"L'allarme suonava per tutta la zona, un attacco era in atto e i miei genitori erano fuori in prima fila per difendere la famiglia. Chiusa nella casa grande con gli altri bambini e le donne pregavo, lo facevo affinché anche questa volta loro tornassero da me salvi anche se con qualche graffio. Dentro di me sentivo che lì si allontanavano sempre di più e ne ebbi la conferma quando qualcuno iniziò ad urlare: erano entrati nella casa grande. Tutti scappavano e io cercavo di aiutare per quello che potevo, una persona mi fermò ovvero il mio migliore amico che mi prese per mano <<Lasciami dobbiamo andare da loro....possiamo ancora salvarli>> gli grido affinché capisca che non voglio abbandonare gli altri <<Moriremo se restiamo....dobbiamo andare via. Forza....un giorno torneremo, ma adesso dobbiamo andare via.....oggi dobbiamo vivere>> seppur con riluttanza annuì alle sue parole. I miei me lo avevano spiegato che in questi casi, di un attacco potente, era meglio scappare se c'era la possibilità. Così lo facemmo: iniziammo a correre per quanto le nostre gambe ce lo permettevano e non avremmo mollato finché non fossimo stati veramente al sicuro. Correvo e vedevo in lontananza alcuni simboli sulle cortecce degli alberi, iniziai a rallentare cercando con lo sguardo il mio amico e trovandolo, per mia fortuna, dietro di me anche lui con la stanchezza evidente; <<Manca poco per essere al sicuro.....forza!>> parlai anche se mi costò molto sforzo per la corsa, lo iniziai a tirare per un braccio rimettendolo in piedi e riprendendo la nostra corsa lontano dalla nostra amata casa. Avevamo superato i simboli, essi piano piano svanivano dalla corteccia e questo stava a significare solo una cosa: l'Alpha e la Luna dei DeadMoon erano morti, superato il confine invisibile sentì il legame spezzarsi e anche il mio amico lo percepì; <<Dobbiamo trovare un riparo per la notte. Domani riprenderemo la marcia>> disse lui aiutandomi, trovammo una caverna e ci promettemmo sotto lo sguardo della luna che avremmo trovato chi ci aveva tolto tutto"
Di nuovo lo stesso sogno ogni notte, sono dieci anni che lo faccio e ogni volta è come riviverlo di nuovo daccapo; la morte dei miei genitori e della mia famiglia mi ha segnato da portarmi ad avere paura a legarmi agli altri, l'unica persona con cui sono legata è il mio migliore amico Jacopo ed è anche la persona che mi ha convinto a salvarmi dal massacro della nostra famiglia e che insieme abbiamo promesso che avremmo trovato il colpevole della morte del nostro branco.
Mi chiamo Lilith Shadow e faccio parte del branco DeadMoon o meglio dire ne facevo parte, dato che è stato distrutto e gli unici superstiti siamo io e Jacopo; sono un lupo ma devo ancora avere la mia completa trasformazione e per adesso conosco solo gli occhi del mio lupo che sono azzurri, Adrian dice che dovrei averli rossi ma pensa sia perché non ho un branco a cui appartenere dato che il mio, come ho detto, è solo un vago ricordo; tornando al discorso iniziale, sono un lupo e come ogni lupo ho uno spirito interiore, che rappresenta il mio lupo. Il mio lupo si chiama Edith e a differenza mia è dolce e comprensiva, anche se col tempo è diventata stronza anche più di me.
<<Lilith....tesoro svegliati>> mi chiama Marie, la moglie di Adrian, mentre mi scuote da sopra le coperte e mi lascio sfuggire un mugolio nervoso <<Marie ho sonno....dai ti prego>> mi copro con le coperte però mi vengono tolte <<MARIE!>> mi metto a urlare mettendomi seduta per poi alzarmi tra gli sbuffi facendola ridere; lei e suo marito Adrian fanno parte del branco RedMoon e sono lei Luna e lui Alpha, erano amici dei miei genitori e quando io e Jacopo arrivammo da loro alla sola età io di otto e lui di dodici anni ci accolsero a braccia aperte, sono grata loro dell'aiuto ma mi sono ripromessa che dopo la mia trasformazione sarei andata a cercare il colpevole della morte dei miei genitori. <<Si mi alzo....ma oggi non era pausa? Sono indolenzita dagli allenamenti di ieri>> le chiedo mentre entro nel bagno della mia camera per una doccia veloce, lei sicuramente mi starà scegliendo cosa indossare, ricordo che non ha mai potuto avere figli e in me ha visto la figlia che non poteva avere e lo stesso Adrian, <<Dai Lilith....ti manca poco per completare la tua trasformazione. Vuoi ancora partire con Jacopo?>> mi domanda alla fine entrando in bagno mentre mi passa un paio di jeans e una camicetta bianca, annuisco vestendomi per poi uscire dalla stanza con lei accanto; andiamo alla sala da pranzo dove mangia tutto il branco e per la strada incontro Jacopo che saluta Marie con un bacio sulla guancia e poi a me <<Vi lascio soli....andate a fare colazione che Adrian vi vuole nel suo studio>> così ci saluta lasciandoci soli.
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Due metà
WerewolfUna lupa bianca come la neve è l'unica del suo branco, allevata da un branco amico dopo la trasformazione decide di riprendere in mano la sua vita. La foresta è la sua casa, ma una notte di luna piena la porterà ad incontrare due occhi rossi. Da li...