Prendo i miei disegni dentro il mio cassetto in un armadio. Sfoglio, guardo, tocco, ricordo. Ogni disegno ha una storia. Prendo uno dei miei più belli e uno dei più vecchi.
È un disegno di mio fratello sulla culla bianca la prima volta che l'ho visto. Aveva un radiante sorriso e gli occhietti marrone chiaro erano mezzi chiusi. Stringeva con la sua piccola mano il mio pollice mentre gli facevo delle strane facce per farlo ridere. È uno dei ricordi più belli della mia vita, una persona importante che oggi ho rischiato di mettere in pericolo.
Io e mio fratello eravamo entrati in un negozio d'arte perché dovevo comprare dei nuovi pennelli. Gli tenevo la mano e la staccai un secondo per guardare le setole dei pennelli.
"fratellone? Andiamo a prendere un gelato?"
"no Luke, piove e devo comprare dei pennelli, i soldi non mi bastano"
"ma... ma anche la scorsa volta hai detto così"
"Ti ho detto di no"
Iniziò a frignare e io ero già abbastanza nervoso così non lo badai più.
Dopo poco sentì in lontananza il campanello che avvisava l'entrata o l'uscita di un cliente. Mi girai e Luke non era più dietro di me. Guardai in giro velocemente senza trovarlo. Fortuna che il negozio era molto piccolo.
Uscì fuori dalla pioggia e non vedendolo iniziai a chiamarlo. Mi misi a cercarlo ovunque. Dentro i bar, le librerie, per le strade. Iniziava a farsi più freddo e io ero sempre più preoccupato. Entrai dentro una via quando sentì una voce femminile. Mi diressi velocemente sul posto e trovai mio fratello, in piedi, con una giacca non sua che guardava alle sue spalle. Non era solo infatti vicino a lui c'erano Alex e Connor ubriachi fradici. Continuano a ripetermi che gli dovevo soldi da ormai un mese e io non ne capivo il motivo. Andai subito verso mio fratello e lo abbracciai. Sono stato uno stupido a parlargli così, sono un egoista, è solo un bambino d'altronde. Mi disse che un angelo lo avesse aiutato, non capendo alzai lo sguardo in cerca di qualcuno che trovai immediatamente per pochi secondi.
"John! È arrivato Isaac. Lo faccio salire?"
"Si mamma"
Isaac è il mio migliore amico da quasi 11 anni. Da piccolo un bulletto della scuola mi fece lo sgambetto facendo Cadere i miei disegni, che si sparsero per terra. Vidi una mano e guardai il bambino biondo che me la stava porgendo. Quando mi prendevano in giro lui mi difendeva. È sempre stato un fratello per me e non mi interessa nulla se è gay.
" Hey Jo cos'è quella faccia da cane bastonato?"
"ciao anche a te"
"dimmi che è successo conosco quella faccia." Ha ragione, mi conosce bene, anche troppo a volte... straziante.
Inizio a spiegarli tutta la vicenda. Mio fratello, il vicolo, la ragazza. Spiego tutto ciò che ricordo e ciò che ho provato.
"Fammi indovinare, hai fatto un disegno." ripeto, mi conosce bene.
Lui è uno dei pochi a parte la mia famiglia che sa di questa mia passione. Ormai i bambini che mi bullizzavano non ricordano neanche come mi chiamo o chi sono.
Senza esitare prendo il disegno e glie lo mostro.
La sua espressione cambia e assottiglia gli occhi per vedere meglio, avvicinando il foglio.
"Em.... John?"
"Si?"
"La conosco."
Non credo di aver capito bene.
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Segreto di una notte.
ChickLitHanna, giovane ragazza adolescente, Vive la propria vita in modo normale, primo amore, prima vera amicizia, prime farfalle sullo stomaco e prime delusioni, fino a che, tutto nella sua vita verrà stravolto. ---