Tornammo e Bryant non c'era.
«Bra, dove stai?»
"Uh?" una voce proveniva da un letto.
Ecco dov'era, sotto le coperte, al calduccio giustamente.
«Ah scusa, non ti avevamo visto»
"Dove siete andati?" chiese sovrastato dall'ammasso di stoffa
«Abbiamo fatto un giro qui intorno»
Si addormentò non appena finì la frase, così Aiden prese un cuscino, una coperta e si stese sul pavimento, cedendomi così il secondo e unico letto restante della stanza. Era freddo quella notte, molto freddo. Non so come, ma sia Aiden che Bryant dormivano a petto nudo mentre io stavo congelando con le loro magliette, due coperte, e due paia di calzini addosso.
Il mattino dopo mi svegliai all'alba a causa della luce che entrava dalle finestre e dato che i due stavano ancora dormendo beatamente decisi di uscire a prendere una boccata d'aria.
"Buongiorno señorita" un uomo che passava mi salutò e me ne resi conto dopo; forse è il proprietario del Motel.
"Uh? Ah, buongiorno"
"Sveglia presto eh?" Disse l'uomo
"Già..."
"Ah, è bello il sole all'alba, non crede?"
"Preferisco il tramonto, la notte, le stelle"
Le ho sempre preferite, sin da piccola le ammiravo. Mi sento libera di notte, un uccellino che ai primi giorni di primavera inizia a volare nuovamente dopo un lungo periodo di freddo e gelo.
"Sì, sono belle anche quelle..."
Mi girai per un secondo, e non vidi più nulla.
Sentii il pavimento freddo contro la mia pelle delicata e poi un assordante silenzio riempiva le mie orecchie; persi coscienza.
Mi svegliai nel lettino della stanza, i due ragazzi preoccupati mi fissavano con uno sguardo dritto nelle mie pupille.
"Volete farmi svenire di nuovo?"
"Che cazzo è successo!?" si proccupò Bryant.
«Sei svenuta tutto d'improvviso, stai bene?»
"Sì sì, dio mio, sto bene"
Cercai di alzarmi ma un mal di testa mi assalì.
Sembrava che qualcuno stesse piantando un chiodo nella mia fronte dal dolore che provavo.
"No, non sto bene"
"E che hai?" domandò il biondo.
"TI SEMBRA CHE LO SAPPIA?" risposi con gli occhi fuori dalle orbite.
Non so per quale morivo urlai, alla fine era una semplice domanda... Uh tutto quello che è successo nelle ultime ore mi ha dato alla testa.
Si zittirono entrambi e provai una vergogna assurda.
"S-scusate"
Aiden, dopo alcuni minuti, mi sollevò dal letto e fece segno a Bryant di seguirlo.
Mi caricò nel furgoncino come se fossi un sacco di patate, la gentilezza proprio non fa per loro.
Non so dove mi stavano portando ma non eravamo diretti all'ospedale, né da un medico.
Mi portarono proprio in quel posto da me tanto odiato.
«Sai che devi fare.» disse Aiden rivolgendosi a me.
"Ah se? Cosa?"
«Lo capirai subito»
Entrammo e mi portarono in una stanza, piena di ragazze mezze nude, ferite, impaurite.
"Che cazzo è 'sto posto!?" Dissi inorridita.
Come si possono trattare così delle persone?
«Non lo sai?»
"È evidente che non lo sa..."
«Mai stata qui? Davvero?»
"No..." replicai.
"Beh... questo è il posto dove alcune ragazze, prese in strada, vengono portate... non sai cosa ci fanno gli altri con loro, è per questo che sono conciate così" cercò di spiegare il biondo.
"E che ci faccio io qui?"
«Ti abbiamo portata qui per aiutarle»
"Vi ricordo che sono appena svenuta, come potrei aiutare queste ragazze per come sono presa ora?"
"Non potresti, noi te le abbiamo solo fatte notare, genia"
«Ehi ehi, piano con lei»
"Da quando sei diventato così?" domandò Bryant con un velo di stupore.
«Così come?»
"Quasi... premuroso"
«Ma che cazzo dici, non lo sono mai stato e mai lo sarò»
"Ragazzi ora non litigate" cercai di farmi notare.
«Ma stai zitta tu, non c'entri una minchia»
"Come non detto" e poi Bryant alzò gli occhi al cielo.
Non una parola in più, si girarono, Aiden mi sollevò da terra prendendomi in braccio, e si ripartì, tornando al Motel.
Ha ragione Bryant... non l'ho mai visto neppure io Den così buono con qualcuno; chissà cosa gli starà passando per la mente.
Arrivati salimmo le scale ed entrammo nella stanza, dove Aiden mi disse di sdraiarmi sul letto e riposarmi; una volta sdraiata mi tirò su le coperte: «Vado a prenderti qualcosa da mangiare, sei debole» disse facendomi un sorriso.
No aspetta, un sorriso? UN SORRISO? DEN CHE SORRIDE?
"Mh mh" risposi io.
Dopo un po' tornò con un cornetto alla crema e succo di frutta all'albicocca. Come faceva a sapere i miei gusti questo me lo chiedo anch'io.
"Che è, non sto tanto bene e te ne approfitti per viziarmi?"
«Io? Viziarti? Dai dai, non farti tante fantasie»
"Tanto lo vedo che diventi rosso è inutile che ti nascondi"
«Taci e mangia per una volta che faccio un'opera di carità»
"Sì sì, scusa, grazie comunque"
«Figurati»
Questo è tutto matto.
«A chi hai dato del matto?»
"Eh?"
«Ti ho sentita sai»
"Ma se non ho detto nulla"
«Hai detto che sono matto»
"Den io non l'ho sentita dire niente, forse avrai le visioni tu"
«No! L'ho sentita!»
"Ragazzi ma è possibile che per ogni cosa voi alziate la voce?"
Tutti e due risposero con un sonoro SÌ all'unisono.
«Sta di fatto che tu mi hai dato del matto»
"Den non ho parlato, avevo la bocca piena!"
«Ma se ti ho sentita!»
"Te lo sarai immaginato"
«Lasciamo stare, continua a mangiare cretina e pulisciti le labbra che sono piene di crema»
Ci è sempre andato giù pesante con le parole, lui è sempre stato un tipo a cui non frega nulla di nessuno, si fa i cazzi suoi ma se lo disturbi o lo insulti si altera.
Molta gente non è uscita bene da una lotta con lui. Molta.
Va bene... cosa faccio io? Ebbene sì, quel posto, quel signore... esattamente lui ingaggia ragazzi per far "sparire" le persone che intralciano i suoi piani. Nulla di buono... parecchie volte pure io sono finita nei casini ma mai come ora. Di quello che ho fatto per finire qui, così, non ricordo nulla a causa del colpo che mi aveva dato Aiden, ma non mi sono dimenticata che con il boss si deve mentire e far in modo che non lo scopra. Noi in realtà giochiamo contro di lui, infatti spesso veniamo incaricati di far fuori gente e poi con un colpo in testa e qualche rassicurazione facciamo finta di aver fatto; molta gente fa come noi perchè non siamo delinquenti, assassini, gente a sangue freddo che sgozzerebbe un suo simile per i conti di qualcuno con un'anima così sporca. Forse due o tre fanno queste cose ma la maggior parte, e siamo circa in centoventi, fa esattamente come noi. Come hanno fatto a trovarmi? Ero nella strada quando due ragazzi si sono fermati e mi hanno caricata sul loro furgone per poi portarmi al boss, avevo litigato con mio fratello quel giorno... di lui più notizie arrivarono.
Da quel giorno in poi ho sempre viaggiato alla ricerca di qualcuno di cui far perdere le tracce, esattamente con gli stessi due ragazzi, ossia Den e Bra. Sono i miei compagni, i miei soci, e dopo quasi due anni sono diventati a che i miei amici ormai, o per lo meno gli unici che sanno ancora della mia esistenza.
Tante avventure ho passato con loro, nessuna bella da raccontare, nessuna che mi abbia particolarmente divertita, affascinata, neppure l'ombra di queste due sensazioni da due anni a questa parte.
E no, non invito nessuno a fare quello che faccio io, perché è la cosa più orrenda che possa capitare a qualcuno: essere resi insensibili a causa di qualcosa che non ti rende mai felice, triste, arrabbiato.
Si diventa solamente una sottospecie di sassi, che scappano in continuazione da cose non definite, da cose che non si sanno.
Mi addormentai e quando mi risvegliai mi ritrovai in un magazzino freddo, spoglio e con le mura ammuffite.
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You have no idea [#WATTYS2019]
Roman d'amourAsteria si risveglia in un bosco non capendo cosa fosse successo prima, mille pensieri le passano per la testa quando si accorge che qualcuno la insegue, ma solo quando scoprirà chi la sta rincorrendo, inizierà la storia... 11/7/19 primo in teenlove