Capitolo 16

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Sono tornata a casa e sono le 2:00 passate

Erick al momento non è in casa perché doveva accompagnare il suo amico Christopher, un tipo molto simpatico e solare... anche lui super carino

Ma è possibile che tutti i tipi più belli sono troppo grandi

Comunque...

Arrivo in stanza e mi tolgo subito i tacchi che hanno iniziato a farmi un male assurdo

Poi mi metto il pigiama, mi stucco e mi metto a letto con il pc

Dopo qualche minuto sento bussare alla mia porta... spero di non aver svegliato i miei

Apro la porta e trovo Erick, stavo per chiedergli cosa volesse ma lui mi precede

"Possiamo parlare... per favore?" Mi dice con aria dolce

Come posso rifiutare...?

Gli faccio segno di entrare e ci mettiamo seduti sul mio letto

"Dimmi" gli dico abbastanza calma

Lo vedo sorridere immediatamente, sicuramente è contento che non gli sto sbraitando addosso come faccio la maggior parte delle volte in cui parliamo

"Keila io volevo solo spiegarti delle cose, soprattutto il motivo per il quale mi sono allontanato..."

"Erick l'ho capito.."

Lui mi interrompe e continua a parlare
"No non hai capito, te pensi che il motivo per cui io mi sono allontanato è perché non mi importa più di te, perché mi sono stufato di giocare o altro... ma non è così.
Ho preso quella decisione principalmente nei confronti di tuo padre... e non per me, sai quante volte abbiamo discusso io e tuo padre al liceo o al collage? Non ne hai idea, litigavamo anche per le cose più stupide... e te non saresti il primo problema. Io l'ho fatto per te... perché finché ci devo litigare io con tuo padre a me va bene, ma se ci devi litigare te no! Non voglio creare problemi tra te e tuo padre...
E poi ti ho visto con Noa sta sera e te stavi bene... stavi bene un ragazzo della tua età, che puoi tranquillante portare a cena a casa o puoi camminare mano nella mano con lui per strada senza che la gente ti guardi male...  Keila per quanto posso odiare le parole che mi hai detto li al bar... sono vere. Lui può renderti felice più di me e te lo meriti davvero."

Non so veramente cosa fare o cosa dire... sono immobile sul mio letto con gli occhi lucidi per le belle parole che mi ha detto Erick

"Erick io.."

"Keila lo so che forse avrei dovuto dirti queste cose dall'inizio e non sono qui per dirti che dovremo fare finta di niente, perché la decisione di stare ""lontani"" è la più giusta... ma non voglio che mi odi, non voglio evitarti solo perché se ci incontriamo per casa e uno dei due apre la bocca finiamo a litigare... Keila io voglio solo che tu capisca tutta la situazione e che non mi odi o che stai male perché non riesco a sopportarlo."

Perche fa ricadere la colpa solo su di me... e stato lui a comunciare con questo stupido gioco, cosa che non avrebbe dovuto fare visto che è lui l'adulto... e poi come se non bastasse invece di parlare con me dall'inizio ha preferito allontanarsi, quando magari potevamo trovare una soluzione insieme

"Io capisco Erick, però se noi avessimo provato a..."

"Keila se ho preso questa decisione è perche te mi piaci davvero, ma non possiamo stare male per una cosa impossibile... e poi te ora stai con Noa, e stai bene... un NOI non c'è più... ed è meglio cosi" dice lui interrompendomi

"Io non so cosa dire.." è l'unica cosa che mi viene in mente, la verità è che mi viene voglia di prenderlo a pizze e ti sbraitargli contro... ma non ce la faccio, non dopo tutto quello che mi ha detto

"Non devi dire niente, ora vai a dormire che è tardi"

Erick si alza dal letto ma lo fermo... lui si gira e lo abbraccio

Restiamo abbracciati per un bel po di minuti e vorrei restare fra le sue braccia per un'eternità

Ci stacchiamo, mi da la buonanotte e esce dalla mia stanza

IL MIGLIORE AMICO DI MIO PADRE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora