capitolo 7

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Prendo i miei disegni dentro il mio cassetto in un armadio. Sfoglio, guardo, tocco, ricordo. Ogni disegno ha una storia. Prendo uno dei miei più belli e uno dei più vecchi.

È un disegno di mio fratello sulla culla bianca la prima volta che l'ho visto. Aveva un radiante sorriso e gli occhietti marrone chiaro erano mezzi chiusi. Stringeva con la sua piccola mano il mio pollice mentre gli facevo delle strane facce per farlo ridere. È uno dei ricordi più belli della mia vita, una persona importante che oggi ho rischiato di mettere in pericolo.

Io e mio fratello eravamo entrati in un negozio d'arte perché dovevo comprare dei nuovi pennelli. Gli tenevo la mano e la staccai un secondo per guardare le setole dei pennelli.

"fratellone? Andiamo a prendere un gelato?"

"no Luke, piove e devo comprare dei pennelli, i soldi non mi bastano"

"ma... ma anche la scorsa volta hai detto così"

"Ti ho detto di no"

Iniziò a frignare e io ero già abbastanza nervoso così non lo badai più.

Dopo poco sentì in lontananza il campanello che avvisava l'entrata o l'uscita di un cliente. Mi girai e Luke non era più dietro di me. Guardai in giro velocemente senza trovarlo. Fortuna che il negozio era molto piccolo.

Uscì fuori dalla pioggia e non vedendolo iniziai a chiamarlo. Mi misi a cercarlo ovunque. Dentro i bar, le librerie, per le strade. Iniziava a farsi più freddo e io ero sempre più preoccupato. Entrai dentro una via quando sentì una voce femminile. Mi diressi velocemente sul posto e trovai mio fratello, in piedi, con una giacca non sua che guardava alle sue spalle. Non era solo infatti vicino a lui c'erano Alex e Connor ubriachi fradici. Continuano a ripetermi che gli dovevo soldi da ormai un mese e io non ne capivo il motivo. Andai subito verso mio fratello e lo abbracciai. Sono stato uno stupido a parlargli così, sono un egoista, è solo un bambino d'altronde. Mi disse che un angelo lo avesse aiutato, non capendo alzai lo sguardo in cerca di qualcuno che trovai immediatamente per pochi secondi.

"John! È arrivato Isaac. Lo faccio salire?"

"Si mamma"

Isaac è il mio migliore amico da quasi 11 anni. Da piccolo un bulletto della scuola mi fece lo sgambetto facendo Cadere i miei disegni, che si sparsero per terra. Vidi una mano e guardai il bambino biondo che me la stava porgendo.  Quando mi prendevano in giro lui mi difendeva. È sempre stato un fratello per me e non mi interessa nulla se è gay.

" Hey Jo cos'è quella faccia da cane bastonato?"

"ciao anche a te"

"dimmi che è successo conosco quella faccia." Ha ragione, mi conosce bene, anche troppo a volte... straziante.

Inizio a spiegarli tutta la vicenda. Mio fratello, il vicolo, la ragazza. Spiego tutto ciò che ricordo e ciò che ho provato.

"Fammi indovinare, hai fatto un disegno." ripeto, mi conosce bene.

Lui è uno dei pochi a parte la mia famiglia che sa di questa mia passione. Ormai i bambini che mi bullizzavano non ricordano neanche come mi chiamo o chi sono.

Senza esitare prendo il disegno e glie lo mostro.

La sua espressione cambia e assottiglia gli occhi per vedere meglio, avvicinando il foglio.

"Em.... John?"

"Si?"

"La conosco."

Non credo di aver capito bene. 

Segreto di una notte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora