È passata una settimana dal mio compleanno, ora sono in hotel e sto preparando le valigie. Tornerò in Italia per le vacanze di natale, al rientro però voleró prima a Londra poi tornerò a Los Angeles.
Stasera ceneró a casa di Niall e domattina partiró.-quando arriverai a Londra io partiró il giorno dopo-
-davvero? E dove andrai?-
-ho la promozione del singolo a New York-
-ah vero, me ne ero dimenticata! Non vedo l'ora di ascoltare la tua canzone! Sarà sicuramente stupenda-
-ma se ancora non l'hai sentita!-
-lo so ma sarà stupenda come tutte le tue canzoni.-
-mi mancherai in queste settimane-
-anche tu, però ci sentiremo su facetime, no?-
-ovviamente!- dice ridendo finendo per contagiarmi
-dove starai quando sarai a Londra?-
-ancora non lo so, quelli della Capitol non mi hanno detto nulla. Domani prima di partire scrivo a Myriam- dico
-se vuoi puoi stare a casa mia, tanto io ci saró solo per un giorno-
-ma no Niall, davvero-
-sei davvero testarda, lo sai?-
-lo so, non preoccuparti- dico ridendo-
Dopo un viaggio lunghissimo sono arrivata a Milano, quanto mi era mancata la mia città!
All'aeroporto è venuto a prendermi mio padre fortunatamente, non avevo voglia di tornare in treno.
-papii!- lo saluto abbracciandolo. Io e lui abbiamo un rapporto meraviglioso, non so cosa farei senza di lui. Mio padre mi ha sempre supportata in tutte le mie scelte, mi ha incoraggiato a continuare anche quando volevo mollare. È sempre stato al mio fianco ed è davvero unico.
-hei! Come stai? Come è andato il viaggio?-
-sto bene e tu? Il viaggio tutto bene!-
-tutto bene anche io. Allora andiamo?-
Annuisco, prendiamo una valigia a testa e ci dirigiamo verso la macchina
-allora come sta andando a Los Angeles? Quando scade il contratto?- ah si, non glielo avevo detto. Ma aspettavo di dirglielo di persona, così da vedere le loro facce
-sta andando alla grande. Il contatto è già scaduto-
-come? Quindi non torni più là?-
-no perché prima andrò a Londra-
-no aspetta, non sto capendo- mi metto a ridere
-okay okay, ora te lo dico. Ho aspettato perché volevo dirvelo di persona.- mio padre è sempre più stranito -mi hanno assunta a tempo indeterminato e mi hanno chiesto se ero disponibile a trasferte di lavoro ed ovviamente ho accettato. Quindi quando avranno bisogno staró a Londra-
-davvero? Ma è fantastico! Sono veramente orgoglioso di te, ma davvero tanto-
-grazie per aver creduto sempre in me e grazie per aver convinto la mamma a farmi partire-
-eh se non ci fossi io... - ridiamo di nuovo -allora come hai festeggiato il tuo compleanno? Il primo lontano da casa-
-è stato fantastico! L'ho festeggiato con qualche amico...-
-e chi sarebbero questi amici?-
-uno è Mitchell, colui che mi ha affiancata durante lo stage, poi c'era il suo ragazzo Oliver e poi.... -
-e poi?-
-e poi Niall-
-si certo ed io sono Cristiano Ronaldo-
-ti sto dicendo la verità! Dopo ti faccio vedere le foto se non ci credi-
Finalmente a casa, vado a salutare mia mamma e poi porto le valigie in camera. Mi siedo un momento sul letto e mando un messaggio a Niall scrivendogli che sono appena arrivata a casa. Appoggio il telefono sulla scrivania e mia madre entra in stanza iniziando a farmi l'interrogatorio. Ecco forse questa è l'unica cosa che non mi era mancata di Milano. Mi dispiace dirlo perché è mia madre, peró a volte è davvero pesante. È molto diversa da mio padre, quando sono a casa litighiamo praticamente tutti i giorni, lei si arrabbia per ogni minima cosa. È super protettiva con me e non mi lascia libera di fare ciò che voglio, infatti mio padre deve mettersi sempre in mezzo per farla ragionare. Direi che stare lontana da lei per un po' mi ha fatto davvero bene.
Inizio a rispondere a qualche sua domanda mentre svuoto le valigie, dovró subito mettere a lavare le cose se voglio riportarle indietro tra due settimane.
-dai, lasciala stare. È appena tornata da un viaggio di quindici ore e la stai tartassando di domande- eccolo il mio salvatore, grazie papà per arrivare sempre nei momenti giusti
-manco avesse lavorato! È stata seduta su un aereo senza fare niente!- ribatte lei
-tieni mamma, metti in bagno questi vestiti- dico passandole la montagna di roba e poco dopo esce dalla stanza.
-pa, guarda- richiamo l'attenzione di mio padre mentre prendo il telefono. Lo sblocco e vado nella galleria per fargli vedere la mia foto con Niall al mio compleanno -visto che non ti prendevo in giro-
-hai capito Nello- mi fa sempre ridere quando lo chiama così, lui lo trova divertente a volte lo chiama anche Nello er bidello è buffo.
-ma dove hai festeggiato?- chiede
-a casa sua. Sai lui è uno degli artisti sotto la casa discografica della Capitol, è grazie a lui se ho il lavoro-
-penso di essermi perso un pezzo. Non me lo hai mica raccontato questo-
-bhe si... Non ve l'ho detto. Avevo paura della vostra reazione-
-e perché mai?-
-più che altro avevo paura della reazione di mamma, se vi dicevo la verità lei non mi avrebbe mai permesso di partire-
Ed è la verità, se dicevo a mia mamma che era stato Niall a volermi la mi avrebbe chiusa in casa per sempre.
-ti ricordi quando sono andata a Los Angeles a giugno, no?- annuisce -ti ricordi quando vi ho mandato la foto che avevo incontrato Niall?- annuisce nuovamente -bhe da lì siamo rimasti in contatto- decido di omettere l'incidente al parco, l'invito a casa sua, la cena a casa sua ed il resto -abbiamo parlato qualche giorno e gli avevo detto che cercavo lavoro e lui ha fatto vedere i miei lavori alla sua casa discografica. Sono rimasti colpiti ed hanno deciso di prendermi in stage, poi bhe il resto lo sai-
-il resto di cosa?- dice mia mamma entrando nuovamente in camera
-mi trasferiró definitivamente a Los Angeles- le dico
-cosa? Non se ne parla nemmeno! Tu la non ci torni più!-
-ma perché? Ma cosa stai dicendo?-
-con che soldi pensi di vivere la? Come camperai con cinquecento dollari al mese?-
-mi hanno assunta a tempo indeterminato, mamma. Ora prenderò uno stipendio molto più alto e potrò permettermi di vivere là. Sinceramente ora ho ventunanni, sono abbastanza grande per decidere. E poi sono già stata lì tre mesi da sola, non rinuncerò al lavoro solo perché tu non vuoi-
-Ale ha ragione, è ora che la smetti di trattarla sempre così. Devi lasciarla libera di fare, non puoi continuare a tenerla sotto una campana di vetro- come sempre grazie papà
-non mi interessa. Lei non torna più là-
-mamma ma stai scherzando? La smetti per una volta, una, di fare l'egoista? Puoi pensare alla mia felicità, alla mia vita per un secondo? Se rimango qui cosa faccio, vado a lavorare in un supermercato? È questo quello che vuoi? Sai per quante volte abbiamo dovuto rinunciare alle vacanze, alle uscite o a tantissime altre cose solo perché tu dicevi sempre di no? Non ci hai mai accontentati. Quante volte mi hai raccontato che quando eri fidanzata, papà ti veniva a prendere al mattino per andare al mare e tu scendevi e gli dicevi che non volevi più partire? Ti sembra corretto questo? Lui che dopo una settimana di lavoro voleva andare al mare per rilassarsi e invece doveva rinunciarci... Quindi davvero smettila di fare l'egoista. Anzi ora farò proprio come te quando ti parlo che ti fai entrare le cose da un orecchio e le fai uscire dall'altro.- ok sono davvero arrabbiata con mia madre e sono in questa casa da meno di un'ora.
-si ma io sono tua madre e devi fare quello che dico io!- ora alza la voce come il suo solito
-smettila, sei ridicola- interviene mio padre -vuoi che diventi come te? Che stai sempre chiusa in casa? Che esci solo per andare a lavorare e per fare la spesa?- poi si gira verso di me -non ascoltarla, tra due settimane partirai di nuovo ed io ti accompagneró come ho sempre fatto-
-grazie pa-
-si certo, difendila pure. Accontentala sempre in tutto. Da oggi con me lei ha chiuso. Ma non la senti come mi risponde? Se l'avessi fatto io con mia madre, a quest'ora le avrei già prese!- urla e poi esce dalla camera sbattendo la porta
-le passerà- dice mio padre__________
Hello!
Eccomi con un nuovo capitolo e scusate per la lunga attesa!Mi piacerebbe ricevere qualche commento per sapere come vi sembra la storia....
Anche solo uno e vi metto il prossimo!Alla prossima
Ale x