Capitolo uno.

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"Che vuol dire che sei incinta?" disse sgranando gli occhi e raddrizzandosi sul divano. Niall era a bocca aperta, letteralmente a bocca aperta.

La ragazza di fronte abbassò lo sguardo e si accarezzò la pancia leggermente rigonfia nascosta dalla canottiera.

Niall rise leggermente tornando a giocare con il proprio cellulare.

"Se volevi farmi spaventare, beh, ci sei riuscita" e rise di nuovo ritornando a respirare normalmente. Ma quando alzò gli occhi verso Beatrice e la vide mordersi il labbro nervosamente, capì che era un discorso serio. Il ragazzo si rabbuiò subito. Il cellulare ormai dimenticato sul divano e il labbro che tremava leggermente.

"Come é possibile?" continuava a ripetere "credevo che..." deglutì a fatica "che avessimo preso precauzioni" la sua voce era ormai un filo di voce.

La stanza era diventata improvvisamente troppo piccola per Niall, mentre cominciava a sentire un attacco di panico montargli in petto. Chiuse gli occhi qualche secondo prendendo profondi respiri e cercando di tranquillizzarsi.

"Parla, cazzo" urlò poi facendo spaventare l'altra che sussultò visibilmente.

"Io non..." la voce le tremava "non lo so, io non ricordo nulla"

Niall dovette contare fino a dieci prima di poterle urlare contro, ma quando "dovrei essere io quella preoccupata" allora non riuscì più a trattenersi.

"Tu non capisci, okay? Non sai quello che passerò io, non lo immagini minimamente" la sua voce era alterata "non é facile essere un idolo per le teenagers se hai messo incinta una ragazza"

Portò le mani tra i capelli, tirando alcune ciocche bionde. Era preoccupato, Niall, preoccupato e confuso. Se lo sentiva che quello sarebbe stato uno di quei giorni da dimenticare, con la sola differenza che una notizia del genere non poteva essere gettata nel dimenticatoio tanto facilmente. Di nuovo la paura di non essere abbastanza, di essere una delusione per la gente, si ripresentò cadendogli addosso come un secchio d'acqua ghiacciata. Niall non potè fare a meno di sentirsi di nuovo come il ragazzo insicuro che era stato all'inizio di xfactor.

Puntò gli occhi su Beatrice: stava ancora con una mano sul pancino e l'altra a torturarsi il labbro insieme ai denti. Poi passò lo sguardo più giù, osservando il piccolo rigonfiamento. Sentì la testa girargli a quella vista, il cuore perdere un battito e il respiro mancargli: non poteva credere che lì dentro stesse crescendo un bambino, il suo bambino. Prese a tremare come una foglia mentre chiudeva gli occhi facendo respiri profondi.

"1...2...3..." cominciò a contare con lo scopo di calmare l'attacco di panico che lo avrebbe preso tra un poco, come il dottore gli aveva insegnato; ma nemmeno questo riusciva a tranquillizzarlo.

"Ho bisogno di un po' d'aria" annunciò poi con un fil di voce mentre si alzava dal divanetto dell'ufficio e si dirigeva verso la porta, senza degnare la ragazza di un solo sguardo. Chiuse la porta dietro di sé e fu proprio in quel momento che Beatrice crollò lasciandosi andare ad un pianto liberatore, uno dei tanti che aveva avuto in quell'ultimo mese: aveva solo diciannove anni e non avrebbe mai voluto tutto questo.

Responsibility || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora