ABEL WINTER

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LILITH'S POV

Sento delle voci di sottofondo e sono tutte agitate "Lilith devi svegliarti" mi avvisa Edith, capisco che ha rotto lo scambio e che adesso ho di nuovo io il possesso del mio corpo. Apro gli occhi e vedo Xavier e Jacopo che mi danno le spalle, accanto a loro Klaus e un altro uomo che non riesco a identificare, sento un'altra presenza nella stanza da un odore familiare e poi una voce <<Non voglio far del male a nessuno...sono qui per lei>> ad essa spalanco gli occhi; in piedi sul letto sposto di lato Xavier e Jacopo lanciandomi su chi ha parlato prima, mi prende al volo e mi stringe tra le braccia mentre io non posso fare altro che piangere <<Calma principessa....così mi strozzi>> rido continuando a stringere le braccia intorno al suo collo quando qualcuno inizia a ringhiare. Sciolgo l'abbraccio girandomi verso i quattro che mi guardano male <<Conosci quest'essere?>> è la domanda di Xavier a cui annuisco sorridendo <<Lilith...sai cos'è almeno?>> annuisco alla domanda, stavolta dell'uomo che solo adesso riconosco essere il padre del mio compagno <<So chi e cosa è. Anche se pensavo non lo avrei più rivisto...sono dodici o tredici anni che non lo vedo, ma non è cambiato di una virgola>> rido alle mie parole guardando il ragazzo dietro di me che sbuffa <<Si dia il caso che sia cresciuto....come anche te>> a sbuffare ora sono io mentre vado da Xavier abbracciandolo <<Scusa...per prima>> gli lascio un bacio sulla guancia per poi uscire dalla stanza lasciando tutti a guardarmi come se fossi posseduta <<La smettete con quelle facce da idioti? Amore mi ricordi dov'è la cucina...ho una fame>> <<Ti ci porto io mia cara, mio figlio si è pietrificato appena lo hai chiamato amore>> sorrido seguendo il padre del mio compagno e lasciando loro in stanza.

<<Potrei sapere il suo nome?>> domando mentre do un morso al mio panino con la nutella <<Mi chiamo Samuel Foster...scusa se quando ci siamo visti la prima volta non mi sono presentato, ma eravate tornati da un viaggio e sicuramente eravate stanchi. Come ti sembra mio figlio?>> sorrido alle sue parole alzando le spalle <<Un bravo ragazzo e forse un po' troppo geloso....ma col tempo ci conosceremo entrambi veramente. Voi avete conosciuto mio padre vero?>> annuisce passandomi un bicchiere con dell'acqua <<Accadde anni fa. A quel tempo ero ancora io Alpha del branco....conoscevo la fama di tuo padre come uno degli Alpha più potenti e ci parlai un paio di volte durante le riunioni tra Alpha, decidemmo di fare un'alleanza tra i nostri branchi. Ma solo qualche mese dopo mi venne data la notizia del loro massacro, mi dispiace per quello che hai dovuto passare....se solo la minaccia fosse stata annunciata prima non avrei esitato a dare supporto al tuo branco>> scuoto la testa sotto il suo sguardo alternativo <<Oramai è successo e non do la colpa a nessuno. Anche Adrian il vecchio Alpha dei RedMoon è rimasto scioccato quando arrivammo da loro....fu in quel giorno che gli venne data la notizia e da allora io e Jacopo abbiamo vissuto lì. Adrian e Marie sono come dei secondi genitori per noi due, ci sono stati dei problemi all'inizio però si è sempre risolto tutto. Come ha detto Xavier nel nostro primo incontro tra qualche giorno i RedMoon verranno qui e uniremo i due branchi....e io diventerò Luna. Ancora mi sembra strano>> ridiamo entrambi. Samuel mi porta in una grande stanza, sicuramente una zona relax, mi vado a sedere su uno dei divani mentre lui prende posto su una delle due poltrone e nessuno dei due dice nulla. "Dove siete?" sorrido alla voce di Jacopo "In una specie di grande salone....voi? Non avrete ucciso quel ragazzo spero" lo sento sbuffare mentre a me scappa una risata; passa poco tempo che li vedo arrivare, ma con loro noto Dylan accanto a Jacopo che appena mi vede mi corre incontro <<Hei piccoletto....scusa se ti ho fatto preoccupare, mi perdoni?>> annuisce mentre mi stringe per poi indicarmi il ragazzo accanto a Klaus storcendo il naso <<Il suo odore non mi piace>> annuisco salutando il nuovo arrivato che mi sorride dolcemente <<Lilith vorrei delle spiegazioni. Chi è questo ragazzo....ma più importante i tuoi rapporti con lui>> sorrido a Xavier annuendo <<Che ne dite se ci sediamo e parliamo con calma? Tu che ne dici orsetto?>> il diretto interessato mi fulmina con lo sguardo sbuffano <<Smettila con quel soprannome, sono passati anni da quei giorni>> scuoto la testa facendogli la linguaccia.

Due metàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora