capitolo 20

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John's pov

Siamo in macchina da pochi minuti e Hanna non sembra riprendersi molto, è sudata e sembra stanca. Cerco di non guardarla in quel vestito che la fascia benissimo il corpo e giro la chiave.

"Cosa stai facendo John?"

"In che senso?"

"Perché lo fai? L'altro giorno ti ho detto che dovevi stare lontano da me o sbaglio?"

Che testarda del cazzo. Anche quando sta palesemente male deve rompere le palle.

"Oh bhe sei solo svenuta davanti a me e hai avuto un attacco di panico . Avrei dovuto lasciarti lì?"

Mi sta guardando con un viso apatico, non riesco a capire cosa stia provando in questo momento.

È triste? Stanca? Arrabbiata? Che cazzo ne so.

Gira la testa verso il finestrino e non mi risponde. Non gli chiederò cosa è successo perché peggiorerei solo le cose.

"Hey aspetta, ma perchè ci mettiamo tanto ad arrivare? Casa mia è dietro l'angolo"

"E chi ti dice che stiamo andando a casa tua?"

Si gira verso di me con la bocca aperta e gli occhi in due fessure.

"Cosa? Brutto psicopatico dove mi stai portando? Mi vuoi uccidere, stuprare e nascondere il mio corpo chissà dove?"

Non ci posso credere.
Vedo che si è ripresa in fretta, non smette mia di stupirmi.

"Stai zitta o giuro che ti lascio in mezzo alla strada e sai, non credo tu sia nelle condizioni di camminare fino a casa con quelle tue belle gambette."

Sento un "fanculo" e poi un " io dormo"

Non riesco a trattenere una risata , così inizio a ridere come uno stupido, come non facevo da molto tempo. 

"Sai vero che se ci fermano e scoprono che tu sei ubriaco ci vado di mezzo anche io?"

"No stai tranquilla non ho bevuto molto"

Si appoggia al finestrino e usa la mano come cuscino.

"Se lo dici tu"

Cerco di concentrarmi al massimo sulla strada e solo ora mi accorgo delle gocce sul finestrino. Cazzo piove!

Bene, vorrà dire che ci bagneremo un bel po'.

Hanna's pov

La macchina frena di colpo e mi fa aprire gli occhi.

"Coglione!"

"Ti sei svegliata?"

"Secondo te? Cos'è c'era un cucciolo di panda in mezzo alla strada per frenare così?"

Sbuffa e esce dalla macchina e mi fa segno di seguirlo. Guardo fuori dal finestrino e siamo vicini ad un boschetto ... No aspetta cosa? Un boschetto? E piove? Eh no che non esco.

"No non esco"

"Si invece che esci"

"Ti ricordo che è tardissimo, fa freddo,  ho mal di testa, ho un vestito corto, piove, e sono appena svenuta?"

"Sei una lagna!"

Mi apre lo sportello della macchina ma io non mi muovo. Incrocio le braccia al petto e mi guardo le scarpe.

"L'hai voluto tu"

In pochi secondi non sono più seduta sul sedile della macchina ma ... Ma che ...

"Mettimi giù brutto asino malformato!"

"Ok che sono stronzo ma brutto no di certo"

I maschi e il loro stupidissimo Ego.

"Ho detto mettimi giú!"

"Non ci penso neanche" cerco di dimenarmi ma sono ancora debole  e lui è comunque più forte di me.

Mi guardo in torno e siamo entrati nel boschetto, siamo già entrambi fradici e indovinate di chi è la colpa? SUA. Quale persona sana di mente porterebbe una ragazza appena svenuta , nel bel mezzo della notte in un bosco mentre piove? Solo lui.

"John cammino da sola"

"Scapperesti"

"Oh sì certo genio della lampada, e secondo te dove scapperei? Siamo in un fottuto bosco e per quanto mi riguarda potresti anche tranquillamente uccidermi e nascondere il corpo da qual..."

"Tu guardi troppi film" faccio diventare il suo faccino quadrato a pugni.

"E tu sei scappato da un centro di riabilitazione per persone con problemi ne sono sicura"

Lo sento ridacchiare, ride di me?

"E non ridere mulo che non sei altro"

"Ma tu fai altro nella vita oltre ad insultare le persone?"

"No non hai capito, io insulto solo le persone che vanno insultate proprio come te"
Vedo solo alberi e foglie, foglie e alberi... Dannazione cosa ci faccio qui.

"Quanto manca?"

"Poco"

"Poco quanto?"

"Se non stai zitta ti lascio qui"

"Oh bhe non cambierebbe tanto"

Mi sento mollare e lancio un gridolio per la sorpresa.

"Brutto stupido! Mi hai fatto prendere un colpo"

"Ecco così impari"

Passano pochi secondi e gli unici rumori che sento sono i ramoscelli che si rompono sotto i piedi di John, i nostri respiri e la pioggia che sbatte contro gli alberi impazziti che si muovono a tempo del vento.

"Hai freddo?"

"No" mento spudoratamente. Sto tremando come una foglia.

"Si hai freddo"

Decido di non rispondere.

Mi fascia di più con le sue possenti braccia e mi stringe a se. Sento improvvisamente calore nelle guance, ma non ci faccio caso, spero solo non se ne accorga accidenti!

"Manca poco"

Manca poco per cosa?

"Eccoci"

Mi fa scendere tenendomi il polso per non farmi scivolare sul fango. Siamo davanti un grande albero, credo una quercia e io non capisco ancora cosa ci facciamo qui.

"Guarda su"

Tantissime lucine si accendono, rivestono il tronco e i rami e fanno luce ad una casa sull'albero.

Segreto di una notte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora