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-che cosa ci fai qui?- aveva chiesto Niall appena la porta si era aperta, volevo saltagli addosso ed abbracciarlo ma ero rimasta composta davanti a lui
-dobbiamo parlare- si era spostato dalla porta e mi aveva fatto segno di entrare.
-sei venuta da sola?-
-no, i bambini sono in stanza con Sophie. Il viaggio è stato abbastanza lungo, abbiamo dovuto fare due scali di cui uno d'emergenza-
-oh.. State bene?-
-si, siamo solo un po' stanchi- avevo accennato un sorriso mentre mi sedevo sul bordo del letto
-perché non vai a riposare e ne parliamo domani?-
-no, voglio chiarire questa situazione ora-
-amore, cosa c'è da chiarire? Te lo ripeto, te lo giuro io non sono innamorato di Oliva, lei mi ha baciato, lo ha fatto per farsi notare, per avere più successo-
-ma se una persona ha talento, perché dovrebbe abbassarsi a questo livello? Perché farsi conoscere creando scoop?-
-perché è tutto molto più veloce... Ci sono talmente tanti artisti che è complicato stare dietro e seguire ogni singolo debutto. Lei già mi conosceva, mi ha semplicemente usato- ora Niall era in piedi e stava facendo avanti e indietro per la stanza -avevo chiuso con lei, non volevo più vederla, sono passati otto anni e pensavo fosse cambiata, invece mi ha confermato nuovamente di essere rimasta la stessa che ho lasciato-
-perché vi siete lasciati? Perché non mi hai mai parlato di lei?-
-non ti nego che all'inizio stavo davvero bene con lei, volevamo tenere la storia per noi, lontani da occhi indiscreti un po' come è successo tra noi... Poi non so cosa sia scattato in lei, voleva a tutti i costi rendere pubblica la relazione, voleva che le comprassi ogni cosa che vedeva... Aveva iniziato a sfruttarmi e lì ho chiuso- ora Niall era seduto sul letto, difianco a me, ed una sua mano appoggiata sopra la mia -non te ne ho mai parlato perché non ne vedevo la necessità. Olivia era quasi cancellata dalla mia testa, ho fatto l'errore di concederle una seconda possibilità ma credimi davvero se ti dico che tra noi non c'è assolutamente nulla- si era girato verso di me, i nostri occhi si guardavano a vicenda - Ale, io amo solo e soltanto te- aveva fatto una pausa -ed i bambini, ovvio- mi aveva fatta ridere e notavo quanto i suoi occhi fossero brillanti -vi amerò per sempre, non potrò mai rimpiazzarvi- ed infine mi aveva baciata, dio quanto mi erano mancate le sue labbra, i suoi baci e le sue carezze...
-non pensare di risolvere tutto con un bacio- avevo detto appena le nostre labbra si erano separate
-e con quanti?- aveva detto ridendo
-tantissimi. Ma non è questo il punto…-
-io ancora non posso crederci- mi aveva interrotta -che tu abbia prenotato un viaggio in un paio di ore e sia venuta fino a qui per chiarire la situazione-
-tu non l’avresti fatto?-
-certo che si-
-comunque, stai cercando di distrarmi?-
-io? Assolutamente no- aveva detto ironico. Lo so che voleva chiudere questa discussione il prima possibile ma sicuramente non mi ero fatta sedici ore di viaggio per chiuderla in due secondi.

Per far andare a riposare Sophie, io e Niall ci eravamo spostati nella mia stanza, così che avremmo controllato i bambini.
Non so per quanto tempo avessimo parlato ma suppongo molto, mi ero addormentata quando Niall era uscito dalla stanza per andare a recuperare il suo cellulare che aveva dimenticato. I miei occhi continuavano a chiudersi ed aprirsi, non volevo cedere ma alla fine la stanchezza ha avuto la meglio su di me.

Il mio risveglio, quasi alle due del pomeriggio, è stato un incubo.
Sono letteralmente andata nel panico quando non avevo visto i bambini nei loro letti, poi però avevo trovato un messaggio di Niall, scritto su un tovagliolo dell’hotel: “Buongiorno, i bambini sono con me. Ho pensato a tutto io (ovviamente Sophie mi ha aiutato) volevo solo che riposassi. Chiamami quando ti svegli, così ti dico dove siamo. Ti amo”

Dopo essermi lavata e cambiata mi ero chiusa la porta dalla camera alle spalle ed ero  scesa nella hall, dove avevo consegnato la chiave alla reception ed ero uscita dall’hotel in direzione del parco giochi dove Niall era insieme ai bambini, Sophie e Basil. Nel tragitto mi ero fermata in un bar a prendere qualcosa da mangiare visto che stavo letteralmente morendo di fame.
Ero arrivata al parco, che non era poi molto distante dall’hotel, e ci avevo messo un po’ a trovare Niall visto la quantità di gente che c’era. L’avevo individuato in cima allo scivolo mentre teneva per mano Amelia, si erano seduti e poi in una manciata di secondi erano scivolati giù. Non potevo fare altro che notare i loro sorrisi, Niall era un ottimo padre e non avrei potuto chiedere di meglio per i miei figli.
Anche Basil era stato incastrato, doveva sorvegliare su Niall, invece stava giocando con Leo insieme a Sophie.
-hei- Niall mi aveva salutata con un bacio a stampo dopo aver preso in braccio la piccola -come stai? Riposato?-
-sto bene, si ho riposato- Amelia continuava ad allungare le braccia verso di me e non potevo resistere ancora, così l’avevo presa in braccio e lei mi aveva fatto una piccola carezza -come stanno andando le cose? Fanno i bravi?-
-sono degli angeli, hanno mangiato e giocato anche con Basil- aveva detto Niall ridendo

Los Angeles | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora