Fifty Nine

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A volte mi sembra di ritrovarmi in un bivio.

La vita è una questione di scelte,giuste o sbagliate che siano. Ma non sempre è facile riconoscere quale sia quella giusta.

Io penso di aver sbagliato completamente tutto nella mia vita.

Ogni mia scelta mi ha portato solo sofferenza anche se sembra che io me le vada a cercare ultimamente.

Oggi sarei dovuta andare a bere qualcosa con Vincent al The Room.

Avrei passato una serata tranquilla da normale adolescente.

Vincent. Un ragazzo così gentile che non si meriterebbe un rifiuto da parte mia.

Invece eccomi qui mentre compongo un messaggio per avvisarlo che questa sera non posso raggiungerlo per impegni lavorativi.

I miei impegni lavorativi ovviamente prendono il nome di Adrian Anderson.

Non so neanche perché ho acconsentito alla sua richiesta.

Ho semplicemente annuito e lui senza neanche guardarmi ha premuto sul pedale dell'acceleratore ripartendo a tutta velocità.

Sono rimasta abbastanza spiazzata alla sua richiesta se devo dirla tutta.
Non lo capisco prima mi urla contro le peggio cose colpendo uno dei miei punti più deboli e poi non vuole farmi andare via.

Dio è così complicato questo ragazzo.

Ma questa volta devo promettere a me stessa di non illudermi.
Domani, o probabilmente anche tra pochi minuti ,ricomincerà a trattarmi come solito.

Quella richiesta è stata dettata da un momento di debolezza, tutto qui.

Siamo entrambi in silenzio racchiusi ognuno nei propri pensieri.

Come possono averlo buttato letteralmente per strada? Probabilmente sono a conoscenza della casa che ha nel Bronx o almeno spero sia così,deve esserlo.

Credo mi stia portando lì anche se non ne sono certa.

Mi giro verso di lui e mi perdo a guardarlo con il cuore che batte ancora a mille.

Fissa la strada davanti a se con un cipiglio profondo tra le sopracciglia.

Chissà cosa occupa la sua mente.
Chissà se sente sofferenza.
Chissà se si sente solo.
Chissà se si è pentito di avermi presa con lui.

Chissà,chissà,chissà...

Ancora ripenso a ciò che è successo meno di un'ora fa e a come ,per la prima volta ,io abbia visto un Adrian talmente vulnerabile e fragile che con un solo tocco probabilmente si sarebbe rotto.

Quelle parole dure nei miei confronti continuano a ronzarmi nella testa.
È stato come se avesse voluto farmi sentire nello stesso modo in cui si sentiva lui.

Solo.

E la cosa che più mi tormenta è che lui sapeva benissimo cosa andare a colpire, sa qual è il mio punto debole e prontamente ha toccato quel tasto dolente.

Senza alcun tatto ne rimorso di aver detto quelle cose.

Forse voleva solo allontanarmi in quel momento, forse voleva stare da solo.

Stava distruggendo tutta la sua camera e fortunatamente sono riuscita a fermarlo, più o meno.

Abbasso lo sguardo verso il telefono e riguardo un ultima volta il messaggio che devo inviare al ragazzo biondo.

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