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Emma rimase immobile per un secondo almeno, spiazzata. Poi il sorriso tornò lentamente sul suo volto, ma cento volte più luminoso di prima.
«Ti amo anch'io.» le rispose.

Roni rimase ferma a guardarla, incapace di razionalizzare le parole che erano appena uscite dalla sua bocca.

«Hey...» mormorò Emma accarezzandole il viso, il sorriso ancora sulle labbra. «Va tutto bene. Non si è mai pronti per questo» cercò di tranquillizzarla notando la sua espressione. Si chinò su di lei per baciarla.

«Non so perchél'ho detto, non avrei dovuto. Noi...ci stiamo divertendo.» iniziò a balbettare frasi senza senso in preda al panico.

«Hey, hey, Roni, guardami.» Emma le sorrideva tranquilla nonostante la sua reazione mentre teneva il suo viso tra le mani calde. «Va tutto bene. Non devi preoccuparti di niente, sei al sicuro. Io non me ne andrò e non ti farò del male, e se non vuoi più dirlo, mai più, a me va bene lo stesso.» Le accarezzò il viso. «Okay? Però respira, ti prego.» ridacchiò piano.

La donna la guardò, fece alcuni respiri profondi.
«Non credevo che l'avrei mai detto» ammise.

«Lo so.» le sorrise l'altra «Ma l'hai fatto. Significheràpure qualcosa, no?»

«Che sono pazza.» rispose di getto. «Tu mi fai stare bene.»
«Sì, e ho intenzione di farti stare ancora meglio.» ghignò. Scivolò poi più in basso con un movimento fluido e la baciò sulle altre labbra.

Roni gemette aprendo maggiormente le gambe.

«Emma...»

La donna si posizionò meglio circondando le sue cosce con le mani e spinse a fondo la lingua dentro di lei.

Roni inarcò la schiena spingendo il bacino verso di lei ansimando, Emma si concentrò sul clitoride, prendendolo tra le labbra e succhiando.

I gemiti di entrambe non ci misero molto a riempire la stanza.

Roni sentì la sua eccitazione aumentare sempre di più fino a sfociare in un potente orgasmo che le scosse tutto il corpo.

Emma si leccò le labbra mentre tornava su di lei, molto più che soddisfatta.

«Sei stata meravigliosa.»

«Anche tu.» le sorrise baciandola di nuovo.

«Credevo saresti scappata dopo quello che ti ho detto.»

Emma aggrottò la fronte.
«Perchéavrei dovuto? Non aspettavo altro! Anche se, lo ammetto, è stato piuttosto inaspettato.»

Roni arrossì.

«Non credevo di dirlo e sicuramente non in quel modo.»

Emma le si sdraiò accanto. Prese una ciocca dei suoi capelli ricci e se la rigirò intorno all'indice.
«E come?»

«Intanto saresti dovuta essere tu la prima a dirlo.» rispose « E poi non lo so qualcosa di più romantico...»

Emma ridacchiò sommessamente.
«Siamo a letto. È romantico.» ribatté.

«Non c'è un momento adatto forse» disse rubandole un bacio.

«Ogni momento è adatto.» continuò.

La barista annuì spostando la testa sul suo petto, subito le braccia dell'altra la strinsero accarezzandole piano la schiena nuda e forte.

«Sicura di voler andare alla festa?»

«Ci tenevi tanto.»

«Sì ma questo prima che tu lasciassi Robin per me.»

«Non ho lasciato Robin, lui ha mollato me.»replicò Roni raggiungendola in cucina. Emma la fissò per un lungo istante. I suoi occhi si persero ad osservare il suo bellissimo corpo fasciato da un vestito azzurro con leggeri fiorellini bianchi.

«Sei meravigliosa.»balbettò facendo arrossire l'altra.

«Anche tu non sei niente male.»

Emma scosse la testa. Indossava un paio di shorts e una camicia rossa corta che le copriva a malapena l'ombelico.

Arrivarono a bordo della moto di Emma e tutti le fissarono, forse per qualche secondo di troppo.

«Ho qualcosa tra i denti?»chiese Emma.

«Robin deve aver sparso la voce.»commentò Roni.

«Possiamo sempre andare via.»

«No, siamo qui e ci divertiremo.»replicò tirandola verso il chiosco dello zucchero filato.

Si avvicinarono ad una bancarella, di quelle che si sa che sono truccate, ma Emma ci tenne lo stesso a provare a vincere un premio per Roni, e dopo cinque tentativi, riuscì a vincerle un peluche.

«Sai che sarebbe costato di meno andare a comprarlo?»

«E che gusto ci sarebbe stato?»replicò Emma con un sorriso enorme. «Adesso cosa vuoi fare?»

«La ruota panoramica.»sorrise la donna tirandola verso la giostra. Emma non potè fare a meno di sorridere, sembrava una bambina, ma non poteva essere più felice nel vederla sorridere spensierata. L'abbracciò appena la ruota si mosse e la baciò.

«E adesso cosa vuole fare mia regina?»la prese in giro Emma facendo un piccolo inchino.

«Tu sei pazza.»rise Roni. «Andiamo a ballare.»

«No, non so ballare.»provò a tirarsi indietro l'altra senza riuscirci tuttavia. La mora l'aveva già trascinata sulla pista da ballo. «Segui me.»le sussurrò stringendosi a lei. Emma sorrise e poggiò le mani sui suoi fianchi portandola più vicino al suo corpo. I loro occhi erano incatenati, incapaci di smettere di guardarsi, sorridere, sfiorarsi.

«Ti amo.»mormorò Roni sollevandosi appena.

Emma le sfiorò il viso con delicatezza e poggiò le labbra sulle sue.

«Sapevo che questo posto era speciale. Quando mi sono fermata qui ero certa che sarebbe successo qualcosa di bello.»

Ballarono così per un po' godendosi la festa e la reciproca compagnia.

«E se andassimo a casa per una festa privata?» sussurrò Emma.

«Direi che sarebbe un ottima idea.»approvò Roni.

Mano nella mano lasciarono la pista da ballo e si avvicinarono al parcheggio.

«Che cazzo...»

Gli occhi di Emma erano spalancati così come la sua bocca.

Fire & GasolineWhere stories live. Discover now