d o d i c i

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Non sapevo che ore erano, sapevo solo che il mio cellulare ormai era stracolmo di messaggi da parte di Margherita e Diego e qualcuna, casualmente anche da Fabio alle quali non avrei risposto sicuramente. Era notte ormai, e sapevo bene che nessuno mi avrebbe trovato in questo posto. Dovevo andarmene, ormai non avevo più nulla da fumare, e quel posto di notte aveva qualcosa che non andava, e questa cosa mi preoccupava, aveva come un qualcosa di sinistro che fino a quel momento non avevo mai notato. 

Mi alzai dall'erba, pulendo le mani dalla terra che umidiccia si era attaccata. Sospirai, e portando le mani nelle tasche, lentamente mi avviai verso casa. Forse avrei incontrato Diego, o qualcuno che mi conosceva, e non avevo voglia di parlare con qualcuno. Probabilmente mi sarei dovuta subire qualche lamentela da parte di Diego sul fatto che non avevo risposto, che si era preoccupato che avessi fatto qualche cazzata, ma no, non era così. Almeno per il momento, non avevo combinato niente, e la cosa mi sembrava così innaturale, non era normale. Non sembravo io.

Non sapevo quanto tempo ci avevo messo, ma finalmente giunsi a casa, sospirai notando le luci ancora accese, così, posai la mano sulla maniglia ed aprì, automaticamente l'attenzione dei tre, si rivolese su di me, che senza guardare nessuno entrai chiudendo la porta. Stavo bene, ero sana, dov'era il problema? 

-ma ti rendi conto?!- urlò immediatamente Diego -è da oggi pomeriggio che ti stavo cercando, non sapevo più dove cazzo andare, in quale buco ti sei infilata, si può sapere?- disse come se fosse un fratello maggiore, ma io un fratello lo avevo già e mi bastava. -non sono problemi tuoi Diego, e comunque se davvero mi stavi cercando, perché non mi hai trovato?- dissi guardandolo finalmente negli occhi, sembrava davvero incazzato, ma a me non importava. Forse in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri, esattamente. -invece ti ho cercato, chiedilo a loro da quanto tempo sono qua!- continuò fissandomi ancora più incazzato - non me ne frega un cazzo Diego.- risposi fredda, stupendo persino me stessa -va bene allora, fai il cazzo che vuoi!- rispose -va bene.- risposi posando nuovamente la mano sulla maglia, ma mi afferrò il polso -se tu esci, vengo con te.- chiarì immediatamente -lasciami stare.- risposi fissandolo bene negli occhi, lui non rispose e restammo così, immobili.

-Marti...- disse richiamando la mia attenzione Margherita che fino a quel momento, assieme a Fabio erano rimasi in silenzio -mi dispiace di averti dato fastidio, davvero...- disse, e mi fece tenerezza, non l'avevo mai vista in quel modo, sorrisi leggermente - non importa.- dissi, aspettandomi più o meno scuse dal suo compagno. -dispiace anche a me.- intervenne il moro -non avrei dovuto esagerare.- disse -mh, vabbè.- risposi alzando le spalle mentre toglievo la mano dalla maniglia -Marti, basta.- disse Diego posizionandosi davanti a me  -Diego... lasciami stare...- dissi, in quel momento forse era l'ultima persona che volevo vedere -Martina...- sussurrò -madonna basta!- urlai andandomene nella mia stanza.

Non sapevo perché avevo reagito in quel modo con Diego, e iniziai a pensare che fosse colpa mia. Tutto ciò era accaduto per colpa mia, tranne ovviamente il litigio di quei due, non è colpa mia se Fabio è troppo pesante, e allo stesso tempo anche Margherita. Ma con Diego, io ho il terrore di sbagliare tutto e automaticamente di perdere lui, l'unica persona che riusciva davvero a comprendermi. Non sapevo come facesse, ogni sua canzone, ogni sua parola detta in un momento adatto mi avevano confortato sempre, facendomi capire che stavo sbagliato tutto nella mia vita, e che ormai non era possibile aggiustare tutto. 

Sospirai buttandomi definitivamente sul letto. Stavo davvero sbagliando tutto con Diego, non dovevamo metterci insieme... forse non siamo destinati, oppure sì? Non credo. Siamo troppo simili per lasciarci, e io sicuramente non avrei permesso questa cosa. Non avrei permesso al mio essere così complicata, così stupida di separarci, così come non lo avrei permesso alle mie cazzate. Era troppo importate per perderlo.

Lo amavo davvero tanto, forse ho davvero scoperto che cos'era l'amore. Forse lo stavo sperimentando, ma non lo avevo compreso nella mia testa, non so neanche se esiste, bisogna dirlo. Forse davvero non esiste, ed è una cosa che ci siamo inventati, anzi, forse è proprio così.

Sentì la porta della mia stanza aprirsi lentamente, come se qualcuno avesse timore di entrare. Alzai leggermente il busto, scorgendo gli occhi grandi di Diego, e sorrisi leggermente, facendogli segno di entrare, senza problemi

Come posso anche solo pensare di lasciarlo? Sono proprio stupida.

-ehi...- disse quando si sedette sul letto al mio fianco -Marti, senti mi dispiace, ma io davvero mi ero preoccupato, forse ho anche esagerato. Ma...- lo interruppi -non ti preoccupare...- sorrisi, sentendomi stupida, non capivo che cosa mi avesse combinato questo ragazzo. Mi aveva completamente rincoglionito. Posai una mano sulla sua guancia, provocando un sorriso da parte del ragazzo. -tutto risolto quindi?- domandò con voce speranzosa -assolutamente.- sorrisi mentre le sue braccia iniziarono a circondare il mio corpo e le sue labbra finirono sulle mie.

Lui era la mia felicità. L'unica persona che davvero mi capiva, avevo bisogno di lui, forse anche per migliorare me stessa, o almeno quanto sia possibile ancora. Non lo ringrazierò mai abbastanza, mai, per tutto quello che mi sta facendo provare, per quelle parole che riescono a capire in poco tempo. Penso di essermi davvero persa in quei occhi tanto scuri quanto grandi, in quel sorriso e nei gesti che mi facevano sorridere con poco.

Era tutto così meraviglioso.


Dolcenera|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora