Nell'auto, a guidare, c'era Dagon, il demone-pesce dagli occhi acquosi e la pelle coperta qui e là da scaglie umide. I capelli radi e castani coprivano appena in parte la testa biancastra. Il tipo di pelle che non ha mai visto il sole.
Dagon era stata, un tempo, un bellissimo angelo, dai capelli folti e gli occhi color del cielo. La stessa cosa valeva per Beelzebub, dai bellissimi capelli neri e i tratti del viso simili a quelli di una giovane donna, chiusa in una bellezza eterna e senza tempo, dal viso saggio e benevolo. Ora il suddetto viso era deturpato e in parte decomposto, come un eterno nuovo cadavere.
E per quello che riguardava Crowley... Crowley era stato il creatore di stelle, si era ritrovato spalla contro spalla con Angeli dello stesso calibro di Gabriel. Era stato forse uno dei peggiori traditori, perché aveva disfatto quello che era il gruppo degli Arcangeli. Persino le creature più belle e perfette potevano cadere terribilmente in basso, evidentemente.
E Crowley, fissando Aziraphale nella penombra notturna, non poteva non chiedersi cosa sarebbe diventato. Gli sarebbe successo qualcosa di orribile, sarebbe stato privato della propria identità, di sé stesso. E sarebbe diventato qualcun altro.
Ogni angelo era stato amorevole, un tempo, e la dannazione cambiava le persone. Le cambiava terribilmente.
Crowley rimase zitto, durante il viaggio, con lo sguardo che passava nervosamente da Aziraphale a Beelzebub, a Dagon, senza una meta precisa.
Una meta precisa, invece, la aveva la macchina, che si fermò non lontano dal luogo in cui qualche giorno prima Crowley era andato a fare la spesa e aveva, disgraziatamente, incontrato Gabriel.
Brixham era un piccolo paesino, ma anch'esso, come ogni città, aveva il proprio ingresso per i piani alti, e soprattutto per i piani bassi.
Beelzebub fu la prima a scendere, in una stradina illuminata poveramente dai lampioni che diffondevano, più che una luce, un bagliore giallastro.
"In ogni caso - disse Aziraphale, rivolgendosi al duca infernale - Gli altri angeli non lasceranno certo che io venga portato laggiù."
"Sarebbero già venuti a salvarti - rispose distrattamente Beelzebub - E fidati, quando sarai del tutto caduto la vedrai in modo molto diverso. Crowley, pensavo gli avessi instillato un qualche dubbio riguardo il Paradiso."
"Infatti - parve affrettarsi Aziraphale - Non è che io abbia fiducia in loro. Ma mi cercheranno comunque."
Beelzebub parve digrignare i denti giallastri in quello che in linea prettamente teorica sarebbe dovuto sembrare un sorriso "Gli angeli non scendono ai piani bassi, se noi non lo vogliamo."
Crowley e Aziraphale si scambiarono uno sguardo complice. Si poteva dire che, in realtà, i due fossero riusciti a far passare all'Inferno un angelo senza che nessuno se ne accorgesse, in realtà.
I quattro iniziarono a camminare sul cemento, finché Crowley non sentì tremare il pavimento sotto di sé. Preciso come il taglio di una lama affilata, il cemento si aprì sotto di lui, rivelando una scala che scendeva verso il basso. Tutti, dunque, iniziarono a dirigersi verso il basso. Aziraphale stava in coda, dietro il demone dai capelli rossi.
Crowley si voltò per un attimo verso di lui e per la prima volta lo vide incerto e impaurito.
"Andrà tutto bene." mimò l'angelo, se così lo si poteva davvero chiamare, con le labbra.
Dopodiché i due si presero per mano per un attimo, quanto bastava per darsi l'un l'altro un poco di calore, un poco di conforto.
Continuarono a scendere e la strada si chiuse sopra di loro, coprendo le stelle, le amate stelle che Crowley aveva in gran parte creato. Chissà quando mai le avrebbe riviste.
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The Fall | Good Omens
FanfictionNon è passato moltissimo tempo dal mancato Armageddon e tutto è ancora molto strano. È strano abituarsi nuovamente alla tranquillità, così come è strano abituarsi ai propri sentimenti. Eppure per Crowley e Aziraphale sembrerebbe essere arrivato il...