Capitolo 12

1.3K 29 4
                                    

Apro gli occhi costretta dalla fastidiosa luce mattutina che penetra dalle tende della finestra della mia stanza

Prendo il telefono e vedo che ore sono 12:39 di un insignificante sabato
Noto che sono piena di messaggi di Klaudia che è preoccupata, ma la mia attenzione viene attirata da un messaggio in particolare, è di Noa che mi chiede perché ieri alla fine non sono andata a casa di Matt

Non gli rispondo... magari dopo lo chiamo

Mi alzo e vado al bagno, mi guardo allo specchio e mi metto paura da sola per i miei occhi gonfi e le occhiaie

Scendo di sotto e vedo Erick al tavolo della cucina che sta lavorando al computer, lo ignore e prendo una tazza con dei cereali alla quale all'interno metto del latte scremato

Mi volto e vedo Erick fissarmi con aria dispiaciuta ma sinceramente non mi i interessa

Faccio colazione in camera e decido di chiamare Noa e ci organizziamo per vederci

Dopo una mezz'ora passa a prendermi a casa ma non faccio in tempo ad accoglierlo che Erick mi precede e fa entrare Noa in casa

Bussa alla mia porta e gli apro

"Che vuoi?"

"C'è Noa di sotto" dice con lo sguardo rivolto in basso

Gli sbatto la porta in faccia e dopo essermi messa le scarpe e aver preso la borsa raggiungo Noa al piano di sotto

"Eii, come stai?" Mi dice Noa appena mi vede

"Sono stata meglio" dico abbracciandolo

Erick mi fissa infastidito ma ribadisco che la cosa non mi interessa

Io e Noa usciamo

Andiamo al solito pub e passiamo tutto il pomeriggio insieme

...

È passata una settimana da quando io e Erick abbiamo discusso e sinceramente non riesco ancora a riprendermi e mi prende costantemente a male anche se sono riuscita a fare pace con Kiara

Ora che ci penso l'unica occasione in cui io non penso a Erick e non sto male è quando sono con Noa

Questa settimana ci siamo visti tutti i giorni e tra noi è nato uno strano rapporto, non è solo amicizia ma neanche qualcosa in più.... diciamo una via di mezzo e devo dire che la cosa non mi dispiace
 
In questo momento mi trovo in centro e sto cercando qualcosa da mettermi per la festa del mese del solito pub dove andiamo io, i miei amici e tutto il resto del quartiere...

Mentre cammino mi trovo davanti al bar dove tutto è iniziato e dall'altra parte della strada vedo Erick che non mi ha ancora notato

Cambio immediatamente strada ma lui si accorge della mia presenza e mi segue chiamandomi, ma lo ignoro... quel grandissimo stronzo inizia a correre e mi raggiunge facendomi voltare verso di lui

"Ei..." mi dice con un tono dolce

"Che vuoi?" Dico sbuffando

"Volevo sapere come stavi" Mi chiede mentre si sistema i capelli spettinati a causa della corsa

"Sinceramente... sto una merda, ma non fa niente, devo andare avanti perché vuol dire crescere.... crescere Erick quello che dovresti fare anche tu" dico tutto di un fiato e poi mi volto per andarmene ma lui mi afferra il braccio

"Sono cresciuto... anche troppo, per questo ho preso le distanze" Mi vede infastidita e poco interessata e va dritto al dunque " ti rende felice... quel Noa?" Conclude con una faccia schifata

"Si, più di quanto potresti fare te"

Lui mi guarda e mi lascia il braccio lentamente io ne approfitto e me ne vado il più lontano da lui

IL MIGLIORE AMICO DI MIO PADRE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora