CAPITOLO 24

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ICE*

Mi sveglio tutta frastornata, ho ancora gli occhi chiusi ma posso accertare di essere su di un letto comodo...

" deve essere stato un incubo"

Apro lentamente gli occhi e sussulto quando capisco che non sono in camera mia, sono in una camera dalle pareti bordoux, con delle tende grigio scuro, l'arredo e minimale totalmente grigio con qualche soprammobile nero, al centro della stanza c'è il letto su cui sono stesa, alzo il busto lentamente perché ho un mal di testa atroce

" dove cazzo sono? Quanto ho dormito? Appena vedo quel pazzo me la pagherà "

Noto con mio disgusto che al posto dei vestiti indosso una maglia maschile nera che mi arriva fino alle ginocchia
Presa dalla rabbia mi alzo e mi dirigo verso la porta, cerco di aprirla ma è chiusa a chiave

Urlo dalla frustrazione
<< AAAAA APRITE QUESTA MALEDETTA PORTAAAA>>

Vedo un'altra piccola porta ed entro per vedere cosa c'è , è un bagno, un bagno magnifico fatto tutto di marmo nero e i mobili grigi, c'è una doppia vasca al centro...
Richiudo la porta e sono di nuovo nella camera da letto c'è una finestra

" vediamo cosa posso escogitare "

Apro la finestra e vedo che sono al secondo piano di una villa, intorno vedo solo campagna e una pista che scompare all'orizzonte

"credo che questo sia il retro della villa, cazzo non so neanche dove mi trovo, potrei essere benissimo in Russia visto che quello stronzo mi ha addormentato e non so per quanto ho dormito, devo trovare il modo di scappare, chissà Tony come sta? "

Sento scattare la serratura della porta, la porta di apre alle mie spalle e poi si chiude, mi volto lentamente per vedere chi è entrato
Appena mi volto vedo Victor, mi sale una rabbia tremenda ed inizio ad urlare

<< cosa cazzo mi hai fatto brutto stronzo>>

Lui fa un sorriso e dice
<< vedo che finalmente ti sei svegliata e ti sei svegliata di cattivo umore bambolina>>

<< hai osato mettermi le mani addosso, lurido maniaco che non sei altro, come ti sei permesso>> sbraito inferocita

Mi avvicino lentamente a lui che continua ad avere un ghigno sul viso

<< calma, calma ICE, io non ti ho nemmeno sfiorato, non voglio ripetere lo stesso errore di cinque anni fa>>

<< COSA? Mi hai rapito ed io dovrei stare calma>> urlo ancora di più

Mi passo le mani tra i capelli buoni e cerco di calmarmi

" lo stronzo dice che si è pentito, ma io non me la bevo, è solo un pazzo se crede che io non faccia nulla e rimanga qui con lui, devo solo trovare il modo, è meglio se mi calmo e cambio approccio"

<< dove sono? Quanto tempo ho dormito? E se divi che non mi hai toccata chi diavolo mi ha svestita e messo indosso questa maglia che presumo sia tua?>>

<< vai piano con le domande, una alla volta, allora siamo a vicino Mosca, in Russia, hai dormito mezza giornata ed oggi è giovedì, infine ti ha svestita e rivestita la mia colf>>

<< siamo in Russaiaaa>> mi avvicino minacciosa a lui

<< tu sei mia ed è questo il tuo posto fattene una ragione, non tentare di scappare perché sennò sarò costretto a punirti, comportati bene e ti premierò>>

   Ice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora