"Di che cosa stai parlando? - Aziraphale sorrise nervosamente - Le hai già viste le mie ali, più di una volta."
"Non in questi ultimi giorni - rispose Crowley, senza muoversi di un passo - E credo che ce ne sia bisogno."
Aziraphale rimase zitto. Era un Angelo intelligente, doveva aver capito per forza quale fosse il problema. Chiuse il libro che aveva davanti a sé e si tolse lentamente gli occhiali, come se prolungare quel gesto potesse aiutarlo a riflettere.
"Crowley... chi ti ha parlato?"
"Secondo te? È dovuto venire Gabriel a dirmelo. Gabriel, capisci? Perché tu non mi dici che per colpa mia tu stai... stai..."
Il demone iniziò a camminare nervosamente per la stanza, avanti e indietro come un animale in gabbia. Si sentiva in colpa, come aveva fatto a non pensarci prima? Era ovvio che avrebbe creato danni, era un demone. Ci sarebbe dovuto arrivare prima di arrivare a quella situazione.
"Crowley, guarda che non importa. Nessuno di noi due, alla fine, è davvero da una parte o dall'altra, no? Quindi cosa importa se cado e se le mie ali si scuriscono?"
Crowley mugolò di esasperazione "Tu cosa credi che voglia dire esattamente, cadere? Non è una dannata pratica. Tieni, metti una firma qui per il trasferimento. Perfetto, ora sei un demone, buona permanenza all'Inferno. Fa male, Angelo, e l'Inferno è orrendo. Fa male e io non vorrei mai che tu soffrissi come ho fatto io."
"Crowley, non è nulla che io non sia in grado di..." cercò di dire l'altro, ma il Serpente lo fermò subito.
"No Aziraphale. Tu non sai com'è, o come ci si sente dopo. Non dirmi che va bene. Non dovrei esserti stato così vicino, io... non dovrei neanche essere qui."
"Aspetta." L'Angelo si alzò in piedi e cercò di raggiungerlo, ma Crowley arretrò subito, sibilando.
"Non farti questo."
Crowley sentiva già gli occhi che pizzicavano. Per la seconda volta odiò il fatto di non avere gli occhiali addosso. Odiava come Aziraphale stesse rendendo il tutto più difficile. Come faceva a non capire quanto quella di allontanarsi fosse una scelta dolorosa per lui, che avrebbe solo voluto gettarsi di nuovo tra le sue braccia e restarvi per sempre?
"Crowley, mi importa più di te che di una stupida caduta. Non mi interessa..." Aziraphale cercò ancora di allungarsi in avanti e di prendergli la mano. Quel tocco breve, caldo e dolce era insopportabile. Perché lo desiderava come l'uomo desidera l'aria, ma non poteva averlo, non doveva averlo.
"Fino a poco tempo fa invece ti interessava parecchio, eri tu a non voler essere mio amico. E adesso mi resti attaccato così. Perché? Non potresti tornare a dire che siamo su lati opposti? Almeno non ti succederebbe nulla."
"Lo sai benissimo perché. Perché io ti..."
"Non lo dire! Non possiamo, va bene? Noi non potremo mai."
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The Fall | Good Omens
FanfictionNon è passato moltissimo tempo dal mancato Armageddon e tutto è ancora molto strano. È strano abituarsi nuovamente alla tranquillità, così come è strano abituarsi ai propri sentimenti. Eppure per Crowley e Aziraphale sembrerebbe essere arrivato il...