perché non voglio, no? Dio mio a volte mi chiedo se nella testa hai un cervello oppure delle noccioline andate a male»
"Molto gentile come al solito..." pensai.
«Comunque, controlla che i due lì dietro stiano bene, è da un po' che dormono...»
"Oh che carino, si preoccupa, hai visto Bryant?" spuntò mio fratello.
«Era meglio se dormivano ancora di più»
Intanto il telefono di Aiden continuava a squillare e senz'altro i miei timpani si stavano stancano di sentire quel rumore assordante.
"Potresti almeno cambiare suoneria però eh"
«A me piace questa, non rompere le palle»
"Dammi qua il telefono"
«Prendilo te, non vedi che sto guidando piccola imprudente?»
"E dove l'hai messo?"
«Nella tasca dei jeans genia, quella qui a destra»
E... io dovevo mettere la mano nella sua tasca? La cosa non mi entusiasmava molto.
«Dai sbrigati, oppure... hai paura?» continuò Aiden con un sorrisetto voltastomaco.
Rossa come un pomodoro, con la mano frugai nella sua tasca, anche se a dirla tutta non sentii subito il telefono, ma qualcosa di più... "tondeggiante".
Afferrai il telefono e di fretta tolsi la mano dalla sua tasca, e mi accorsi che le mie guance stavano letteralmente andando a fuoco.
«Mi sembra ti sia piaciuto quello che hai toccato, dalla tua faccia...»
"Se qualche volta provassi a tapparti la bocca con sei tappi di sughero, l'equivalente di quelli che potresti mettere anche nel culo, sarebbe meglio per tutti" dissi di tutta risposta.
«Oh povera piccola, si è arrabbiata»
"Ma statti zitto"
Tra le suoneria del suo telefono ne cercai una che avesse un'armonia più decente della prima.
Era una canzone, il quale titolo mi ispirava molto, decisi di ascoltarla e la trovai subito così bella, così... piena di cose da raccontare, un po' come l'avventura che sto vivendo con loro.

"Ain't got no place to call a home,
Only chains and broken bones,
Ain't got no place to call a home,
So come on Lord, won't you take me now?"
La parte finale della canzone diceva proprio questo. Il titolo era "Broken Bones", una canzone dei Kaleo, band da me mai sentita prima. (Canzone che la scrittrice ha messo all'inizio)

«Bella questa, lasciala»
"Ti piace?"
«Molto, è la mia canzone preferita»
"Ma che è 'sta musica" chiese Bryant intontito dal sonno.
"La nuova suoneria del telefono di Aiden, non hai seguito alla scena?" rispose mio fratello.
"Mi ero riaddormentato"
"Ma come fai ad addormentarmi così velocemente santo dio..."
"Ma che ne so, chiudo gli occhi e dormo e basta, voi no?"
"Sinceramente no, sei strano forte tu" dissi io.
"Ma che cosa dici, siete voi gli strani"
"Ah si comunque... Aiden se provi di nuovo a rivolgerti così a mia sorella non arrivi al giorno successivo. Prima sono stato zitto, ma se lo fai di nuovo ti appendo ad un lampione per le palle"
«Tranquillo fra, non ho detto nulla»
"Sai le tue condizioni"
"Ora fai quello geloso?" chiesi a Jo.
"Lo sono sempre stato, scema..."
"Ma alla fine dove ci stiamo dirigendo?"
«In un paese... abbastanza lontano»
"Ma... stai tornand-" non riuscì a finire la frase Bryant.
«Sì, stiamo andando lì» lo bloccò Aiden.
"Si può sapere per quale cazzo di motivo stai tornando lì?"
«Solo di passaggio... voglio tornare a vedere alcune cose»
"Pfff, ma dobbiamo sempre seguirti?" sbuffò il biondino.
«Ora sto guidando io, se non vuoi, quella è la porta, puoi anche buttarti. Non sarebbe neppure la prima volta che lo fai. In qualunque caso dormiremo lì stanotte e non potete ritirarvi»

