05.Peter Parker

6K 295 31
                                    

-Torna qui Pete.
Rido mentre corro dietro al ragazzo che mi ha appena rubato il telefono di mano.
-Non prima di aver cambiato lo sfondo con una nostra foto.
Cerco di spirgermi oltre le sue spalle per riprendermi il telefono, inutilmente, visto che lui è più altro di circa dieci centimetri e io non riesco a superargli le spalle con le braccia neanche se mi metto in punta di piedi.

-Ecco fatto.
Mi restituisce il telefono, soddisfatto del suo lavoro, mentre io lo guardo male, sperando di incutergli un minimo di timore.
In risposta lui si mette a ridacchiare e mi scompiglia i capelli, lasciandomi a bocca mezza aperta per l'affronto.
-Oh, tu non hai osato.
-Oh, sì che ho osato.
Se prima volevo scherzare, ora sarei in grado di incenerirlo con lo sguardo.
-Lurido bastardo.
Lui spalanca gli occhi, fingendosi sorpreso dalle mie parole.
-Lo sai che Steve non sarebbe fiero di ciò che hai appena detto?
-Che si fotta Steve. Mi hai appena scompigliato i capelli. Sei un mostro.
Nonostante io cerchi di sembrare seria, il viso divertito di Peter davanti a me mi fa scoppiare a ridere.

Si avvicina, poggiandomi delicatamente le mani sui fianchi e fa scontrare le nostre fronti, facendomi sorridere.
Mi lascia un tenero bacio sulle labbra, prolungando leggermente il contatto.
-Sono perdonato?
Lo guardo dritto negli occhi, sorridendogli apertamente.
-Bhe, se me lo chiedi cosi.
Ridacchio, seguita a ruota da lui, che ancora non molla la presa sui miei fianchi.
-Come fai a cambiare totalmente quando sei con me? Di solito sei così timido e non mi prendi neanche per mano se siamo in pubblico.
Il suo viso si rabbuia, lasciandomi perplessa per il suo repentino cambio d'umore.
Si siede sul mio letto, lasciandosi praticamente cadere.
-Ho paura che poi ti prendano in giro. Insomma, hai visto anche tu come si comporta Flash con me. Non voglio che lo faccia anche con te.
Scuoto la testa, mantenendo lo sguardo basso e gli allaccio le braccia al collo.
-Peter. Nessuno mi prenderà in giro perché sto con te e anche se lo facessero me ne fregerei bellamente, oppure potrei chiedere un piccolo favore a mio padre. Sai, no? I propulsori possono spaventare molta gente.
Un piccolo sorriso si faspazio sul suo volto.
-Davvero lo faresti? Solo per stare con me?

Annuisco convinta, avvicinandomi di più a lui con il viso.
Si scosta leggermente per stare più comodo e cingermi fianchi con le mani, mentre tiene il suo sguardo ancorato al mio.
-Sei fantastica.
-Bhe, sono una Stark, che ti aspettavi?
Fingo di scostarmi una ciocca di capelli, cercando di rimanere seria, mentre Peter scoppia a ridere.
-E modesta soprattutto.
Rido assieme a lui, per poi tornare a guardarlo.
-Solo quando serve.
Gli lascio un bacio a stampo, ma appena mi stacco lui fa combaciare nuovamente le nostre labbra per avere un altro bacio, questa volta più approfondito.
Sposto le mani, mettendole sulle sue guance per tenerlo il più vicino possibile, mentre lui mi accarezza i fianchi, scostando di poco la maglietta.
Sento il caldo delle sue mani passare sulla mia pelle, perennemente fredda, e un brivido mi percorre.
-Ti è venuta la pelle d'oca.
-Colpa tua che hai le mani calde. Sai che sono un ghiacciolo ambulante.
Sghignazza,ma poco dopo ha già le labbra incollate alle mie.

Veniamo interrotti dalla porta di camera mia che viene aperta, permettendo che la figura dietro ad essa si lasci vedere.
-Ehy, mi chiedevo se potevi aiutarmi con questi cosi.
La sua voce scema appena alza gli occhi dal suo telefono e li punta su me e Peter.
L'imbarazzo che c'è in questa stanza è palpabile e probabilmente si potrebbe tagliare con un coltello.
-Uh, scusate, non sapevo foste insieme.
Gli sorrido, tranquillizzandolo almeno un po'.
-Tranquillo Steve, dimmi tutto.
Mi alzo dal letto e mi avvicino all'uomo sulla porta, provando a capire quale sia il suo problema.

Dopo qualche minuto Steve ci lascia nuovamente da soli, scusandosi di averci disturbato.
-È stato imbarazzante.
Rido appena lo sento pronunciare quelle prole, avvicinandomi a lui.
-Non ci guarderà in faccia per almeno un paio di giorni. Sai com'è fatto Steve. Venendo da un altra epoca non è abituato alle effusioni amorose così profonde.
Si mette a ridere anche lui, mettendo una mano sulla mia schiena, mentre l'altra la passa tra i miei capelli.
-Lo so, ma non mi interessa.
Mi bacia, trascinandomi con lui sul letto.
Sghignazzo, per poi sitemarmi meglio, in modo da non essere scomodi entrambi.
Le sue mani tornano ad accarezzarti la schiena, facendogli prendere sicurezza piano piano.

La voce di Friday ci interrompe, così io mi stacco da Peter con uno sbuffo.
-Il signor Stark desidera vedere Peter.
Guardo il mio ragazzo che sembra terrorizzato all'idea di dover andare da mio padre.
Gli do un ultimo bacio proprio quando sentiamo una voce richiamarlo.
-Scollati da mia figlia e vieni in laboratorio bimbo ragno.

Marvel one-ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora