15.

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Sophie's POV

Mi sveglio di colpo, a causa del campanello che suona incessantemente. Mi strofino gli occhi, scendendo, a malincuore, dal letto ed avviandomi in soggiorno.

-Sophie, so che sei li. Apri dai, sono almeno 8 ore che non ti fai sentire e sono preoccupato.- Nelson bussa ancora, facendomi ridere alle sue parole. Guardo l'orologio appeso in soggiorno, che segna le due del pomeriggio.
-Arrivo.- apro la porta, rivelando Nelson, e gli altri tranne Carlotta e Cesare, fuori dalla mia porta. Li guardo confusa, mettendomi da parte per farli entrare. Nicolas e Frank poggiano delle buste sul tavolino del salotto, venendo poi a salutarmi con un abbraccio. -Come mai questa cosa?- non riesco a nascondere un sorriso, mentre prendo dei bicchieri dalla credenza con l'aiuto, ovviamente, di Dario.
-Perchè ci andava.- quest'ultimo mi guarda, sorridente, chiudendo il mobiletto e mettendosi comodo sul divano, accanto a Tonno. Arrossisco, aiutando Nelson a distribuire il cibo, per poi metterci seduti sul grande pouf.

Addento il mio panino, cercando di nascondere il mio imbarazzo. -Potevate avvisarmi. Non vi avrei accolti in pigiama.- rido, indicando il mio pigiama con i coniglietti, rigorosamente arancione. I ragazzi ridono, guardando il pigiama e poi me, che alzo gli occhi al cielo.
-Beh, ci abbiamo provato. Ma non rispondevi.- Frank mi guarda, accartocciando il tovagliolo e riponendolo sul tavolino di fronte a lui. Alzo le spalle, lanciando un'occhiata a Dario.

Siamo stati più di due ore a parlare, fuori dallo studio, tanto da aver incrociato uno dei vicini che usciva per andare al lavoro.

-Ma Ceso e Carlotta?- spezzo il silenzio, raccimolando i sacchetti vuoti e buttandoli nella pattumiera in cucina.
-Cesare l'ha portata a pranzo fuori.- Tonno ride -È insolita una cosa del genere, per Cesare.- aggiunge, scuotendo la testa ed accendendo il televisore, impostata sul canale musicale.
-Già.- sussurro -Comunque, vado a cambiarmi. Voi fate come se foste a casa vostra.- sorrido, correndo in camera. Apro la finestra, per far entrare un pò di aria, rifaccio il letto ed accendo una Yankee Candle al cocco. Spalanco l'armadio in cerca di qualcosa da indossare, tirando fuori un pantaloncino nero semplice e una t-shirt verde pastello, gentilmente regalata da mio fratello Andrea. Faccio una doccia veloce e mi vesto, ritornando in camera per asciugare i capelli.

-Disturbo?- la voce di Dario mi fa sobbalzare. Mi alzo dal pavimento, dove ero seduta ad asciugare i capelli, e mi avvicino, scuotendo la testa.
-No, affatto.- sorrido -Dimmi.- incrocio le braccia al petto, restando immobile di fronte a lui. Alza le spalle, avvicinandosi alla finestra, ancora aperta.
-Gli altri stanno guardando un film, noiosissimo tra l'altro.- mi guarda, per poi rivolgere lo sguardo alla parete, tappezzata di foto -E poi volevo recuperare un pò di tempo con te.- aggiunge, prendendo tra le mani una mia foto, di qualche anno fa, di un viaggio a Dublino con i miei fratelli.

Chiudo la finestra, avvicinandomi a Dario, che mi dà le spalle. -Ero a Dublino con Andrea e Domenico.- guardo la foto, sorridendo -È stato il viaggio più bello che abbia mai fatto. Ed il fatto che fosse Natale lo ha reso ancora più magico.- prendo la foto, accarezzandola. Chiudo gli occhi, ritornando con la mente a quando, durante quel viaggio, Andrea scivolò a causa della neve, rischiando di farsi seriamente male.

Sorrido, riponendola dov'era prima. Dario si siede sul letto, guardandosi intorno, soffermandosi sulla libreria piena zeppa di libri, e quadernetti di tutti i colori.

-Certe volte penso che tu sia stata mandata nella mia vita con il solo scopo di stravogerla.-

-In che senso?- lo guardo, confusa, con le braccia incrociate al petto.
-Nel senso che mi stai facendo impazzire, tanto. E...non riesco a starti lontano.- si passa una mano sul volto, torturandosi il labbro. Qualcuno bussa alla porta della camera, lievemente, prima di spalancarla.

-Soph, sono...oh scusatemi.- un Nicolas imbarazzato fa capolino dalla porta. Gli sorrido e mi avvicino, cercando di nascondere ciò che sto provando in questo momento. -Ho interrotto qualcosa?- ci guarda, soffermandosi su Dario.
Quest'ultimo scuote la testa, alzandosi e tornando in salotto.
Guardo Nicolas e sospiro, frustrata.

Anche tu, Dario. Anche tu mi fai impazzire.

******

Salve a tutt*.
Sono tornata, un pò in ritardo. Spero comunque che vi piaccia questo piccolo capitolo, fin troppo piccolo. Ma credo sia meglio così, altrimenti divagherei troppo, senza centrare il punto.

Se avete consigli e/o critiche costruttive non abbiate paura e commentate. Commentate anche se vi piace la storia, così da farmi capire se vale la pena andare avanti, o se prendermi del tempo.

Un bacio, flo.

Silky. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora