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Eravamo ancora nell'ufficio di Diana, presi dai nostri baci e dalle nostre carezze.
Era ormai ovvio che mi fossi veramente innamorata di lui,
l'unica cosa che non riuscivo ancora a capire era se fossimo una "coppia" a tutti gli effetti, se la nostra fosse una relazione vera e propria.
Ovviamente non poteva assolutamente essere ufficiale, dal momento in cui io mi trovavo in una situazione al quanto asfissiante.
Quindi nessuno avrebbe potuto sapere di NOI e questa cosa un po' mi dispiaceva.
Non potevamo essere una coppia normale per via dei miei e dei suoi problemi, dato che è un artista internazionale e qualsiasi cosa lui facesse sarebbe uscita il giorno dopo sui giornali.
Ma non mi importava più di tanto, ormai avevo capito che il mio interesse era solo per lui, il resto mi era indifferente.
Ma avevo ancora quella dannata domanda da porgli..
Helena: Michael... ma quindi noi...siamo una coppia? Cioè abbiamo una relazione, anche se non ufficiale per tutto il mondo? Dissi, leggermente angosciata dalla sua risposta.
Michael: e mi fai anche questa domanda? Certo che si! Cosa credi che fino ad adesso ti abbia conquistato solo per il piacere di averti per un giorno?
Helena: no, non avevo assolutamente pensato a questo. Il fatto è che è successo tutto così velocemente tanto da esserne ancora incredula.
Michael: io ho paura solo di una cosa.
Ho paura che "il mio mondo" dopo un po' ti stanchi, ho paura di non poterti rendere felice, ho paura di non poterti portare via con me.
Ma soprattutto ho paura di perderti..ed è l'ultima cosa che voglio! Disse, cercando di trattenere le lacrime non riuscendoci ovviamente.
Helena: Michael non devi aver paura.  Non mi importa se non potrai portarmi in ristoranti costosi, al mare o in qualsiasi altro posto.
 Potrei persino stare bene anche in uno stanzino... ma solo se ci sei tu!
Io non sono innamorata del tuo lusso, sono innamorata di quell'uomo che ha saputo catturare il mio cuore e renderlo proprio, di quell'uomo con la quale nel mio primo giorno di lavoro inciampai, con tutto il caos, la confusione e i fogli per terra che super imbarazzato mi avevi raccolto e restituito.
È proprio di quest'uomo che sono innamorata e sono fiera di esserlo, oltre ogni limite! Dissi, asciugandogli le lacrime.
Michael: ti amo! Disse, tirandomi a sé facendo aderire perfettamente i nostri corpi.
Helena: anche io... Non sai quanto!
Ci facemmo scappare un altro bacio,
non erano mai abbastanza.
Le sue labbra per me erano una forza di gravità, non riuscivo a farne a meno.
Improvvisamente arrivò Diana, non feci in tempo ad allontanarmi da Michael,
eravamo troppo presi dal desiderio e ovviamente, qualcosa, era riuscita a vederla.
Diana: ragazzi dovete dirmi qualcosa? Disse, in tono quasi malizioso ma allo stesso tempo tenero come al suo solito.
Helena: ehm...forse.. dissi, guardando Michael con la speranza che anche lui dicesse qualcosa, poiché io avevo perso completamente la condizione della parola.
Michael: io ed Helena ci siamo frequentati...e... poi abbiamo scoperto di...insomma penso tu abbia capito Diana. Disse, imbarazzatissimo e completamente rosso in viso, mi faceva una tenerezza assurda.
Devo dire Jackson che sai proprio argomentare un discorso, pensai tra me e me ridacchiando.
Così mi feci avanti io e con coraggio dissi:
Helena: beh noi ci siamo innamorati...dissi, continuando la frase che Michael aveva lasciato in sospeso per l'imbarazzo.
Minuti di silenzio, un silenzio assordante, ma fortunatamente interrotto da Diana.
Diana: ragazzi volevate tenermi nascosta questa cosa? Ma è fantastico!
Sembrate quasi terrorizzati dalla mia presenza improvvisa! C'è qualcosa che non va?

Cala di nuovo il silenzio, un silenzio che stavolta fu interrotto da Michael.
Michael: il fatto è che ci troviamo in una situazione al quanto tragica, e tutto questo ci ostacola. Disse, stringendomi le mani.
Attraverso il suo tocco riuscivo a percepire la tensione che provava in quel momento.
Era una persona fragile e anche lui come me aveva bisogno di sicurezze.. proprio come un bambino.
Diana: che tipo di situazione?
Ragazzi se avete qualche problema parlatene, io sono disponibile ad ascoltarvi.
Mentre stavo per rispondere, Michael decise di andarsene per lasciarci da sole. Comprese subito il mio bisogno di poter parlare da sola con Diana, di fare un discorso tra donne.
Volevo spiegarle tutto per filo e per segno, d'altronde meritava di sapere tutto ciò che mi stava e ci stava accadendo dal momento in cui lei per me c'era sempre stata, nonostante ci conoscessimo da poco.

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