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Entriamo nel grande ristorante, oggi è poco affollato, le persone sono sedute nelle sedie di legno e le loro conversazioni arrivano alle mie orecchie come un mormorio formato da una moltitudine di suoni.

"salve signori" ci ospita il direttore di sala che sorridendo accentua le piccole rughe ai lati degli occhi.

"salve, ho prenotato un tavolo a nome di Liam James" sorride Liam a sua volta.
Il direttore controlla lo schermo prima di condurci al tavolo, che da quando veniamo in questo ristorante è sempre rimasto lo stesso, mi piace pensare che sia riservato a noi.
"buona cena", lo ringraziamo e ci sediamo, il tavolo è decorato con un mazzetto di fiori colorati, la tovaglia è beige così come i fazzoletti in stoffa accanto al piatto.

L'atmosfera del ristorante è come sempre calorosa, le luci soffuse e le pareti chiare rendono il locale unico, negli anni ha sempre mantenuto questa sua caratteristica e anche per questo che veniamo sempre qui.

Harry e Liam continuano a ridere tra loro parlando di lavoro e altre cose della quale non mi importa più di tanto,la loro amicizia è solida e questo si può vedere anche nel modo in cui scherzano.
Liam non mi ha mai parlato di questa amicizia,forse non lo riteneva importante ma ora sono curiosa di sapere altro su di loro.

Nel mentre sono arrivate le portate principali e per ora questa è stata la parte migliore della serata.
Guardo Harry parlare, muove di poco le mani come per enfatizzare il proprio discorso, sorride di tanto in tanto facendo comparire le piccole fossette ai lati della bocca.

"ci sarai domani per festeggiare i 60 anni dell'organizzazione?" chiede Liam a Harry, lo osservo in attesa della risposta che non tarda ad arrivare.

"certo, potevo mancare?" ghigna guardano la mia faccia. Vorrei colpirlo ripetutamente in volto, ma allo stesso tempo vorrei averlo accanto e ridere con lui, stava nascendo qualcosa di bello e mi spiace che sia finito ancora prima di iniziare.

"ci sarà anche Aria?" domanda Liam, mi giro verso di lui, anche se lui fa finta di nulla aspettando la risposta di Harry che ci osserva ridendo.

"In realtà non sarebbe venuta, ma visto che lo chiedi tu, la convincerò" Liam sorride, speriamo che non venga, sarebbe una tortura vedere la sua faccia tutta la sera.

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La cena si è conclusa e ora mi ritrovo in pigiama a guardare le stelle in camera mia, sono sdraiata sul letto, il momento che più aspetto durante la giornata è arrivato.

La camera è buia si vedono solo i puntini luminosi, riesco a distinguere la costellazione del leone da quella del sagittario, negli anni mi sono sempre più appassionata all'astronomia, mi divertivo a leggere di quelle storie che venivano racchiuse in quell'insieme di stelle tanto misterioso, delle volte io e Liam le guardavamo per ore non dicendo una parola a noi bastava quel silenzio.

"accesso confermato" alzo lo sguardo per vedere il volto della persona che è entrata, ma è buio e non riesco a distinguerne i lineamenti.Sento dei passi sempre più vicini fino a quando si sdraia accanto a me .

"sorellina" mi rilasso e gli afferro la mano.

"mi hai spaventata"sorrido.

"posso anche andare" scherza, si siede poggiando le spalle al muro dietro il letto, mi avvicina a lui,"mi mancava vedere le stelle con te" mi abbraccia.

"anche a me".

Quando i nostri genitori sono morti,Liam più di tutti mi è stato accanto e continua a farlo, anche se da quando lavora non ha più molto tempo da dedicarmi e lo capisco.

GLITCH// H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora