v e n t i d u e

151 12 13
                                    

Camminai non so nemmeno io per quante ore, il solo pensiero di poter vedere nuovamente gli occhi scuri e colpevoli di Diego mi faceva quasi ribrezzo, come poteva essere accaduta questa cosa? Avevo sbagliato io, sicuramente, io sono sbagliata. Sono sempre stata quella sbagliata, in qualsiasi contesto, non me ne sono mai fatta una colpa, ma forse in questo momento è il motivo principale.

Come faceva Diego, o come ha fatto, anche solo a pensare di amarmi. E' impossibile, non credevo potesse essere vero, eppure era così. Camminavo, e più camminavo e più mi chiedevo cosa avessi sbagliato, e a cercare di realizzare qualcosa. Capire come reagire.

Come avrei dovuto reagire? Come reagisce una persona tradita. L'unica cosa che volevo fare in quel momento era andare da lui, urlare le peggior cose e tirargli qualche schiaffo. Sì, se lo sarebbe meritato.

Non sapevo che fare, ormai era sera, non avevo fame. E la voglia di tornare a casa era sotto terra. Forse non sarei neanche tornata, avrei passato la notte in giro, come solitamente facevo.

**

Margherita's pov

Arrivammo in spiaggia, convinti che entrambi fossero ancora lì. Non sapevo ancora cos'era successo, ma tra Fabio e Diego si sentiva che qualcosa non andava. Fabio si avvicinò velocemente a Diego -Martina?- chiese senza mezzi termini -non lo so, è andata via...dopo che gliel'ho detto...- disse a testa bassa -Fabio, che cazzo è successo?- chiesi senza capire il loro discorso. Il moro si girò verso di me e sospirò -questa testa di cazzo, ha tradito Martina, e ora chissà dove cazzo si trova, è anche tardi. Cristo!- urlò -frà, stai tranquillo...- disse Clemente ma venne interrotto prima che potesse concludere la frase -ma tranquillo che cosa? Cristo, una cazzo di cosa doveva fare. Conosce Martina meglio di me, e porca puttana l'ha lasciata andare come se niente fosse. Madonna, se sei un coglione Diego!- urlò fuori di sé, Diego alzò lo sguardo, innervosito dai continui insulti che aveva ricevuto in una semplice frase, e si avvicinò e lui. Si guardarono dritti in volto -appunto perché conosco Martina che mi sono fatto i cazzi miei!- disse -ah certo, e scoparti un'altra era sempre per questo motivo?- rispose ancora più innervosito Fabio, guardai clemente senza sapere cosa fare.

-ma che cazzo vuoi ancora?!- urlò innervosito spingendolo, Fabio accusò il colpo, ma sapevo che da lì a poco sarebbe esploso -so già di aver fatto una stronzata, cosa cazzo mi continui a ripetere di essere un coglione? Non ho bisogno di te che mi fai da balia, so badare a me stesso, così come Martina. Ti devi fare i cazzi tuoi porca troia!- disse -ah, sì, però quando ti sono servito sei venuto a piangere da me eh.- disse infastidito -Fabio...- provai a intromettermi prima che la situazione potesse degenerare ancora di più, il moro mi allontanò lanciandomi un'occhiata quasi assassina. -era meglio se non lo facevo, che stronzata.- disse -ma vaffanculo allora, torna da dove cazzo sei venuto e scopati di nuovo quella troia dai. Così, sicuramente Martina tornerà strisciando da te, sei un coglione.- disse e la reazione di Diego fu spropositata, iniziarono a picchiarsi, io rimasi lì immobile sorpresa dalla reazione di entrambi. Ma cosa gli era preso? Clemente ed io ci intromettemmo, lui prese Diego e io Fabio

-Fabio, Diego, basta cazzo!- urlai guardando i due -state dando spettacolo, e ora non è il cazzo di momento, torniamo in macchina e cerchiamo Martina. Invece di picchiarvi come due bambini.- dissi guardando il mio fidanzato malconcio, così come Diego -andiamo.- disse senza dire nient'altro, e si allontanò per gli affari suoi verso la macchina di Clemente.

Sarà una delle nottate più lunghe di sempre.



Dolcenera|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora