Chapter 6.

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I giorni successivi li passai rinchiusa in casa per sistemare tutte le cose che c'erano dentro gli scatoloni e ieri pomeriggio erano dovuta andare a prendere l'ultimo scatolone.

Adesso la camera era molto più mia. Sul comodino avevo messo la lampada bianca e grigia che avevo nella mia cameretta insieme alla sveglia e alla cornice con la foto della mia famiglia; nella scrivania avevo messo una pianta piccola del cactus, un portapenne, i post-it, la lampada, un calendario piccolo, il mio computer scassato e sopra la mensola i libri e infondo una foto con i miei amici più stretti. Per il resto della camera poi avevo sparso delle fotografie.

"Ho un'idea."disse Harry entrando in camera mia.

Mi girai verso di lui. "Non si osa bussare?"

"Sì, scusa ma dovevo dirtela subito."risi.

"Sentiamo."

"Allora sia in panificio che alla pizzeria dove lavoro io cercano personale, cosa ne pensi di uno di questi due lavori?"

"Oggi ho il colloquio di lavoro in un bar che è qui vicino, o almeno così mi ha detto Sophie...è stata lei a propormelo."

"Oh...come si chiama?"

"Aspetta, me lo sono segnata."afferrai il post-it sopra la mia scrivania. "Pop's."

"Okay, capito."

"Se dovesse andarmi male oppure non mi piace il proprietario verrò a lavorare lì."

"Va bene, ma sicuramente ti andrà bene. Il proprietario si chiama Bob..."

"Bob, Pop's...non Poteva chiamarlo da Bob?"

Sorrise. "No, perché da Bob si chiama già un'officina."

"Oh, capito..."

"È una persona bravissima, non avrai nessun problema."

"Uno sì...come ci arrivo?"

"A che ora hai il colloquio?"mi chiese.

"Alle due."

"Ti accompagno io."

Sorrisi. "Grazie, cugino."dissi abbracciandolo.

Dopo aver pranzato mi preparai indossando un semplice paio di jeans e sopra una camicetta a maniche corte. Le superstar bianche ai piedi e lo zaino di pelle con le borchie sulle spalle. Mi truccai leggermente ed ero pronta.

"Andiamo."dissi ad Harry.

"In bocca al lupo."mi disse Robert salutandomi.

"Crepi il lupo."dissi in italiano prima di uscire di casa.

"Hai già fatto in vita tua un colloquio?"mi chiese Harry dopo aver messo in moto.

"Sì, da barista, da commessa e da babysitter."lo guardai. "Però parlavo in italiano...adesso sui dovrò parlare in inglese."

"Te la cavi bene, non ti preoccupare."

"E se non capisco le domande?"rise. "Dai, Harry, non c'è niente da ridere."

"Scusa."disse alzando un mano in aria. "Comunque se non capisci le domande glielo dici."

"Farò la figura della stupida così."

"La farai di più se resterai in silenzio oppure che risponderai in modo diverso dalla domanda."sorrisi.

"Dai, fammi alcune domande così vedo se so rispondere."

"Uhm...la prima cosa che ti chiederà sarà come ti chiami."lo guardai male e lui rise. "Non sai rispondere?"

"Federica De Lellis."

Mutual || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora