Il graffio copriva la fiancata sinistra della moto. Emma era immobile gli occhi fissi sulla rigatura che sfregiava il teschio che aveva aerografato con le sue mani. Era senza parole e rabbiosa.
«Chi diavolo può averlo fatto?» mormorò con gli occhi lampeggianti.
«Emma mi dispiace, troveremo chi è stato.»
La ragazza si girò guardandosi intorno, le persone continuavano a ballare, mangiare, la musica era ancora alta. Le luci colorate risplendevano tutte intorno a loro. I suoi occhi si posarono su due iridi azzurre. L'uomo era fermo, appoggiato ad un albero, una birra in mano e un sorriso strafottente stampato in faccia.
«So benissimo chi è stato.» borbottò avvicinandosi all'uomo.
Roni non riuscì a bloccarla.
«Ti sei divertito?» gli urlò ad un passo da lui.
Robin rimase tranquillo, bevve un sorso di birra.
«Mi diverto in molti modi.» replicò lanciando poi un'occhiata a Roni che era apparsa dietro la bionda. «Ciao.»
«Sei uno stronzo.»
L'uomo si portò una mano al cuore.
«Mi ferisci.»
«Robin sei stato tu?» Roni fece un passo avanti.
Emma le lanciò un'occhiataccia.
«Stai scherzando?» replicò indicandolo «Certo che è stato lui.»
«Non l'hai visto...»
«Lo difendi, davvero?» Emma era in preda all'isterismo, esterrefatta per quello che stava succedendo.
«Non so di cosa tu stia parlando.»
«Robin...»
«Roni non so cosa pensi che io abbia fatto ma sono stato tutto il tempo qui con i ragazzi.» disse indicando tre motociclisti accanto a lui.
La barista osservò l'uomo.
«Va bene.»
«Ma ti sei bevuta il cervello?»
«Emma, non abbiamo prove...»
«Certo credi a lui!» le urlò prima di andarsene lasciandola lì.
«Emma aspetta.» la seguì fino alla moto. La bionda aveva già indossato il casco ed era salita in sella.
«Vuoi lasciarmi qui?»
«Sono sicura che Robin sarà felice di darti un passaggio.» disse mettendo in moto e partendo sgommando.
Roni la guardò andare via.
«Ti serve un passaggio a quanto pare.» Robin era apparso dietro di lei così silenziosamente che neanche aveva percepito la sua presenza.
«Lo so che sei stato tu.» replicò con acidità la donna.
«Mi ferisci davvero così.»
«Smettila di giocare.»
«Anche se fosse non hai prove.»
«Sei uno stronzo.» disse andandosene lasciandolo da solo, con la sua birra in mano.
Roni aprì la porta di casa e la sbattè con violenza nel richiuderla. Trovò Emma in camera intenta a buttare i vestiti nel borsone.
«Non posso credere che tu mi abbia lasciata lì.»
«Non eri sola, no?»
Roni le afferrò il braccio per farla voltare e le diede uno schiaffo.
«È un bene che tu stia facendo le valigie perché non ti voglio qui un minuto di più!»
«Immagino che Robin sarà qui tra poco.»
«Pensavo che fossi diversa, invece sei solo una persona sola e triste.»
«Anch'io lo pensavo di te. Ma sai cosa si dice se tradisci una volta...» un altro schiaffo la colpì al viso.
«Sei una persona orribile. Almeno so cosa pensi di me adesso. Non tornare mai più.»
«Non farò quello errore due volte.»
«Adesso so che non te n'è mai fregato nulla di me.»
«Non è vero.» Emma l'afferrò. «Non provare a dirlo. Stavi li e continuavi a scusarlo...»
«Tu sei pazza. Non l'ho mai difeso. Ho solo detto che non avevamo prove, non ho mai detto che credevo a lui. So benissimo che è stato lui.»
«Allora...»
«Cosa sarebbe cambiato? L'hai visto? Erano in tre a testimoniare che non era stato lui. Chi ti avrebbe creduta?»
«Non sei tornata con lui.»
«Non sono affari tuoi con chi sono tornata. Vattene da casa mia.» ribattè facendole mollare la presa. Si allontanò da lei.
«Potevi dirmi che mi credevi...»
«Come se tu me ne avessi dato il tempo. Stavo solo pensando a come incastrarlo, ma sei andata su tutte le furie.»replicò per poi lanciare una pennetta usb sul letto. «Prendila, portala dallo sceriffo, saprà cosa farci.»
Emma guardò la pennetta e poi lei.
«Cos'è?»
«Le prove che non avevi, razza di idiota.»
«Io...»
«Sta' zitta e vattene.»
«Ma...»
«Non hai il diritto di parlare, non più.»
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Fire & Gasoline
Fanfiction«Hai una moto anche tu?» le chiese. «Mi sembra ovvio.» rispose con un sorriso. «È parcheggiata qui fuori.» «Qual è?» domandò sporgendosi sul bancone, curiosa. «Prova a indovinare.» sorrise versandosi da bere. Emma strinse appena le palpebre. Le lung...