Capitolo 5

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"Keila scendi" urla Erick dal piano di sotto

Mi metto il pigiama e scendo per mangiare la mia adorata pizza

Arrivo in cucina e vedo Erick seduto al tavolo con il cartone della pizza in mano

"Prendi dei tovaglioli di carta e delle lattine di coca cola, ti aspetto sul divano" mi dice impaziente

Annuisco e faccio ciò che mi ha chiesto

La pizza finisce nel giro di 5 minuti così metto in pausa il film, mi alzo dal divano e pulisco il tavolino difronte a noi per poi spostare tutta la spazzatura in cucina

Stavo mettendo apposto il cartone sul ripiano della cucina quando vedo una mano appoggiarsi sul bancone e sfiorare la palle del mio fianco

Mi volto immediatamente e vedo Erick vicinissimo a me, rimanendo bloccata fra lui e il bancone

"Ch...che stai facendo?" Dico immediatamente appena vedo i suo occhi verdi vicinissimi ai miei

"Scusa devo prendere un tovagliolo per pulirmi le mani" toglie subito la mano mi fa vedere il tovagliolo che ha in mano

Che figura di merda, io e i miei film mentali...

"Ah okay" dico facendo finta di nulla anche se sono abbastanza imbarazzata

"Posso chiederti una cosa?" Mi dice mentre ci accomodiamo sul divano

"Si, dimmi" dico mentre riavvio il film

"Perche ieri mi hai evitato, pensavo che  ieri pomeriggio al bar siamo stati ben..." lo fermo subito

"Erick ero scioccata, insomma al bar abbiamo palesemente flirtato, e mio padre ha messo in mezzo parole pesanti come zio erick, e poi le foto..." dico tutto di un fiato quando vengo interrotta da lui

"O aspetta, non stavamo flirtando Ke" dice lui quasi ridendo

Scherza spero...

"Ehm ti sei dimenticato delle tue battutine di abordaggio sul tuo fisico o di tutti i tuoi avvicinamenti maliziosi, Erick non sono stupida te ci stavi provando" dico ridendo

"Ma anche no... sei... piccola, una ragazzina... non potrei mai"

Questa conversazione non so se prenderla sul serio o se passagliela come una semplice scusa per mettere una toppa al fatto che lui sia il migliore amico di mio padre e che vivrà sotto il mio stesso tetto... non so che fare, sento salire la rabbia dentro di me

"Come ti pare grande uomo" dico con arroganza alzandomi dal divano e andando in camera mia

Mi butto sul letto e cerco di non ripensare a ciò che è appena accaduto

Sento vibrare il mio telefono che avevo lasciato in camera quindi mi alzo e lo prendo, è un messaggio di Kiara

"Ei amica come va con Erick?... comunque puoi passarmi il numero di Noa così lo mettiamo nel gruppo WhatsApp per il lavoro di filosofia?"

Gli rispondo subito

Cavolo non ho più chiamato Noa, guardo l'orario e sono le 16:37... provo a chiamarlo?... Ma si dai

Faccio il numero e lo chiamo

*Pronto

"Ehm... Ciao Noa sono Keila"

*Ei ciao dimmi tutto

"Volevo chiederti quando sei libero per studiare"

*Fammi pensare... te puoi anche ora?

"Si ora va bene, ti mando la posizione su WhatsApp ci vediamo dopo"

*A dopo

Finita la telefonata mando subito la posizione a Noa e lo aspetto mentre ascolto la musica sul letto

IL MIGLIORE AMICO DI MIO PADRE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora