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«E chi ha detto che me ne vado?»

Vide la sorpresa sul suo viso.

«Hai un lavoro, quindi andrai via.»

Emma scosse la testa, il sorriso ampio sul volto.
«Non ora. In estate la palestra chiude, che io lo voglia o no. Fino a metà settembre sono in ferie.»

Roni si alzò e andò al bancone per riempire due bicchieri con della tequila. «E vuoi passare le tue ferie qui?»

Emma si strinse nelle spalle.
«So che il periodo del pienone è finito e quindi non ti serve più una mano, ma potrei farti compagnia.»

«Dovresti sfruttare meglio le tue vacanze» replicò tornando da lei e porgendole il bicchiere. Emma lo prese e lo sollevò verso di lei.
«E perché? A me sembra un ottimo modo di usarle. A te!»

«A me non sembra.» ribatté, e sollevò il bicchiere. Emma picchiò delicatamente il bicchiere contro il suo e poi buttò giù tutto d'un fiato. «Hai prenotato in un albergo vicino? È molto tardi...»

«Non ho prenotato niente. Speravo nell'ospitalità dell'oste, nel caso non mi avessi buttata fuori a calci» ridacchiò mentre posava il bicchierino sul tavolo, salvo poi giocarci con le dita.

Roni la osservò per qualche istante.

«Solo per stanotte.».
«Se preferisci vado a cercarmi un motel...»

«Per stanotte puoi restare» ripetèe poi, inaspettatamente, le domandò: «Vuoi fare una partita a biliardo?»

«Ottima idea!»esclamò alzandosi in piedi. «La posta?»

«Vuoi perdere un altra scommessa?» rise la donna. Si allontanò da lei per sistemare il tavolo per la partita.
«Mi ci sono abituata ormai, che vuoi farci!»

Si alzò e la osservò posizionare le palle nel triangolo, un piccolo sorriso sul volto. Prese una stecca e passò il gesso sulla punta nel frattempo.

«Vuoi iniziare tu?»

«Spacco io.» assentì. Si mise in posizione e, dopo qualche secondo per calibrare il tiro, colpì la palla bianca. Andò in buca una piena, e solo quella. Si strinse nelle spalle mentre si raddrizzava.
«Poteva andare meglio...» commentò mentre si spostava per cercare di colpirne un'altra. Non riuscì a mandarla in buca, così fece un gesto verso Roni. «A te.»

La donna osservò il tavolo e le palle. Si spostò verso destra e si abbassò posizionando la stecca sul tavolo; colpì la palla e riuscì a mandarne due in buca. Si rialzò soddisfatta.

«Da quanto giochi?» le chiese Emma mentre cercava di mandare una palla in buca, senza successo.

«Praticamente da quando riesco a raggiungere il tavolo» Roni sorrise e imbucò con un successo un'altra palla.

Emma rise.
«Vedo!» Provò di nuovo, e questa volta andò in buca. Ci riuscì un'altra volta, ma alla terza fece il passo più lungo della gamba, e ci finì la bianca. «Cazzo!» esclamò, salvo poi scoppiare a ridere «Sono una frana!»

Roni rise con lei. «Non stai andando tanto male.» Posizionò la palla bianca e prese la mira per tirare, non riuscendo però nel tiro. Emma esultò, poi le sorrise. Si posizionò e tirò, ma non le riuscì: prese la palla solo di striscio, e male.

Non guardò la palla ma altre rotondità mentre Roni tirava. Rise alla sua linguaccia e attese impaziente di vederla tirare di nuovo.

Emma sospirò discretamente mentre ammirava il panorama.
Si riscosse e cercò la posizione per cercare di colpire al meglio una palla molto vicina ad una buca. Fallì miseramente, ma rise di se stessa.

Fire & GasolineWhere stories live. Discover now