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"vieni,siediti" faccio segno a Brian con la mano di sedersi accanto a me nel letto bianco e blu.
Mi guarda fisso con quei suoi occhi grandi e celesti prima di sedersi al mio fianco.
"dimmi cosa è successo,ok?" gli sorrido, rassicurandolo, il suo volto rilassato mi fa capire che ora è sicuramente meno teso di prima.
"i-io" inizia balbettando, facendo ritornare l'espressione cupa.
Vedere un bambino di appena 10 anni in questo stato mi uccide, sembra aver già vissuto una vita, di aver visto tutto quello che c'è di peggio in questo mondo, nei suoi pensieri non esiste più nulla se non il desiderio di tornare un bambino come gli altri, privo di preoccupazioni."non ci riesco" scoppia in un pianto liberatorio, afferro il pacchetto di fazzoletti sul comodino e senza esitare glielo porgo.
"tranquillo" l'ho abbraccio d'istinto, so che vorrebbe avere sua madre accanto e spero che questo gesto possa aiutarlo.
"grazie signora" soffia il naso con il fazzoletto, il termine signora suona strano, se riferito a me.
Sorrido e gli accarezzo la guancia umida."stavo giocando..." inizia, si allontana dall'abbraccio puntando i suoi occhi sul pavimento chiaro della stanza, il suo sguardo è vuoto.
"accesso confermato" scatto in piedi, afferro il polso del bambino facendo attenzione a non stringere troppo.
"vedi quel divano?" accenna un si, "nasconditi lì", corre verso il sofà, i suoi passi sono silenziosi visto la corporatura minuta, arriva in pochi secondi al nascondiglio scomparendo dalla mia vista.
Mi giro verso la porta che inizia ad aprirsi, un ciuffo riccio sbuca e so già di chi si tratta,Harry.
"Amber?" chiede, indossa la classica divisa dell'agenzia composta da uno smoking nero.
"ti aspettavo in sala, ma non sei venuta" si dirige verso il divano bianco.
"già" lo seguo, facendo attenzione ad ogni suo movimento.
"come mai?" alza un sopracciglio dopo essersi già sdraiato sul divano.
"mi sono svegliata tardi, oggi ho avuto anche lezione di biotecnologia" sorrido nervosa.
"si?" continua guardando il soffitto, sistemando le braccia dietro la testa.
Non mi crede, neanche io lo farei se fossi in lui.Il mio sguardo cade verso il nascondiglio di Brian, da dove si riesce a intravedere un riccio biondo.
"Che ne dici se ci alleniamo domani? oggi ho tante cose da fare" tronco la conversazione sperando che se vada, ma lui rimane a guardare il soffitto.
"Tipo cosa?" insiste, si alza girovagando per la stanza.
"ti annoieresti se ti elencassi tutto" mento guardandomi le unghie, se incrocio per sbaglio i suoi occhi potrei non controllarmi e dire tutto, non so se posso fidarmi di lui, d'altronde è un uomo di mio nonno.
"e una di queste è quella di nascondere un bambino" mi irrigidisco, alzo lo sguardo notando la sua figura dietro il divano mentre guarda Brian sorridendo.
"non proprio" raggiungo Brian facendolo alzare.
"tu sei nuovo"dice squadrandolo dalla testa ai piedi, "che ci fa qui?" mi guarda visibilmente confuso.
Vuole spiegazioni e le vorrei anche io al suo posto, mi trovo in una posizione difficile, se confessassi tutto potrebbe portare il bambino via, se invece mentissi sarà scontato che il bambino tornerà in sala addestramento dato che Harry sa che è una matricola,quando non lo vedrà saprà dove cercare. Confessando forse avrò una minima possibilità di convincerlo, salterò nel buio fidandomi di lui.
"sediamoci..." riesco solo a dire afferrando la manina di Brian.
Il divano non è mai stato così tanto affollato, Brian si trova alla mia sinistra mentre Harry alla mia destra che mi guarda con la stessa espressione confusa.
"Questa mattina stavo venendo in sala, da te" mi fermo nel tentativo di trovare le parole migliori, "ero quasi arrivata quando ho sentito un pianto nel corridoio e sono dovuta andare a controllare, era Brian".
"Amber non dovrebbe essere qui" si alza strofinando le mani sul volto.
"Harry non potevo lasciarlo da solo, ha una sorta di codice sul polso, sembra distrutto, guardalo!" lo seguo alzando di poco la voce.
"Lo vedo AMBER!" alza la voce a sua volta, "non sai in che guaio ti sei cacciata" sussurra.
"dimmelo tu allora, tu che sei sempre impeccabile"
"Amber" il mio nome suona quasi come un avvertimento, "cerca di capire, hai portato in camera una matricola e sappiamo entrambi che tuo nonno non tollera questi comportamenti" fa riferimento alla festa dei sessantanni.
"che dovrei fare, è spaventato, continua a dire che vuole sua madre" mi luccicano gli occhi, mi sento in difficoltà, "mettiti nei miei panni" sussurro avvicinando Brian a me.
Ci guarda contraendo la mandibola, il suo sguardo ci esamina, è serio e pensieroso.
"D'accordo, troveremo una soluzione" dice in fine, sospiro sollevata, "ho una lezione, dopo io e tu parleremo, ricorda non ti puoi fidare di nessuno" mi indica ed esce dalla stanza. Non ti puoi fidare di nessuno, queste parole si ripetono nella mia testa lasciandomi perplessa, vuole mettermi in guardia, lui sa già tutto, ma non vuole dirmelo, ha paura, la paura che può avere una persona che come lui non si è mai fidato di nessuno all'infuori di se stesso.
"posso riposarmi sul divano?" mi chiede Brian strofinando gli occhi, è adorabile. Accenno un si con la testa. Il silenzio mi ricorda l'assenza di Galas, devo trovare spiegazioni.
Mi siedo affianco a Brian che ormai dorme, poggio la testa sullo schienale del divano rilassandomi, non lo lascerò solo, potrebbe succedergli di tutto, nessuno mi garantisce che non potrebbe entrate qualcuno e portarlo via, mi farò dire tutto da Dylan su Galas e parlerò con Brian per farmi dire ciò che è successo,risolverò ogni cosa, anche se ancora è tutto un po' confuso.
Brian si muove sistemando il corpo minuto, la manica della sua tuta si alza, mostrando il tatuaggio che sembra come un'etichetta, sarà l'unico ad averlo?
La mia testa è solo piena di domande, odio essere inconsapevole di ciò che mi succede intorno.
Non sai in che guaio ti sei cacciata, la voce di Harry mi ritorna in mente, non mi ha dato una spiegazione, mi sono messa negli affari di mio nonno e mi aspetto il peggio, spero solo di non essere sola quando succederà.
NUOVO CAPITOLO
ciao a tutti scusate il ritardo per il capitolo, ma la scuola mi sta uccidendo.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
XOXO
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GLITCH// H.S.
FanfictionSiamo ormai lontani secoli dagli anni 2000 e l'uomo ha portato avanti la sua idea di una società sempre più tecnologica e controllata, nulla accade se non voluto, il mondo segue un sistema ben preciso che garantisce l'ordine e il più piccolo errore...