Emma era stata un'idiota, una vera idiota, aveva altri aggettivi per descriversi ma questo forse era il più delicato. Sospirò bevendo un sorso dell'ennesima birra. Eppure era sempre riuscita a controllare le sue emozioni, che cazzo ci faceva se no ad insegnare yoga? Forse non era così zen come pensava. Erano anni che non aveva reazioni così esagerate... cercava sempre di trovare il lato buono delle cose e invece con Roni... Era già la seconda volta che la donna la mandava fuori di testa e sapeva che questa volta non sarebbe servito tornare da lei e implorare di perdonarla. L'aveva fatta grossa. Si passò una mano sul viso. Era furiosa per la moto ed era ancora, evidentemente, gelosa di Robin, e aveva fatto una cazzata enorme. Roni non ci sarebbe passata su... Forse avrebbe potuto perdonarla del fatto di averla lasciata a piedi ma di certo non sarebbe passata sopra al fatto che le aveva detto che praticamente era una traditrice seriale. Cosa che tra l'altro non pensava. Certo immaginarla tra le braccia di Robin era dura, e se fossero tornati insieme? No, impossibile... Giusto? Dannazione a lei e alla sua lingua lunga, eppure lo sapeva che doveva contare fino a dieci prima di parlare, che cosa stupida, chi diavolo lo fa nel mezzo di un litigio?
Poteva rimediare. No, non poteva Roni l'avrebbe messa sotto con la sua moto se si fosse presentata davanti a lei e certamente se lo meritava. Si girò tra le mani la chiavetta usb, nonostante la barista fosse furiosa era riuscita a trovare il modo per aiutarla: lo sceriffo aveva convocato Robin che davanti alle prove non aveva potuto far altro che confessare. Avrebbe dovuto ripagare i danni della moto e fare delle ore di servizio sociale.
Emma si fece coraggio e salì le scale, rimase ferma davanti alla porta, pensando a qualcosa di non troppo stupido da dire, ma eccetto "scusami, sono stata una vera cretina" non le veniva in mente altro.
«Devo almeno provare.» si disse per incoraggiarsi, sollevò la mano e bussò.
La porta si aprì un paio di secondi dopo: una Roni molto incazzata era davanti a lei.
«Che diavolo ci fai ancora qui? Hai dimenticato qualcosa?»
«Mi dispiace...»
«Non mi interessa.» ringhiò tentando di richiudere la porta ma Emma fu più veloce e la bloccò con il piede.
«Ti prego, hai tutti i motivi per odiarmi, sono stata una vera cretina, un'idiota e ho fatto una cazzata.»
«Su questo siamo d'accordo.» sibilò la barista.
«Tu mi mandi fuori di testa.» ammise Emma. «Non ho mai provato qualcosa del genere per una persona e ... è troppo.»
«Puoi stare tranquilla, qualsiasi cosa ci fosse è finita.»
«No, non lo è. Non accetto di aver rovinato la cosa più la bella della mia vita.»
«L'hai fatto. Non c'è altro che dobbiamo dirci. Mi hai lasciata lì da sola, e non solo... Mi hai dato della poco di buono e non è neanche la prima volta.»
«Ho sbagliato lo so. Non lo pensavo ero solo furiosa, ho paura di perderti. Questa è la verità.» la guardò negli occhi. «E' la prima volta che mi succede e faccio cazzate.»
«Io credo che semplicemente non siamo compatibili.» rispose Roni addolcendo il tono della voce, un pizzico di tristezza era evidente.
«No...no...»
«Va bene così. Ho capito che non devo accontentarmi ed è grazie a te.»
«Roni...»
«So che merito di meglio di Robin e...»
«Non dirlo.»
«Di te.»
Gli occhi di Emma si annacquarono.
«Dammi un'altra possibilità.»
«Ne hai avute due.»
«Non rifarò lo stesso sbaglio. Io so che siamo destinate a stare insieme. Il fatto che io mi sia fermata qui tra tutti i posti in cui potevo capitare. Che mi sia ritrovata nel tuo bar, mi sono innamorata dei tuoi occhi appena li ho visti, mi sono innamorata della tua voce appena l'ho sentita, mi sono innamorata di te non appena ti ho guardata.» sussurrò mentre delle calde lacrime scorrevano silenziosamente sulle sue guance.
«Anch'io ti amo.» ammise Roni, facendo nascere un lieve sorriso sulle labbra della bionda. «Ma...» il sorriso svanì velocemente come era apparso. «...non mi fai bene. Sto male con te. Riesci a farmi sentire in un modo che... mi fai sentire sbagliata.»
«Sei perfetta.» mormorò Emma facendo un passo indietro. «Ma hai ragione non dovresti stare con una persona che ti fa sentire così, dovresti stare con qualcuno che ti faccia sentire la donna più bella del mondo, come del resto sei. Qualcuno che ti faccia sorridere con uno sguardo, che ti faccia capire quanto tu sia speciale. Una persona che evidentemente non sono io.» concluse.
Roni allungò una mano verso la sua, la sfiorò.
«Sei meravigliosa, non dimenticarlo mai.» disse Emma dandole un bacio sulla guancia per poi girarsi e scendere le scale.
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Fire & Gasoline
Fanfiction«Hai una moto anche tu?» le chiese. «Mi sembra ovvio.» rispose con un sorriso. «È parcheggiata qui fuori.» «Qual è?» domandò sporgendosi sul bancone, curiosa. «Prova a indovinare.» sorrise versandosi da bere. Emma strinse appena le palpebre. Le lung...