5.

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Ho una strana sensazione.
Un magone in gola che mi blocca il respiro. Mi guardo le spalle e, fortunatamente non c'è nessuno, così torno a prestare attenzione alla strada davanti a me.

Ma una sagoma blocca i miei passi, facendomi spaventare.

-Oh mio dio. Dario.- mi porto una mano sul petto, cercando di regolarizzare il respiro. Il ragazzo ride di gusto, iniziando a camminare accanto a me.
-Scusa.- ride ancora -Non volevo spaventarti. Ho pensato fosse meglio accompagnarti, data l'ora.- mi sorride, indicando l'orologio.

È davvero tornato indietro per riaccompagnarmi?

-Oh beh, sempre meglio passeggiare in compagnia.- sorrido -Sarebbe da egoisti bearsi di questa tranquillità da soli.-

Continuiamo a camminare in silenzio, ma mi piacerebbe poter entrare nella sua mente in questo momento. Poter sapere cosa sta pensando, cosa lo spinge a tornare indietro per riaccompagnare una perfetta sconosciuta.

-Sei mai stata sui colli?- interrompe il silenzio, guardandomi di sottecchi. Annuisco, sorridendo a trentadue denti.
-È il mio posto preferito. Ogni volta in cui ho bisogno di stare tranquilla o di scrivere, ci vado.-
-Io vorrei andarci proprio ora...- guarda verso il cielo, sospirando.
-Andiamoci allora.- lui sgrana gli occhi ed io aumento il passo, essendo arrivati sotto casa.

Gli dico di aspettare, mentre sono già tra le scale.

Cerco le chiavi della mia Vespa tra gli scatoloni in camera, lasciando un grande caos alle mie spalle. 
Sorrido non appena le trovo, prendo un giacchetto e torno da Dario, che nel frattempo mi sta aspettando sotto il portone. Gli porgo il casco e gli faccio segno di seguirmi.

-Sei piena di sorprese.- sorride, indossando il casco e guardando con occhi sognanti la Vespa. Sorrido soddisfatta.
-Sei pronto a volare?- metto in moto e, senza ascoltare ciò che dice, parto. Sfreccio tra le strade ed, una volta arrivati, ci sediamo sull'erba.

Il panorama è mozzafiato, ma anche lui lo è.
-È magnifico stare qui, soprattutto di notte.- torno a guardare le luci della città sotto di noi, stringendomi nella mia felpa, rigorosamente rossa. -Anche se mi dispiace farti fare tardi.- lo guardo, mentre scuote la testa e mi fissa.
-Preferisco stare qui, piuttosto che fissare tutta la notte un muro. E poi ho un'ottima compagnia.- sorride, poggiando una mano sul mio ginocchio.

Sposto la gamba d'istinto, abbassando lo sguardo sui fili d'erba con cui sto giocherellando. Fa finta di niente e si gira completamente verso di me.
-Come stai?- cerca un contatto visivo, che gli concedo. Imito la sua posizione, così da trovarci faccia a faccia.

Alzo le spalle, sfregando le mani sulle mie gambe.
-Sto meglio, rispetto a... prima- tossisco -e tu? Sono curiosa di sapere cos'hai in quella testolina.- sorrido, aspettando una sua risposta.
Lui tira le labbra in una linea sottile, incastrando i suoi occhi nei miei. Ma prima che possa dire qualcosa, la pioggia inizia a cadere incessante su di noi.

-Forse è meglio andare.- si alza, ma lo blocco. Dario mi guarda confuso, mentre io sorrido alzando il viso verso il cielo. Lui torna seduto accanto a me, imitandomi.
-Prenderemo un bel raffreddore.- continua, ma io gli faccio segno di stare in silenzio e guardo l'alba, che ormai è arrivata ad interrompere i sogni di Bologna.
-Non fa nulla, Dario. Cerca di goderti il momento, ti prego.- appoggio la guancia sulle mie ginocchia, guardandolo con gli occhi socchiusi.

Ha pienamente ragione, ma c'è qualcosa che mi tiene ferma qui, con lui. E voglio capire cosa.
Non riesco a capire perchè mi senta così unita a Dario, tanto da passare una notte intera con lui, immersi nel silenzio dei colli.

Ma è così fottutamente bello, passare del tempo con lui.

Dario's POV

Il cellulare ha continuato a suonarle tutta la notte, ma lei non si è mai scomodata nel rispondere. Ed anche io ho fatto lo stesso.

Stare con lei, sui colli, tutta la notte è stata la cosa migliore che mi sia capitata in questo periodo. Mi è bastato stare con Sophie per non pensare allo stress che mi circonda continuamente, come un macigno sulle spalle.

Anche senza parlare mi sono sentito legato a lei, più di prima. Nonostante non ci conoscessimo da tanto, è come se lei riuscisse ad entrare nei posti più nascosti della mia mente a portare un pò di luce.

La pioggia sembra non voler smettere di cadere e Sophie è zuppa fino al midollo, così come lo sono anche io. Le goccioline le cadono dai capelli, attaccati alla fronte, e continuano il loro percorso sul suo viso, arrossato e stanco.

-Grazie per aver assecondato la mia pazzia.- le sorrido, sincero.
-Grazie a te per essere rimasto, nonostante la pioggia.- ridacchia, passandosi una mano tra i capelli bagnati -Ne avevo proprio bisogno.- sussurra, prendendo un pacchetto di sigarette dalla felpa.

Ne accende una e mi porge il pacchetto, da cui prendo anch'io una sigaretta.
-È un periodo un pò strano per me. Sai, come quando hai uno zaino pesantissimo sulle spalle, che non ti dà modo di muoverti facilmente.- la guardo negli occhi, serio. Lei annuisce e mi incita a continuare.
-Mi sento come se fossi in una bolla, costretto a fare sempre le stesse cose, allo stesso modo. Avrei bisogno di staccare la spina, ma non posso.- sospiro, mentre lei continua a guardarmi con un'espressione strana.

-Perchè non puoi? C'è qualcuno che ti blocca?- spegne la sigaretta.
-No, no... è che non ho forse il coraggio di mollare tutto e sparire per qualche giorno.- la imito, per poi alzarmi ed aiutarla.

-Non sembri uno che si lascia fermare dalla paura. Quindi prendi l'indispensabile e parti, anche solo per un weekend.- raggruppa i capelli in una coda di cavallo, per poi indossare il casco.

Mi perdo a guardarla, mentre sale sulla Vespa e penso di non aver mai incontrato qualcuno come lei. Tanto fragile, ma capace di portare una montagna dentro se, senza lamentarsi.

Sorrido inconsapevolmente.

-Allora?- si gira a guardarmi e mi affretto ad indossare il casco e a salire dietro di lei, tenendomi con delicatezza ai suoi fianchi.
-Allora scappiamo insieme.- sussurro, ma Sophie è troppo impegnata a mettere in moto.

O forse fa finta di non sentire le mie parole.

Sophie's POV

-Allora scappiamo insieme.- sussurra. Sento un brivido lungo la schiena, ma mi affretto a mettere in moto, lasciando la conversazione in sospeso.

Durante tutto il tragitto nella mia testa rimbomba la sua proposta, come un martello pneumatico. Sorrido lievemente al pensiero di poter passare del tempo con Dario, poter vedere come è fatto, cosa gli piace fare e il modo in cui fa le cose.

Non ho mai incontrato una persona come lui, capace di aprire in me una grande curiosità nei suoi confronti. E non so perchè, ma mi piace la sensazione che provo quando mi guarda negli occhi. Mi dà sicurezza.

Lo riaccompagno in centro, dove ha lasciato la sua auto, e nel frattempo inizia di nuovo a piovere.

-Allora, ci si becca.- lo guardo, tenendo il casco tra le mani. Lui annuisce, indicando il bar di Matilda, e facendomi ricordare le sue parole.
-Solito posto, stessa ora.- sorride ed entra in auto. Dopo aver fatto un cenno con la mano, mette in moto e va via, lasciandomi sola con uno strano miscuglio di pensieri che frullano nella mia testa.

Mi farà impazzire quel ragazzo.

******
Finalmente i nostri due ragazzi hanno, quasi, rotto il ghiaccio.

Sophie cosa farà, secondo voi. Lascerà la paura alle spalle e andrà via con Dario? O forse capirà che fidarsi di qualcuno velocemente la farà solo soffrire ancora?

Fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo ha qualche errore.
Baci, flo.

Silky. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora