s e d i c i

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Il viaggio proseguì senza troppi problemi, né io né Diego parlammo molto, ma infondo ci eravamo già detti tutto. E poi, per gente come me, o in particolar modo come Diego basta uno sguardo per capirsi, e quello era uno di quei momenti. Non sapevo cosa avrei fatto dopo, cosa sarebbe successo adesso. Ma non mi interessava per me era importante che Diego rimanesse affianco a me, era l'unica cosa che fino a quel momento davvero mi interessava.

-ehi, dobbiamo scendere.- disse dolcemente facendo un po' leva sulla sua spalla, dove stava posata la mia testa. Mi stiracchiai e attesi che il treno si fermasse nella stazione di Milano. Non mi era mancato questo posto, e ancora mi chiedevo perché fossi qua. Cosa c'entravo io con tutto questo? Se tornassi a casa, se tornassi a Napoli. Diego mi seguirebbe? Probabilmente sì, anzi spero che sia così. Il treno si fermò, Diego mi prese per mano e scendemmo. Ora il problema stava nel tornare a casa. -ora chiamo Fabio, vediamo se può venire.- disse afferrando il cellulare e componendo il numero del moro -perché non qualcun altro?- chiesi infastidita dalla possibile presenza di quella persona, non ne volevo proprio sapere di lui -non ti ci mettere, è l'unico in questo momento. Sempre se non sia impegnato con Marghe...-rise leggermente portando il cellulare all'orecchio e attendendo pazientemente che rispondesse.

Purtroppo le mie speranze vennero frantumate quando, una volta chiusa la chiamata, Diego disse felice che Fabio stava per arrivare. Forse l'unica nota positiva era che assieme a lui, portava anche Margherita. Uscimmo dalla stazione e aspettammo per qualche minuto, fin quando una grande Audi nera si fermò davanti e noi e riconobbi il volto di Fabio, con la sua solita espressione seria, o incazzata. Non avevo ancora capito che genere di persona era, e sinceramente neanche mi interessava saperlo. Io e Diego entrammo nella sua macchina, Margherita ci accolse sorridendo, come se fosse sollevata di rivederci assieme. Dopo qualche minuto di silenzio Fabio interruppe la pace, incominciando a chiacchierare con Diego, ridendo e scherzando, mentre io e Margherita restammo nel più completo silenzio. Probabilmente aveva tante di quelle cose da dirmi che preferiva evitare di fare qualche scenata davanti ai due. Fabio si fermò davanti casa -tu non vieni?- chiese Margherita aprendo la portiera -magari dopo...- rispose il moro alzando gli occhiali da sole, Margherita annuì e scese -tu che fai?- chiesi a Diego mentre anche lui apriva la portiera -vado a casa, tanto Fabio si trova a passare di là, magari ci vediamo dopo anche noi. Nel frattempo riposa...e non fare cazzate.- sorrise -non ti assicuro niente.- risposi uscendo dalla macchina e salutando con un gesto della mano Diego prima di entrare in casa.

Chiusi la porta, e Margherita si mise di fronte a me. Sembrava strano

-non voglio farti il terzo grado, anche perché non ne hai bisogno, sai bene quello che penso. Ma cazzo mi hai fatto prendere un colpo!- disse allargando le braccia per poi lasciarle scendere lungo il corpo -ma era una cosa tra me e quella, non vedo perché dovevo dirti qualcosa.- alzai le spalle sorpassandola e andando in cucina per prendere qualcosa da bere -lo so, hai ragione, ma cazzo almeno lasciare un biglietto. Diego ha girato tutta la zona per cercati...- sbuffò -magari ho anche sbagliato a partire senza dirti niente, anche se non dovrei, ma adesso non sono in vena di parlarne, possiamo parlare di altro?- cercai di cambiare discorso, nonostante lo sguardo contrariato della ragazza -come ti pare.- alzò le spalle andò nella sala, accendendo la televisione e facendo finta che non fosse successo niente.

Questo comportamento non faceva altro che farmi incazzare, e in quel momento non ne avevo proprio voglia di litigare. Così, presi il mio zaino che avevo appoggiato sul tavolo e andai nella mia stanza.

Gettai a terra lo zaino, con il suo scarso contenuto non molto importante, e mi stesi sul letto sperando di dimenticare tutta questa giornata, e congratulandomi con me stessa per l'ennesima cazzata che avevo combinato, ma come ha fatto Diego a innamorarsi di me? Com'è possibile? Qualsiasi cosa faccia, è solo un guaio, quel ragazzo ha fin troppa pazienza con me. E' davvero così essere innamorati di una persona? Sopportare qualsiasi suo lato, e nonostante si litighi, andare in suo soccorso quando ha bisogno di qualcosa? Io non mi comporto in questo modo con lui, anche perché non mi ha mai dato motivo, per il momento, di dover correre in suo soccorso. O almeno provarci, perché io per quanto mi impegni, non sono capace di aiutare il prossimo. Margherita dice sempre l'incontrario, dice che da quando ci siamo conosciute l'ho aiutata ma in cosa esattamente? Mi sarebbe piaciuto saperlo, lei dice che le piace parlare di cose importanti con me, le piace stare in mia compagnia (almeno penso) nonostante tutte le volte che ha i cazzi miei, è sempre lì, nonostante le mie cazzate lei è lì, sempre pronta a darmi una nuova possibilità. Io non inizialmente davvero non credevo che esistesse una persona del genere, era troppo strano. Perché non se n'è mai andata? Forse anche lei mi vuole realmente bene. Così come Diego. 

Questa cosa non riuscirà mai entrarmi bene in testa, nonostante sia Diego che Marghe me lo ripetano mille volte. Io mi sento imperfetta, forse sono davvero un problema. Ma fin quando ho almeno loro che mi sopportano e in qualche modo supportano, mi capiscono non è così male. Nel mondo alla fine c'è stato qualcuno in grado di capirmi 



Dolcenera|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora