-Resti?-
Lo guardo, in imbarazzo, stringendo le chiavi di casa come se fossero l'unica cosa a cui aggrapparmi in questo momento. Dario resta in silenzio a lungo, così gli sorrido e apro la portiera.
-Aspetta.- mi blocca -Certo che resto.- sorride, parcheggiando l'auto e seguendomi al portone.
-Ti presto qualcosa per la notte.- lo guardo e lui annuisce, poco convinto -Ovviamente sono cose che mio fratello ha lasciato qui tempo fa.- rido, togliendo gli stivaletti ed indossando le ciabatte.Dario si siede sul divano, mentre io, dopo aver indossato il pigiama, prendo due calici ed il vino rosso, tornando da lui.
-Grazie- lo guardo, porgendogli il calice pieno -per esser rimasto.- aggiungo, mettendomi seduta, con le gambe incrociate. Mi sorride, scuotendo la testa e prendendo un sorso del suo vino.
-Non ti lascio sola. Lo sai.- incastra i suoi occhi nei miei, per poi farmi segno di avvicinarmi a lui. Lo accontento, lasciando che poggi la testa sulle mie gambe.-Ho avuto paura, lì dentro.- sussurro -Pensavo che sarebbe passato molto tempo prima di rivederlo, e invece...- sospiro, accarezzandogli i capelli lentamente. Chiude gli occhi, ascoltandomi.
-Non ti farà del male, te l'ho detto. Ci siamo noi.- torna a guardarmi, più rilassato sotto il mio tocco. Annuisco, restando in silenzio.Stiamo così per una buona oretta, non curanti della notte che padroneggia al di fuori di queste mura.
Apro il divano-letto, così da poterci stendere senza problemi. Ci copriamo con un lenzuolo leggero, fin sopra i capelli.
-Posso chiederti una cosa?- rompo il silenzio.
-Certo.-
-Cosa c'è tra te e Iole?- lo guardo, non riuscendo a nascondere un pizzico di rabbia.
-Siamo amici.- sorride -Ancora non hai capito che in testa ho solo te?-Abbasso lo sguardo, ma lui mi obbliga a guardarlo, alzandomi il viso con due dita. Sto zitta, senza sapere cosa dire.
Forse è anche meglio così, perchè potrei rovinare tutto. Come sempre.
Si gira dall'altro lato, dandomi le spalle. Faccio per accarezzargli la schiena, ma mi blocco, dandogli le spalle anch'io e sospirando.Sono un'idiota.
Dario's POV
Mi volto di nuovo verso di lei, ma il mio sguardo si scontra con la sua schiena esile. Il suo respiro è calmo, segno che sta dormendo. Passo le dita tra i suoi capelli scuri, rilassandomi col suo profumo che invade i miei sensi, inebriandoli.
-Vorrei che ti rendessi conto che mi mandi in fissa. Che tutto ciò che ti dico è reale e che non gioco con i tuoi sentimenti.- le sussurro all'orecchio, baciandole la guancia e sospirando, per poi stendermi di schiena a fissare il soffitto. -Vorrei che tu mi aprissi un piccolo spiraglio di cuore, dove poter entrare in punta di piedi e darti tutto ciò che meriti: la felicità.- concludo, parlando ad alta voce.
Cala nuovamente il silenzio su di noi, che mi culla fino a farmi crollare.
Ed anche stanotte sogno lei, nonostante sia accanto a me.
\\ \\ \\
-Buongiorno.- Sophie mi sorprende a fissarla, stropicciandosi gli occhi da cerbiatto. Sorrido, mormorando un 'buongiorno' e tirandomi su con la schiena, per stiracchiarmi meglio. Lei resta ferma a guardarmi, pensierosa, mentre giocherella con il lembo del cuscino sotto la sua testa.
-Vado a preparare la colazione, ti va?- la guardo, ricevendo un cenno di assenso col capo. Mi alzo, dirigendomi in cucina. Preparo il caffè e delle fette di pane con la Nutella, senza esagerare.
-Dario...-
Sophie's POV
-Dario...- entro in cucina, facendolo spaventare. Si appoggia al lavabo, incrociando le braccia al petto, aspettando che dica qualcosa. Annuisco a me stessa, avvicinandomi a lui ed alzandomi sulle punte per poterlo guardare meglio negli occhi.
E poi lo bacio.
***
Salve a tutt*.
So che sono scomparsa per un pò, ma tra lavoro e studio ho avuto pochi momenti liberi, dove ho buttato giù questo piccolo capitolo, con cui vi auguro Buon Natale e vi lascio un grande bacio.Spero passiate delle belle vacanze, in famiglia, con gli amici e con chi amate.
Vi voglio bene, flo.
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Silky. [COMPLETA]
Fanfic《E vagavo, senza meta tra le stradine della mia città con il solo suono della seta del mio vestito a fare da sottofondo. E vagavo, abbracciandomi sostenendomi per i sentieri della mia mente con la speranza di ritrovarti.》