17.

308 24 5
                                    

Sono le 22 e le ragazze ancora non sono pronte. Sbuffo, muovendo nervosamente la gamba e picchiettando con le dita sul manubrio. Nell'abitacolo dell'auto circola incessante la melodia di qualche stupida canzone commerciale che si sentono ormai ovunque, e che danno sui nervi con i loro ritornelli insignificanti.

Il cellulare vibra sul cruscotto, così lo sblocco e apro la chat con i ragazzi, che mi chiedono che fine abbia fatto.

-Scusaci, Carlotta non trovava il cellulare.-Sophie entra in auto, inondandomi col suo profumo inebriante. Carlotta ride mettendosi nei posti dietro, facendo spallucce e guardandomi colpevole.
-Fa nulla.- sorrido, guardando la mora accanto a me, che indossa una semplice gonna aderente rossa ed un body nero ricamato. Lei mi sorride e guarda fuori dal finestrino, picchiettando con la mano sulla sua gamba.
-C'è stato un cambio di programma, il bar di Matilda è chiuso.- le ragazze annuiscono in silenzio, lasciando che la musica riempia il silenzio.

Metto in moto ed in poco tempo siamo in centro. Dopo aver parcheggiato raggiungiamo il resto in un piccolo bar col giardino interno. Piccole luci illuminano l'ambiente, rendendolo ancora più intimo e magico. I tavolini sono disposti in tutta l'area del giardino, con tanto di amache e divanetti.
-Wow, ma è magnifico.- Sophie ha gli occhi illuminati e si guarda intorno meravigliata. Sorrido, cingendole il fianco con un braccio ed accompagnandola al nostro tavolino, dove si trova Iole.
Sento Sophie irrigidirsi ed allontanarsi, prendendo posto tra Nelson e Frank, che mi guardano male.

Mi siedo anche io, concentrandomi sul menù.

Sophie's POV

Tutto l'entusiasmo è caduto quando l'ho vista qui, tutta sorridente mentre parla con Dario. Giro la cannuccia nel mio Mojito e sbuffo, sentendo lo sguardo di Frank addosso.
Gli sorrido, tornando poi a guardare il bicchiere ancora pieno.

La risata di Iole continua a risuonare nel caos del bar, spingendo per emergere tra tutte le voci attorno a noi. Mi alzo di scatto, facendo cadere la borsetta a terra. Tutti si girano a guardarmi.
-Scusatemi.- prendo il cellulare ed entro all'interno del bar, in cerca del bagno. Apro la porta e mi avvicino al lavandino, guardandomi allo specchio.
-Stupida, stupida.- fisso il mio riflesso, scuotendo la testa -È colpa tua, solo tua.- sussurro a me stessa, consapevole.

-È tutto ok?- un ragazzo, credo sulla trentina, si avvicina, sciacquandosi le mani. Annuisco e mi giro, guardando i suoi lineamenti.
-A volte mi succede.- sorrido. Sorride anche lui, mostrando delle fossette ai lati della bocca.
-Sono Jeremia, piacere.- mi porge la mano, che io stringo. La pelle abbronzata è in contrasto con la t-shirt bianca che indossa.
-Sophie.- tiro via la mano, passandola tra i capelli sciolti.

Mi dileguo, dopo averlo salutato con un semplice 'ciao' e torno dai ragazzi. Una sensazione di ansia mi preme da dentro, ma non ne riconosco la causa.

Dopo poco anche Jeremia esce in giardino, andando al tavolino dove altri ragazzi sono seduti ad aspettarlo. Mi lancia un'occhiata fugace e torna a ridere con i suoi amici.
Uno di loro attira la mia attenzione, ho la sensazione di averlo già visto da qualche parte.
-Sophie, insomma.- Tonno mi incalza -Sei su un'altro pianeta stasera.- sorride, mangiando le noccioline.

Non sai quanto vorrei essere altrove.

-Ma no, credevo di aver visto qualcuno che conosco.- sorrido forzatamente.
-Comunque, se posso, sei uno schianto stasera.- Nicolas mi fa l'occhiolino e sorride sincero. Lo ringrazio e gli mando un bacio scherzoso, facendogli anch'io l'occhiolino.

Volgo lo sguardo verso Dario, che mi guarda in silenzio ed annuisce. Ma una figura alle sue spalle mi blocca il respiro e mi fa coprire la bocca in segno di sorpresa.

Merda.

-Che hai?- Nelson mi scuote, ma i suoi occhi sono su di me, rabbiosi.

No, no, no. Non può essere.

-Sophie.- Carlotta mi richiama, toccandomi il braccio.

Dario si gira, seguendo il mio sguardo, e si irrigidisce, stringendo i pugni sul tavolo.
-È meglio andare via da qui.- si alza, per poi abbassarsi all'altezza del mio viso -Stai tranquilla, okay? Guardami.- mi prende il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo -Ora andiamo via, ti porto via da qui.- mi accarezza la guancia ed annuisco.

Iole ci guarda confusa, ma in silenzio ci segue fuori dal bar.
-Non so come abbia fatto ad uscire.- sussurro, stringendo le braccia attorno al mio busto -Mi avevano assicurato che non sarebbe uscito prima di 2 anni.- guardo gli altri. Dario mi prende la mano, incrociando le sue dita con le mie.
-È meglio tornare a casa.- non mi guarda, ma le mani sono ancora intrecciate. I ragazzi acconsentono e Frank si propone di riaccompagnare Iole, che accetta felice.

Ci avviciniamo all'auto e salutiamo gli altri.
-C, torni con noi?- la guardo e scuote la testa.
-Dormo da Cesare. Domani passo a casa prima di andare da me.- mi bacia la guancia e guarda Dario, salutandolo con un gesto del capo.

Entriamo in auto e mette in moto, lasciando la radio spenta. Poco dopo arriviamo sotto casa, così mi giro a guardarlo.

-Ci vediamo domani.- sorride, guardandomi.
-Aspetta...-lo fermo, sospirando e guardando altrove. Mi sento una stupida. -ho paura.- sussurro -Ho paura che possa tornare da un momento all'altro.-
-Sophie, guardami.- mi gira il viso verso il suo, dolcemente -Non devi, mh? Hai tutti noi.- sorride -Hai me.- aggiunge, spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Sento il cuore sussultare, fare le capriole ed attorcigliarsi su se stesso.

-Resti?-

******

Salve a tutt*.
Spero vi piaccia il capitolo, visto che credo che presto darò una fine alla storia, non voglio portarla troppo per le lunghe con il rischio di divagare ed annoiare.

Vi mando un bacione, flo.

Silky. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora