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All'interno dell'ufficio,seduto dietro la scrivania c'è mio nonno con la sua solita espressione rilassata e sicura.

"carina la nuova modifica" il riccio accenna un sorriso indicando la porta in vetro, pensandoci meglio l'ultima volta che sono stata qui era semplicemente bianca opaca.

"di certo non poteva essere il contrario, Styles." mio nonno si alza dalla poltrona nera "e poi non nascondo nulla ai miei dipendenti" sorride camminando verso di me, la sua presenza mi ha sempre messo in agitazione, sopratutto in questi momenti di tensione.

"piccola mia" sorride dandomi un colpetto nella spalla sinistra, tutti guardano sconcertati come se per un uomo come mio nonno non fosse possibile provare affetto, deve essere d'avvero duro con loro.

Accenno un sorriso, non voglio sbilanciarmi anche perchè so che mi ha chiamato qui per un motivo e l'ansia mi sta divorando.

Si allontana di pochi passi prima di avvicinarsi alla scrivania poggiandosi per sostenersi, sistema i capelli grigi cercando di dargli una forma, oggi indossa un completo elegante blu che si distingue dagli smoking neri dei dipendenti, il viso presenta delle rughe anche se mantiene un'aspetto abbastanza giovanile.

"Liam mi ha detto che oggi ti ha trovata a curiosare in stanze nella quale non dovresti andare..." si ferma per riprendere fiato, "ammetto che questo tuo comportamento non mi è piaciuto" continua, il cipiglio sul suo volto mi fa rabbrividire è vertiginoso il modo in cui mio nonno riesce a cambiare espressione.
È da sempre stato un uomo particolare,strano e delle volte anche troppo ossessionato dal lavoro tanto che non abbiamo un rapporto molto stretto, certo ci vogliamo bene ma non quanto vorrei.

Abbasso lo sguardo guardandomi le scarpe bianche, i bordi della maglietta nera che uso solitamente quando voglio stare comoda sono leggermente rovinati,non ho avuto modo di cambiarmi è successo tutto di fretta, un momento prima ero sdraiata nel mio letto a guardare le stelle immersa nei miei pensieri e un momento dopo sono nell'ufficio di mio nonno in preda al panico.

"Visto che Galas è in assistenza ed era lei che badava a te, starai con Harry" riprende e in pochi secondi si scatena il panico, il riccio, che ho scoperto chiamarsi Harry lo contradice senza esitare.

"Lei vuole che faccia il babysitter?! devo addestrare altre matricole" sputa avvicinandosi a lui, non curante delle conseguenze.

Alzo gli occhi verso mio nonno ora è in piedi vicino a Harry che irritato e respira a fatica, lo guarda fisso e riesce a intimidirlo non pronunciando nessuna sillaba.

"Styles... io ho dato un ordine, tu da mio dipendente esegui" quelle parole vengono pronunciate con calma, sta cercando di mantenere la sua compostezza, nonostante la poca pazienza. Harry non mi sta simpatico ma nonostante ciò mi fa pena.

"d'accordo signore" biascica Harry, il suo sguardo ritorna serio e indietreggia ritornando al suo posto è sconfitto.

Mio nonno ritorna alla scrivania con aria soddisfatta, sistema i bottoni della giacca blu in modo che siano tutti agganciati. Il coraggio di Harry nel rispondere al "temuto" Carl James mi ha reso invidiosa, a volte vorrei averla io la faccia tosta di dire ciò che penso ma non riesco mai, rimango come bloccata e l'unico movimento che riesco a fare è un cenno con la testa accettando a mala voglia.

"bene, potete andare" conclude mio nonno muovendo la mano in direzione della porta, manda un'occhiata a Harry come fosse un avvertimento e lui si limita a dargli le spalle avvicinandosi a me portandomi fuori dall'ufficio accompagnato dal biondo e il moro della quale ancora non conosco i nomi quindi mi limiterò a chiamarli così.
Hanno dei visi cupi e arrabbiati in particolare Harry, non è sicuramente il tipo a cui piace sottomettersi ad altra gente.

Harry sembra il classico ragazzo serio e sicuro di se che non mostra emozioni per non affezzionarsi, le classiche caratteristiche di un protagonista maschile in quei romanzi che leggo di tanto in tanto.

"signorina James, io sono Niall" si presenta il biondo sforzando un sorriso, "non parlare troppo con Harry, delle volte si infastidisce e diventa antipatico" sussurra avvinandosi a me.

"va bene tranquillo...Niall" sorrido, almeno si è presentato, apprezzo il consiglio di Niall anche se penso che non lo ascolterò.

Ci avviamo lungo il corridoio bianco, come sempre pulito e in ordine, arriviamo a un bivio dove io e Harry ci separiano da Niall e il ragazzo dai capelli castani.

"a domani Louis, Niall" Harry saluta entrambi alzando di poco la mano e loro dopo aver ricambiato il saluto camminano scomparendo dal nostro campo visivo.

"Senti, mi dispiace per mio nonno" mi faccio avanti notando ancora il cipiglio sul volto.

Si gira verso di me non smettendo di camminare, ha il passo veloce per via delle gambe lunghe e riesco a seguirlo solo velocizzando la mia camminata,"non è colpa tua" si limita a dire ritornando a guardare dritto.

Siamo ormai a pochi passi dalla porta di camera mia tanto che inzio a intravederne la sagoma.
Poggio come mi è solito fare la mano nello scanner e alexis mi accoglie come sempre,entro in camera convinta che Harry mi stia seguendo ma nulla.

"Dove dormirà?" continuo a pensare, mi dispiace che debba stare in piedi per tutta la sera fuori.

Esco nuovamente dalla camera piazzandomi davanti a lui, "non entri?" chiedo curiosa della risposta, spero per lui che non rimanga fuori.

"perche dovrei?" chiede ovvio, senza scomporsi più di tanto, poggia le spalle al muro e mi guarda.

"dovresti stare qui tutta la sera? hai detto tu che devi addrestrare, come pensi di farlo domani se non dormi?" continuo a tempestarlo di domande ed è gia esausto, forse dovrei ascoltare il consiglio di Niall e lasciarlo qui ma non riesco, sono da sempre premurosa con tutti.

"devo restare qui, ora torna in camera" afferma con tono severo e freddo, non vuole essere aiutato e io non lo aiuterò, mi sta facendo perdere la pazienza.

"va bene, fai come vuoi" concludo rientrando in camera con i nervi a mille.

"non solo una persona cerca di essere gentile, deve essere pure trattata in questo modo da un antipatico... " penso a voce alta mentre mi cambio mettendo il pigiama in seta rigorosamente bianco.

Mi siedo nella sedia d'avanti la mia specchiera slegando i capelli e pettinandoli con forza, "e pensare che mi dispiaceva pure" sorrido mentre continuo a pettinare.
Lego i capelli in un chignon morbido e con delicatezza mi sdraio nel letto guardando come sempre il soffitto.

"ingrato" sussurro prima di chiudere gli occhi.

ciao a tutti, nuovo capitolo!
vi sta piacendo GLITCH? spero con tutto il cuore di si.
Cosa ne pensate di Amber?
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo con una stellina o un commento.
XOXO💕

GLITCH// H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora