v e n t i d u e

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CAPITOLO 22: CENA E TROPPO VINO PER DUE, PER FAVORE

Punto di vista di Rosemary Cooper

[4 febbraio 2010]

"Rose?" sento Spencer chiamarmi, e odo i suoi passi sul pavimento.

"In cucina!" rispondo con un sorriso, voltandomi e spegnendo il fornello in modo che la pasta non cuocia troppo.

I suoi passi percorrono il corridoio un po' più velocemente del normale, e prima che me ne renda conto, le sue braccia mi cingono i fianchi da dietro mentre mescolo la pasta per omogenizzare la salsa. Mi giro su me stessa per guardarlo, le mie mani si spostano poi sulle sue braccia fermandosi sulle spalle.

"Ciao" dice dolcemente, facendomi ridere.

"Mi sei mancato" dico, mettendo il broncio mentre guardo nei suoi occhi marroni.

"Mi hai visto stamattina in ospedale" i suoi occhi brillano dal divertimento, ma non come prima.

Se Morgan non avesse sparato all'uomo che gli ha fatto questo, gli avrei dato la caccia di persona.

"Sai che cosa intendo" dico a bassa voce, non volendo alzare la voce oltre ad un mero sussurro, come temendo che si spezzasse.

"Lo so" Spencer sbatte velocemente le palpebre, le sue lunghe ciglia accarezzano i suoi zigomi leggermente abbronzate. "Anche tu mi sei mancata, dolcezza. Più di quanto saprai mai".

Porto la mano sul suo viso per accarezzargli i capelli, e con il pollice sfioro la sua guancia, avvicinando il viso al suo per portare le labbra sulle sue. Stringe le mani in pugni dietro la mia schiena quando mi stringe a sé. Nonostante il vigore delle sue azioni, le sue labbra non imitano la veemenza delle sue mani, danzando tentativamente sulle mie.

Mi stacco appena, e Spencer s'avvicina istintivamente, sfiorando nuovamente le mie labbra.

"La cena si fredda" ridacchio sulla sua bocca calda, che ora forma un leggero broncio.

"Non m'importa" mi stringe i fianchi con le sue grandi mani senza farmi male, ma abbastanza per farmi pensare a cosa inappropriate.

"I—il Dottore ha detto che devi mangiare il più possibile" dico sbattendo le palpebre, pervasa dalla pressione del corpo di Spencer contro al mio.

Non ignora il mutamento nel mio modo di parlare, e mi rivolge un ghigno arrogante, consapevole di esserne la causa.

"Beh, in quanto Dottore, mi prescrivo te ed una bottiglia di vino" ribatte muovendosi appena, le sue lunghe dita accarezzano la mia spina dorsale e mi guarda con fare attraente, la sua lingua fuoriesce e gli inumidisce le labbra. "Che dici?"

Gli rivolgo un sorriso ed annuisco. Posa poi diversi baci sulle mie labbra, naso e guance, facendomi ridere al suo gesto dolce e sciocco. Lo sento sorridere sulla pelle della mia fronte, dove posa un ultimo bacio prima di impegnarsi a trovare due calici da vino. Li posa con cura sul bancone della cucina prima di aprire la credenza rivelando una dispensa di diverse bottiglie di vino.

"Non bevo molto spesso. Solo in occasioni speciali, suppongo" fa spallucce mentre esamina le bottiglie di vino prima di selezionarne una ed estraendola, chiudendo lo sportello della credenza e mostrandomela. "Vietti Barbera D'Asti Tre Vigne" annuncia in ciò che mi sembra un perfetto accento italiano. "Un gusto da duecento dollari con un'etichetta da venti".

Sorrido e scuoto il capo alla sua dolcezza mentre sistemo nei piatti il pollo alla salsa, assegnando una dose generosa in quello di Spencer per aiutarlo a recuperare i chili persi. Abbasso lo sguardo sulle ossa dei miei polsi che ora sono in evidenza, e imito l'azione nel mio piatto, sapendo di aver perso peso a mia volta mentre Spencer era scomparso—ero troppo preoccupata per mangiare senza vomitare.

Beviamo due calici di vino ciascuno durante la cena. Mi sento riscaldata e più felice del normale, ed io Spencer sistemiamo ridendo quando facciamo accidentalmente cadere le forchette con fare goffo.

Dopo aver lavato, asciugato e riposto i piatti, ritorniamo al tavolo. Spencer afferra la bottiglia di vino dando un'alzata di spalle, e versa un altro calice ciascuno, svuotando la bottiglia. Alza il suo bicchiere, facendolo tintinnare con fare impacciato contro il mio ricordando un brindisi.

Scoppio a ridere emettendo una risata nasale per niente attraente, che spaventa entrambi. Ci guardiamo ad occhi sgranati in silenzio fino a quando Spencer emette risolini contagiosi, arriccia il naso e la sua lingua si trova fra i suoi denti. Scoppio quindi a ridere di gusto al suono della sua espressione di gioia, e poso il calice sul tavolo per evitare di rovesciarne il contenuto a terra.

"Smettila" mi lamento, sbiascicando appena.

"Ti amo così tanto" posa il suo calice con un po' troppo trasporto, ed un po' di vino si riversa sul tavolo. "Anche se—" ride incorniciandomi il volto con le sue mani calde.

Non riesce a terminare la frase perché prende nuovamente a ridacchiare, le sue spalle tremano quando i suoi occhi felici mi guardano. Sono un po' lucidi come i miei, ma rimangono gli occhi più bello che abbia mai visto.

"Shh" lo zittisco ridendo al suono della mia stessa voce prima di ricordarmi che Spencer ha detto di amarmi qualche secondo prima. "Anche io ti amo!" rispondo con entusiasmo prima di rendermi conto del silenzio che pervade l'appartamento. "Ma...la musica è finita!"

"Cosa?" ride accigliandosi, schermando quei suoi bellissimi occhi.

Allungo una mano accarezzando le pieghe che si sono formate sulla sua fronte mentre afferro un bicchiere di vino con la mano libera.

"La musica è finita, Spencer" dico in tono inspiegabilmente severo. "Penso che qualcuno l'abbia rubata!"

Spencer scoppia a ridere quando si rende conto che intendo il disco che avevo messo su prima.

"Non l'ha rubata nessuno" ridacchia afferrando il suo calice con la mano destra, e la mia mano libera con la sua sinistra, guidandomi in salotto.

Prima di ubriacarmi troppo, mi ricordo di spegnere la candela sul tavolino da caffè, facendo ridacchiare Spencer, il quale si avvicina al giradischi nell'angolo e prende un lungo sorso del suo vino prima di posare il calice con cura sul tavolino.

Sollevo il mio calice e ne prendo qualche sorso non arrivando a finirlo. Ridacchio quando Spencer armeggia goffamente con il disco, voltandolo per far suonare il lato B, dopo aver abbassato l'ago. Musica dolce riempie la stanza, facendomi sorridere felicemente e chiudere gli occhi. 

spencer |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora