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Ore 8:30 del mattino

Mancava ormai solo un'ora alla partenza.
Quella partenza che mi avrebbe allontanata per sempre dall'uomo che più amavo, dai miei amici, dal mio lavoro che mi avrebbe portata poi in futuro a interagire con la mia più grande passione.. la musica!

La mancanza di Michael si faceva sentire ogni secondo di più,
forse era proprio vero che l'amore non faceva per me, che non avrei mai potuto amare qualcuno, specialmente una persona così diversa da me.. con un mondo così differente dal mio,
forse mi ero solo illusa!

Mentre mi dirigevo nella macchina che mi avrebbe portata poi all'aeroporto, vidi a un incrocio più avanti, Diana.
I miei sensi di colpa iniziarono già a farsi sentire poiché lei mi guardava con un'espressione quasi confusa nel vedermi posare le valigie nel bagagliaio.
Entrambe facevamo passi azzardati, come se ci volessimo avvicinare per parlare, ma nessuna delle due ne aveva il coraggio.
Io continuavo a fissarla, con qualche lacrima in più che scendeva lungo la mia guancia.
Dopodiché si avvicinò lei, mi prese in disparte mentre mia madre era in casa a prendere le ultime cose, e iniziammo a parlare.

Diana: ma...ma Helena? Che significa tutto questo? Chiese con sguardo confuso.
Helena: non gli hai letti i giornali? Parlano di noi, di me e Michael.
Diana.. mia madre mi sta riportando a Londra e io...io sento di non potercela fare. Dissi, poggiandomi sulla sua spalla in preda ad una crisi di pianto.
Diana: non li ho ancora letti i giornali,
ti prego dimmi che è uno scherzo! E poi volevi andartene senza nemmeno salutarmi? E Michael?
Helena: anche io vorrei fosse uno scherzo, ma non lo è! Non ti ho voluto dire nulla per evitare piagnistei e... e Michael non sa nulla, non sarei mai riuscita a reggere il suo viso colmo di lacrime. Ti prego Diana non dirgli nulla, dì al produttore che ho lasciato il lavoro, ma fai in modo che Michael non sappia nulla della mia partenza.
Ti supplico, mi fido di te.
È per il suo bene e anche per il mio.
Diana: di me ti puoi fidare ciecamente, ti assicuro che non gli dirò nulla neanche se mi bombardasse di domande. Disse, con sguardo triste ma allo stesso tempo rassicurante.
Helena: grazie Diana, sapevo di potermi fidare di te.
Diana: ti prego, lascia che ti accompagni almeno all'aeroporto.
Helena: certamente!

Giunte all'aeroporto, ci scambiammo gli ultimi saluti.
Un ultimo saluto andava anche a quella favolosa città, alla città degli Angeli.
La città che mi aveva regalato nuove emozioni... le più belle!
Ma anche emozioni che mi avevano lasciato con l'amaro in gola come la tristezza, l'amarezza e la rassegnazione.

Appena salì sull'aereo, sentivo come se il mio corpo non avesse più in un'anima.
Mi sentivo vuota, il mio fisico era in grado solo di agire nei movimenti, ma nei sentimenti no.
Guardavo il finestrino, dando le spalle a mia madre che nel frattempo mi fissava.
Volevo farle capire che aveva distrutto tutti miei sogni e miei sentimenti.

Rimasi incantata dalle quelle nuvole bianche che man mano assumevano una forma diversa.
Peccato che non riuscivo più a guardarle con la spensieratezza di una bambina,
anche le nuvole mi mettevano tristezza, ormai qualsiasi cosa mi metteva tristezza.
Piangevo in silenzio, e così per evitare di pensare, mi addormentai.

Mi svegliai puntualmente, proprio nel momento in cui dovevamo scendere dall'aereo per ritornare poi alla vita di sempre.
Si sentiva giá nell'aria l'odore della pioggia, della monotonia, della freddezza e rigidità delle persone londinesi, ero a CASA.

Nonostante mi piacesse la pioggia e la mia amata Londra, in quel momento desideravo solo ritornare a Los Angeles.
Ormai mi ero adattata al clima di quella città e non mi dispiaceva affatto.

Tornai nella mia vecchia casa e la prima cosa che feci era quella di chiudermi in camera e sprofondare nel mio cuscino, di addormentarmi e svegliarmi sperando che sia stato solo un brutto sogno.
Presi la sua camicia arancione e la usai come lenzuolo per coprire il mio intero corpo, escludendo totalmente le coperte del mio letto, la annusai e pian piano mi addormentai con il suo profumo addosso.

I just can't stop loving you!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora