Capitolo 11

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Entro dentro scuola e corro subito nell'aula di filosofia

Busso impacciatamente alla porta e apro appena sento il permesso della prof

"Prof mi scusi per il ritardo" dico ancora con il fiatone

"Keila vai a sederti, oggi mi sento buona e chiudo un occhio" mi risponde la prof

Incontro lo sguardo delle mie amiche che oggi frequentano il mio stesso corso e mi fanno un segno per chiedermi cosa sia successo, poi incontro gli occhi azzurri di Noa che mi guarda preoccupato

La prof ci consegna un foglio e inizia a spiegare la traccia per il progetto di filosofia che oggi dovremo fare a casa di Matt

...

Passata la prima ora le mie amiche mi travolgono e mi chiedono cosa sia successo questa mattina

Gli racconto tutto e rimangono abbastanza scioccate

Klaudia è muta, non sa veramente cosa dire... ma poi attacca Kiara

"Io lo sapevo Keila, lo sapevo che saresti arrivata ad un punto di non ritorno... ti sei bevuta il cervello per caso?" Mi urla Kiara e la cosa peggiore è che tutte le parole sono pura verità

"Ei vacci piano, non è colpa sua, è capitato..." mi difende Klaudia ma viene immediatamente interrotta da Kiara

"Infatti, la colpa è anche tua che gli hai dato questa idea stupida, se lei non avesse iniziato a giocare o a provocarlo forse tutto questo non sarebbe accaduto, è un uomo Keila e deve avere affianco una donna no una ragazzina di 16 anni, ti Farà soffrire e appena avrà ciò che cerca veramente da te ti eviterà come la peste" sbatte le cose nel suo armadietto e se ne va

Io rimango immobile e sento le lacrime accumularsi lentamente

"Keil.." Klaudia prova a dire qualcosa ma me me scappo nel primo bagno che vedo

Apro la porta e la sbatto a causa di tutta la rabbia che ho accumulato con quella tremenda conversazione con Kiara

Sento sussurrare il mio nome, mi volto e vedo Noa più che preoccupato

"Ei che hai?" Mi dice avvicinandosi a me

Lo guardo per qualche secondo mentre le lacrime ormai hanno iniziato a scendere ma non riesco a parlare quindi gli salto praticamente addosso per abbracciarlo... e lui mi stringe forte a se

...

Sono appena rientrata a casa, vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua... non ho molta fame

Alla fine Noa è riuscito a tranquillizzarmi e mi ha anche riaccompagnato a casa ma senza fare troppe domande infatti non sa nulla di tutta questa storia

Vedo Erick entrare in cucina e mi vede con gli occhi lucidi e il mascara colato

"Keila che hai fatto?" Si precipita su di me preoccupato

"È tutto okay" dico guardandolo negli occhi... quei occhi che ormai mi fanno letteralmente impazzire

"È per quello che è successo sta mattina?" Mi chiede

Senza rispondere abbasso semplicemente lo sguardo e lui capisce immediatamente

"Keila ascolta io non so esattamente cosa sia successo sta mattina e non riesco nemmeno a capire cosa ho provato, è una cosa più grande di noi e... beh.. io credo che per un po dovremo stare...ehm... lontani"

Non posso veramente credere a ciò che mi ha appena detto e non riesco a trovare le parole, quindi sbatto il bicchiere d'acqua sul bancone e vado in camera mia

Entro in camera e inizio a distruggere tutte le cose che mi saltano all'occhio, poi inizio a piangere come non ho fatto mai

Poi inizia a squillare quel maledetto telefono vedo chi è e leggo Klaudia

Gli rispondo ancora singhiozzando

"Pronto"

*Keil.. Ei che cosa hai?

"Klaudia dimmi perché mi hai chiamato e fammi attaccare, ti prego"

*Volevo solo dirti che stiamo aspettando tutti te qui da Matt per iniziare il lavoro  di filosofia... ma se non ti  senti bene ti mando la tua parte via email tranquilla, ci vediamo domani rimettiti

"Grazie" e attacco

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