Dopo un pochino di tempo oltrepassammo un cartello: c'era scritto BENVENUTI A RICKSVILLE.
Non ho mai sentito notizie di questo posto e neppure sapevo della sua esistenza, ma sembra che sia Aiden sia Bryant lo conoscano bene.
"Ricksville? Mai sentito nulla in proposito"
«Non è una novità che poche persone la conoscano. È una città abbandonata da circa cinque anni, aveva pochi abitanti, per lo più anziani che preferivano vivere in campagna che in città, ma c'erano anche delle famiglie... fra le quali la mia»
"E perché vuoi tornarci se è abbandonata?" chiese il magnifico ed intelligentone Joshua.
«Perché c'è casa mia, la gran parte dei miei ricordi più belli di quando ero piccolo, le foto dei miei genitori...»
"Non hai mai nominato i tuoi genitori finora"
«E neppure dovrei farlo»
Questo posto era veramente raccapricciante, tutto in degrado, le case cadevano a pezzi, i giardini incolti con la loro erba cresciuta a dismisura e secca, tetti che erano praticamente inesistenti. Il tutto ricoperto dall'edera che cresceva senza mai trovare ostacoli e piano piano si impossessava di tutto il territorio possibile.
Accostò vicino ad una piccola casetta, ancora intatta ma molto meno curata delle altre, sembra sia stata abbandonata tra le prime, seppur ancora in piedi.
«Possiamo scendere, dormiremo lì dentro»
Senza che me ne accorgessi era già sera. Scendemmo tutti dal furgoncino e ci facemmo strada tra l'erbaccia per poi entrare. Alcune finestre erano rotte, altre ancora intatte, ma i vetri erano talmente sottili, sporchi, e rovinati che se fosse grandinato, sarebbero cadute seduta stante. Fortunatamente il tempo non sarebbe peggiorato.

"Te lo ricordavi così il posto?" chiese Bryant.
«No, quando sono andato via di qui, o meglio, quando mi hanno cacciato da qui, non era tuto così disordinato e rotto»
"Sicuramente è entrato qualcuno" disse il biondo allora.
"È molto probabile, so che c'è un gruppetto che si diverte a devastare le case abbandonate" rivelai.
C'erà una scritta fatta con le bombolette su una parete... inquietava molto, diceva "Il diavolo s'impossesserà del nostro corpo e della nostra anima farà quello che vuole". Scritte di questo tipo non se ne vedono molte, questo posto iniziava a farmi paura.
"Cosa stai fissando?" mi chiese Joshua.
"Quella scritta... mi ricorda qualcosa"
"Aspetta fammela leggere... Io non la ricordo"
«Lasciate perdere quella scritta, non vi conviene pensarci troppo»
"Ma che significato avrebbe?" chiesi.
«Non lo so, non l'ho mica scritta io, sarà di qualche setta satanica»
"È molto probabile..." aggiunse il biondo.
"Ci sono scritte anche nelle altre case?" domandò incuriosito Jo.
«Da quel che ne so io, no» rispose Aiden.
"E allora perché questa, qui?" mi incuriosii.
«Ma che vuoi che ti dica io, è da anni che non torno qui dentro»
Non mi piaceva affatto questa storia, secondo me Aiden ne sa qualcosa.
"Sarebbe meglio dormire... così ci svegliamo riposati per domani, voglio guidare io" disse Bryant.
"E dove vorresti portarci tu? In un altro luogo disperso e desolato come questo?" ironizzò Jo.
"No, andremo a Ballcliff"
«Vuoi andare in città? Ma sei rincoglionito?»
"Fra calmati, so dove andare. E poi dovremmo mangiare qualcosa altrimenti schiattiamo"
Sentii il rumore di alcuni topi che si muovevano ma cercai di far finta di nulla, anche se i topi mi terrorizzavano.
Mentre Aiden stendeva una vecchia coperta che aveva trovato in un armadio, io lo guardavo attentamente. Di scatto si girò e mi vide a fissarlo, ancora incantata dal suo corpo stupendo.
«So di essere stupendo, ma non c'è bisogno di rimanere a bocca asciutta»
"Ehm, in realtà stavo guardando la fantasia della coperta, è molto vivace per essere vecchietta" ma che cazzo di scuse m'invento ora, quella coperta sembrava quasi nuova.
"Dovresti raccontarle meglio le cazzate, così non ti crederebbe neppure un elefante sordo" disse mio fratello.
Bryant intanto non la smetteva di ridere per la situazione, mentre io stavo arrossendo e cercando di nasconderlo mi girai dall'altra parte. Sentii delle forti braccia prendermi e una testa che si appoggiava ad una delle mie spalle, dal profumo riconobbi Aiden.
«Non ci sono abbastanza coperte per tutti, se vuoi puoi dormire accanto a me» sussurrò dolcemente.
"Solamente se anche tu lo vuoi"
«Te lo sto chiedendo, per favore... Sai, a volte mi sento così solo»
"Va bene, accetto la proposta"
Questo comportamento era abbastanza strano da parte sua, ma penso lo faccia solo perché in questo modo non potrei dir di no e purtroppo lo sa.
Appena finimmo di stendere l'ultima coperta andai a chiudere l'anta dell'armadio e vidi che in realtà c'erano coperte per tutti e quattro, ma infine feci finta di nulla e mi sdraiai accanto ad Aiden, girato di schiena. Lo osservai per qualche minuto e poi chiusi gli occhi.

Sentii che il corpo accanto al mio si mosse, si girò e mi circondò con le sue braccia, in questo modo, sentendomi ancora più protetta, mi addormentai.

You have no idea [#WATTYS2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora