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Nonostante le mie continue insistenze Margherita, mi ha trascinato davanti casa di Diego. Ma sapevo bene che confessare i miei sentimenti, in quel momento avrebbe portato un' ulteriore sofferenza sia a me che alle persone che mi stavano attorno, ed era ciò che non volevo.

Non meritavano di soffrire, almeno non per me.

Margherita parcheggiò e spense l'auto davanti a casa di Diego, e si girò abbastanza stufa delle mie continue richiesta di andare a casa, e di lasciar perdere almeno per questa giornata Diego.

-non capisco perché- disse posando una mano sul volante e cercando un contatto visivo che fino a quel momento continuavo a negagli, e che anche in quel occasione ho evitato. -perché Marghe, sarebbe soltanto fare un ennesimo casino, cosa possiamo farci? Dai, ti prego...- dissi cercando di convincerla -ma Marti, se non gli dici che anche tu provi le stesse cose, quando accadrà?- disse come se la cosa fosse ovvia, sospirai -non scendo da questa macchina. Che sia chiaro.- puntualizzai -andiamo a casa, posso fare una cosa come dico io?- dissi sperando che lasciasse perdere.

Margherita sbuffò e rimase nuovamente in moto, per poi tornare a casa.

Una volta rientrate, entrai nella mia stanza, chiudendo la porta alle spalle e mi gettai sul letto. Non ero incazzata con Margherita, anche se alla fine avrei motivo per esserlo. Ma lo ero più con me stessa che con lei, con me perché ora che avevo la possibilità di confessare ad una delle persone più importanti della mia vita ciò che provavo veramente, ho dovuto rovinare tutto e inesorabilmente anche la nostra amicizia.

E se invece fosse soltanto una mia impressione? E se invece, sì, Diego si è incazzato, ma se avessi ancora una possibilità di poter digli quello che davvero provavo? Non sapevo come prendere la cosa, cosa dovevo fare? Non lo sapevo.

Forse una della poche cose che mi era rimasta da fare era, stare qua, nella mia stanza a fissare il soffitto e immaginare cosa fare, come reagire e come recuperare tutto questo sbaglio. Dovevo uscire, camminare senza una meta precisa e cercare di dare una risposta a quello che dovevo fare. Nessuna persona sarebbe stata d'aiuto in questo momento, nessuna persona mi avrebbe dato una soluzione così utile.

Mi alzai nuovamente, presi il tabacco, le cartine e l'erba infilandole nella mia felpa, per poi uscire, senza dare risposte a Margherita, che forse, ormai aveva già capito. Così, senza iniziare a tempestarmi di domande e di messaggi mi lasciò andare, nel mio solito posto. E così ricominciai a pensare.

-sapevo che eri qua...- disse una voce che mi fece venire i brividi -Diego...- dissi alzando a malapena il busto sorpresa dalla sua presenza -ciao.- sorrise e si sedette accanto a me, così gli passai la canna -volevo dirti una cosa, veloce...- disse sbuffando il fumo.

Forse non era tutto finito...

-Ho sbagliato a reagire così, e ti chiedo scusa, sono stato uno stupido. Non voglio che la nostra amicizia si rovini...- disse ripassandomi la canna, mentre io quasi distratta lo ascoltavo -e spero che più avanti tu possa capirmi...- continuò per poi girare la testa verso di me -Diego...- cercai di rispondere ma mi fermò -Marti, davvero basta, chiudiamo questo argomento. Almeno per il momento...- disse posando la testa contro il tronco dell'albero.

Annuì facendo l'ultimo tiro per poi buttare il mozzicone. Come non detto.




Dolcenera|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora