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Il giorno dopo

Dottore: signorina Walk, le do la splendida notizia che può tornare già a casa.

Helena: oh finalmente! La ringrazio davvero tanto dottore.

Immediatamente preparai il borsone con le poche cose che avevo portato da casa e chiamai mia madre,
che al momento era l'unica disponibile che potesse portarmi via da lì.

Helena: mamma potresti venire a prendermi? Mi hanno appena dimessa.

Mamma: certo tesoro, arrivo subito.

Finalmente lasciai quell'inferno.
Eppure i dottori e gli infermieri erano stati così gentili con me,
ma era l'ospedale in sé che mi incupiva.

Non avrei mai sopportato di stare chiusa in una stanza per un'altra settimana.

Aspettavo ansiosamente mia madre e
non vedevo l'ora di tornare nella mia amata casa.
Quella che fino a poco tempo fa detestavo con tutta me stessa.

La odiavo perché mi ricordava momenti brutti e le famosissime litigate con mia madre.
Per non parlare poi della scappatella che feci per andare da Michael quando ancora mia madre non lo sopportava.

Ma per fortuna le cose si erano sistemate,
e la sera sarebbe arrivato Michael da Los Angeles.
Quindi ne avrei approfittato per organizzare una cena per tutti e tre,
e parlare come una vera famiglia.

Improvvisamente, senza neanche accorgermene,
entró mia madre nella stanza per aiutarmi a portare il borsone e le altre cose da caricare in macchina.

Durante il breve tragitto per tornare a casa,
non pronunciammo mezza parola, se non piccoli sorrisi che ogni tanto ci scambiavamo.

Tirai un sospiro forte..

Helena: ti farebbe piacere se stasera venisse Michael a cena?

Mamma: certo che si tesoro! Ma io purtroppo non ci potrò essere, ho il mio turno di lavoro.

Helena: ah peccato.. ci tenevo tanto.

Mamma: non importa, sarà per la prossima.
Almeno oggi ne approfitterete per stare un po da soli no? Sussurrò dolcemente.

Helena: beh si.. forse hai ragione.

Helena: e Bill?

Mamma: non stiamo più insieme.
Non era un brav'uomo. Disse, senza aggiungere altro.

Helena: comunque mi spiace per quella volta che lo stetti quasi per ammazzare.

Mamma: tranquilla tesoro, forse un po' se lo meritava. Rispose, ridendo leggermente.

Arrivammo a casa,
ed entrai immediatamente in camera mia.

Quanti ricordi mi saltarono per la mente..
Quanti pianti su quel cuscino e quante telefonate a Mike su quel letto,
quando ancora non mi era concesso vederlo.

Cercai di oscurare quei ricordi,
perché ormai facevano parte del passato.
Mi distesi sul quel letto dopo tanto tempo e senza accorgermene mi addormentai.

Dopo svariate ore, mi risvegliai.
Mia madre era già andata via e me ne accorsi non solo dalla sua assenza,
ma anche dal fatto che avevo un lenzuolo sopra il mio corpo,
che sicuramente mi aveva messo lei.

Nonostante avessi 19 anni, amavo essere ancora la sua bambina e soprattutto amavo quelle piccole attenzioni che continuava a darmi.

Istantaneamente guardai l'orario e sobbalzai,
perché Michael sarebbe arrivato a breve.
Sentì bussare alla porta e ormai non facevo più in tempo a rendermi perlomeno presentabile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 27, 2019 ⏰

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