14.

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Sophie's POV

-Grazie.- Carlotta mi guarda, mentre io metto in moto l'auto ed esco dal vialetto di casa sua. Sorrido in risposta.
-C, non devi. Ho bisogno anche io di tornare il prima possibile.- dico, prima di cadere in un silenzio assordante.

Abbiamo deciso di partire dopo cena, così da arrivare il prima possibile a Bologna.
-Cesare sarà felicissimo.- la mia amica sorride, sognante. -Comunque dovremmo andare in studio, perchè Ceso ha detto che lui, Nic e Tonno saranno lì per alcune cose legate ai video e robe così.- continua, guardando fuori dal finestrino. Annuisco distrattamente, per poi sospirare.

Il viaggio continua in silenzio, poichè Carlotta, da buona compagna di viaggio, si è addormentata poco dopo aver imboccato l'autostrada. Verso le 2 la sveglio, accendendo la radio con volume altissimo e guadagnandomi una sberla sul braccio.
-Scusa, ma siamo quasi arrivate.- rido, sentendo pian piano crescere l'ansia nel mio stomaco.

Entro nel vialetto dello studio, notando le luci accese al suo interno. Parcheggio poco distante dall'ingresso, scendendo poi dall'auto. Carlotta mi tira impaziente, cercando le chiavi, che Cesare le ha dato, nella borsa. Una volta trovate cerca di fare il meno rumore possibile ed entriamo, sentendo le risatine, stranamente composte, dei ragazzi.
-1, 2...- sussurriamo, correndo dai ragazzi -SORPRESA!- gridiamo, iniziando a ridere nel vedere lo spavento sui volti di Cesare e Tonno.

-Cosa ci fate qui?- Tonno ci abbraccia, ridendo -Non dovevate tornare domani?- annuisco, salutando Nicolas e Cesare e mettendomi a sedere sul divano.
-Si, ma C voleva fare una sorpresa al suo "topolino".- rido, guadagnandomi un'occhiataccia di Carlotta -Ed io avevo una cosa da risolvere.- aggiungo, con tono più basso. Butto la testa all'indietro, chiudendo gli occhi per cercare di riposare un pò.
-Chiamo gli altri, di sicuro saranno svegli.- Nic ridacchia, facendomi aprire di scatto gli occhi.
-Non dire nulla, inventati qualcosa.- sorrido, mettendomi poi stesa e richiudendo gli occhi.

Poco dopo, credo di essermi addormentata, sento qualcuno accarezzarmi i capelli. Sbuffo lievemente, girandomi dall'altro lato, ma non demorde. Mi strofino gli occhi e li apro, girandomi verso colui che ha interrotto il mio riposo.
-Nelsi.- sorrido, alzandomi di scatto ed abbracciandolo stretto -Mi sei mancato.- resto stretta a lui, che mi accarezza la schiena.
-Menomale, altrimenti mi sarei guadagnato un pugno in piena faccia.- ride -E comunque anche tu.- aggiunge, staccandosi e guardandomi con dolcezza. *

-Che ore sono?- cerco il cellulare, che ho lasciato sul tavolo della cucina. Nels mi segue, prendendo una bottiglietta di acqua e poggiandosi al piano da lavoro, accanto ai fornelli.
-Sono quasi le 3.- mi porge il cellulare e lo ringrazio. -Come stai?-
-Sto bene, ora sto bene.- sorrido, dandogli un bacio sulla guancia e mettendo il cellulare in tasca. Fa per dire qualcosa, ma veniamo interrotti dalla porta dell'ingresso che viene aperta, bruscamente. Corrugo la fronte e, seguita dagli altri, vado a controllare cosa sia successo.

Vorrei non averlo fatto. 

Sento un leggero colpo al cuore, ma cerco di rimanere composta. Dario è fermo al centro della stanza, con alle spalle una ragazza riccia, bassina. Non che ci voglia tanto a risultare bassi accanto a lui.
-Voi che ci fate qui?- Dario usa il plurale, ma continua a fissare me, che distolgo lo sguardo. Carlotta prende la parola, spiegandogli di aver fatto una sorpresa a Cesare e, di conseguenza, a tutti gli altri.
-Ma tu, piuttosto, perchè sei entrato così bruscamente?- Tonno lo guarda torvo.
-Nic mi ha scritto di aver perso tutto il materiale del video di domani.- Dario rivolge uno sguardo a Nic, che ride ed alza le spalle.
-Soph mi ha detto di farvi venire qui con una scusa.- si giustifica, indicandomi.

Ci mettiamo tutti a sedere ed il mio sguardo cade, inevitabilmente, su Dario e Iole, che parlottano tra loro. Sospiro, cercando di spostare la mia attenzione sulla conversazione tra Nelson e Frank. 

Ma una sola domanda mi distoglie dal resto: perché è qui con lei?

Dario's POV

-Ti accompagno.- sussurro a Iole, lanciando un'occhiata veloce agli altri. Lei mi guarda scocciata, incrociando le braccia e sbuffando. -Non fare la stronza.- la guardo, leggermente infastidito.
-Eddai, Dario. Vuoi o no che capisca cosa prova per te?- scuote la testa, ridacchiando -Se fai così non concludi nulla.- mi prende la mano. Mi alzo, prendendo le chiavi dell'auto ed ignorando le sue parole.
-Ragazzi, accompagno Iole a casa e torno.- annuncio, avviandomi verso l'ingresso. I ragazzi la salutano in coro, sorridenti.

-Sei uno stupido.- mi rimprovera una volta usciti, mentre saliamo in auto. Metto in moto e parto, restando in silenzio. -Dario, ho visto come ha cambiato umore quando ci ha visti.- sussurra, guardandomi di profilo.
-Appunto, Iole. Devo proteggerla, è come un cristallo troppo fragile. Devo fare in modo che non si rompa, che non si scheggi.- sospiro, continuando a guardare la strada.

-Non voglio che stia male. Le ho promesso di non farle del male, che di me si può fidare.- continuo, una volta fermatomi sotto casa di Iole. Lei mi guarda, sorridendo, per poi uscire dall'auto senza dire nulla. Resto ancora un pò fermo, per poi ritornare in studio in assoluto silenzio.

I ragazzi sono quasi tutti andati via, tranne Sophie, Nelson e Tonno, che stanno ridendo mentre guardano qualcosa sul computer.
-Non ho parole, davvero.- Sophie continua a ridere, portandosi le mani d'avanti al viso.
-Cosa guardate?- mi avvicino cauto, guardando lo schermo.
-I nostri vecchi video.- Nelson mi guarda, dopo aver spento il computer ed essersi assicurato che tutto sia a posto. Annuisco, andando nella cucina per prendere una birra.

-Possiamo parlare?- mi giro di scatto, trovando Sophie a pochi passi. Nelson e Tonno non ci sono, o meglio, sono nella zona relax a giocare a Just Dance. I soliti.
-Certo, vieni.- le faccio segno di seguirmi fuori, dove ormai tutto è silenzioso, in attesa del giorno. Mi metto seduto sui gradini e lei fa lo stesso, tenendosi un pò lontana.
-In qualsiasi circostanza ci ritroviamo sempre a guardare il cielo.- sorride -È un pò come se fosse un momento solo nostro.- mi guarda. Annuisco, poggiando la bottiglia a terra e strofinando le mani sui miei jeans. C'è tensione tra noi, è palpabile.

-Senti, Dario...mi dispiace per come sono andate le cose nelle ultime settimane.- inizia, tenendo lo sguardo rivolto di fronte a lei -Ci siamo...allontanati? E mi dispiace, perchè a me manchi.- abbassa lo sguardo, sospirando -È per questo che ho accettato di tornare prima, per poterti parlare. E mi riesce facile solo quando ci troviamo in queste situazioni. Non voglio perderti, non voglio sentirti lontano. So che ti ho ferito- incatena il suo sguardo al mio -ma non è mai stata mia intenzione. Sarei pazza a volere il tuo male, perchè mi fai stare bene. Non so a cosa potrà arrivare ciò che abbiamo, ma a me basta che esista. Senza non ci so stare.- conclude, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Resto in silenzio, a guardarla torturarsi le labbra per il nervoso.

-Vieni qui.- apro le braccia e, senza altri giri di parole, la stringo a me, sentendo che questo è il mio posto nel mondo.

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Salve a tutt*.
Spero vi piaccia il capitolo e che non vi siano troppi giri di parole o altre cose confuse.

* Comunque volevo giusto prendermi un momento per ammirare l'amicizia tra Nelson e Sophie, perchè mi piace un botto come si sta sviluppando, al di fuori del contesto della storia in sè.

Ovviamente, se avete consigli o critiche costruttive potete scriverlo nei commenti.

Un abbraccio, flo.

Silky. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora