"I like angels that will shoot you in the back
and I like devils who will break down and cry.
I like the contraddiction."[Norman Reedus on Daryl Dixon]
Quel martedì era una giornata esattamente uguale a tutte le altre. Sarebbe potuta essere una tiepida mattinata primaverile, se solo in quel luogo fosse esistita la primavera. In effetti, era persino difficile stabilire se fosse effettivamente martedì, dato che il tempo - pur essendo già stato creato - non funzionava ancora.
Crowley si aggirava con passo annoiato nell'enorme giardino, tenendosi nell'ombra, e rifletteva. I piani alti gli avevano detto chiaramente di creare un po' di scompiglio, nell'Eden, magari facendo ciò che gli riusciva meglio: indurre in tentazione.
Il demone, tuttavia, era pensieroso. Non l'avrebbe mai ammesso a voce alta, ma sentiva il bisogno di chiedere consiglio a qualcuno, per la prima volta dopo secoli. E se i suoi gesti si fossero rivelati la cosa giusta? Una creatura dannata non dovrebbe mai fare la cosa giusta, e voleva essere assolutamente certo della malvagità dei suoi atti prima di mettersi in qualche guaio.
Il qualcuno a cui aveva intenzione di chiedere consiglio era impersonato da un angelo dai capelli talmente chiari da risultare quasi bianchi e un buffo naso all'insù che gli conferiva un'aria aristocratica. Crowley era certo che, se Azraphel si fosse dimostrato inorridito dal suo piano, allora questo sarebbe stato assolutamente perfetto.
Sogghignò fra sé, socchiudendo gli occhi innaturalmente dorati e schermandoli col dorso della mano: il sole eterno può essere estremamente fastidioso per le pupille delicate di un demone abituato a tramare nell'ombra.
Azraphel se ne stava seduto sotto ad un salice piangente, un pesante libro fra le mani, e sembrava immerso in una solenne conversazione con un suo simile dai capelli scuri.
- Hey, angelo! - salutò Crowley quando fu abbastanza vicino; non gli sembrava educato mettersi a gridare nel giardino dell'Eden.
Il biondo alzò lo sguardo dal librone, il volto illuminato da un sincero sorriso. Per qualche strano motivo, forse dovuto alla Bontà Divina che lo permeava, non sembrava detestare affatto il demone. Anzi, probabilmente lo considerava persino un amico.
- Crowley, da quanto tempo! - esclamò, spolverandosi l'erba dalla tunica e scrollando via le foglie dalle ali mentre si alzava. - E' raro vederti da queste parti! Qual buon vento?
- Un vento pessimo, - replicò l'altro, serio, con un vago gesto della mano come a voler scacciare un brutto pensiero, - I Pezzi Grossi hanno una Grossa Idea in testa e, indovina, hanno chiesto a me di fare un po' di casino per smuovere le acque.
Azraphel sorrise di nuovo, bonario.
- Oh, ma se Dio ha qualcosa in mente dev'essere per forza la cosa giusta...
- Appunto! - sibilò Crowley, prendendolo per un braccio, - Ti rendi conto di cosa significherebbe per me fare qualcosa di buono? Verrei radiato dall'albo, licenziato, discorporato o... peggio.
L'angelo si morse il labbro inferiore, distogliendo lo sguardo dall'amico. In effetti, il demone aveva ragione; ma come poteva consigliargli di disobbedire al Grande Progetto? Questo era il problema di quel posto: gli ordini arrivavano sempre puntuali, ma era difficile capire se provenissero da "sopra" o da "sotto", e confondere le cose poteva risultare fatale.
I due si fissarono per un momento, Crowley con un'espressione interrogativa e leggermente irritata dipinta in volto, Azraphel sempre più nervoso.
- Cosa ti impedisce di fare ciò che tu ritieni giusto? - chiese all'improvviso una voce.
STAI LEGGENDO
The Future That Wasn't | Completa
ФанфикHazel è un angelo caduto che non ricorda nulla del proprio passato, ma ha un ottimo piano e tramare nell'ombra è la sua specialità. Crowley e Azraphel hanno già scongiurato l'Apocalisse una volta e sono assolutamente determinati a proteggere il Ritz...