La figura vestita di scuro posò le mani sui propri fianchi e alzò lo sguardo. Fece qualche passo indietro, aggrottò le sopracciglia rossicce e con una mano abbassò lievemente gli occhiali da sole neri e tondi, rivelando solo in parte due occhi troppo grandi, troppo gialli e dalla pupilla troppo allungata per essere esattamente umani.
Una lingua biforcuta guizzò per un solo secondo dalle sue labbra, dopodiché queste ultime si schiusero in un mezzo sorriso."Direi che è ottimo." disse, soddisfatto.
Davanti a lui, all'angolo della strada, color verde scuro, era posta l'insegna del suo nuovo negozio.
"Non pensavo che avresti mai fatto una cosa del genere." disse una voce al suo fianco.
L'uomo dai capelli rossi si voltò, osservando quello che poteva considerarsi il suo nuovo vicino. Aziraphale, angelo, fissato con i libri vecchi, il sushi e con il quale aveva recentemente vissuto una stramba avventura per salvare la terra.
"Non pensavi che avrei aperto un negozio o non pensavi che l'avrei aperto praticamente a due metri dalla tua libreria polverosa?"
"Non lo so. Forse entrambi. Comunque è davvero grazioso."
"Se voglio vivere sulla terra allora penso sia giusto fare qualcosa tipo comportarmi da essere umano. Apro domani, comunque. Vuoi passare a prendere qualcosa? C'è una macchina del caffè."
"Crowley, tu non bevi caffè, non ti piace il cibo. Anzi, di solito ti piace solo l'alcool."
L'uomo si voltò verso il proprio amico, guardandolo con un mezzo sorriso "Per chi credi che sia la macchina, infatti?"
Aziraphale guardò verso il basso, passandosi una mano sulla nuca. Sembrava a disagio, notò l'altro.
"Allora Angelo, entri o no? - Crowley si diresse verso la porta nera del negozio a passi svelti - Non ti posso aspettare tutto il giorno."
Aprì la porta, dopo essersi sfilato un piccolo mazzo di chiavi dalla tasca, e si voltò verso il proprio amico. Lui parve pensarci un attimo, poi lo seguì.
Erano successe varie cose, in quei giorni. L'improvvisa calma dopo il non-Armageddon risultava estranea ai due. A Crowley in particolare. Era tutto così tranquillo da fargli dubitare che fosse reale.
Adam era vivo e più o meno normale a Tadfield, la Terra era salva, i loro superiori non li avevano puniti. Andava tutto stranamente bene. E i due, demone e angelo, erano vicini più di quanto non fossero mai stati, tanto che si percepiva una strana tensione tra i due. Almeno, Crowley sentiva qualcosa.
Lo sentiva negli sguardi dell'altro, nei suoi sorrisi, nel suo propendersi verso di lui. E lui? Lui cosa pensava esattamente? Perché doveva pur pensare qualcosa, nonostante avesse sempre cercato di essere apatico.
Ma essere apatico con Aziraphale in giro era difficile. In più non capiva cosa frullasse in testa all'angelo e nemmeno cosa frullasse nella propria, di testa.
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The Fall | Good Omens
FanficNon è passato moltissimo tempo dal mancato Armageddon e tutto è ancora molto strano. È strano abituarsi nuovamente alla tranquillità, così come è strano abituarsi ai propri sentimenti. Eppure per Crowley e Aziraphale sembrerebbe essere arrivato il...