capitolo 22

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Resto ferma con il respiro acellerato.
Non ho mai dormito con un ragazzo, tantomeno in queste condizioni. La coperta è leggera, l'unica cosa che mi dà calore è il suo corpo avvolto sul mio.

La stanza viene improvvisamente illuminata da una forte luce e poi un grande tonfo sì propaga intorno a noi.

Sobbalzo leggermente e stringo la mano per lo spavento.

"Paura?" Sento la sua voce calda nell'orecchio.

"No"

Resta in silenzio e mi stringe di più.

"Hai freddo?"

Scuoto la testa e continuo a guardare la piccola finestra.

"Posso farti una domanda?" Sento il suo fiato sul collo e questo mi mette più agitazione.  Perchè sono qui?

"Si"

"Che è successo in quello stanzino? È stato lui a farti qualcosa?"

Mi si blocca il respiro, rimango immobile non sapendo cosa dire, o cosa fare. Saprebbe il mio punto debole, saprebbe che in realtà sono solo una fifona fatta di porcellana.

"Nulla di che" cerco di stare sul vago, sapendo che non me la darà vinta.

Sospira e mettendomi le mani sui fianchi mi gira verso di lui.
I nostri visi sono molto vicini e i suo viso è illuminato dalla luna e dalla luce dei fulmini in lontananza.

"Ripeto la domanda. Cosa è successo lì dentro?"

"Perchè ti interessa tanto?"

Non risponde e continua a guardami. Distolgo lo sguardo imbarazzata e sospiro.

"È legato ad un fatto avvenuto da piccola e che oggi ricordo ancora bene provocandomi reazioni anche fin troppo esagerate. Non farmi dire altro, ho già detto abbastanza per i miei gusti"

Ripunto lo sguardo sui suoi occhi che mi stavano già guardando.

Annuisce e non dice nulla. Grazie a Dio non ha fatto più domande.

"Senti... Perchè non mi hai detto di avermi visto in quella via?"  È da tanto che voglio sapere una risposta completa e spero me la dia.

"Ecco.. " fa una pausa.

"Dato che sei scappata, non volevo che sapendo questa cosa tu scappassi di nuovo. E poi non capisco perché tu debba scappare, hai fatto una buona azione da quello che ho capito ... E poi come hai fatto a stenderli così?"

Ridacchia e mi guarda. 

"Oh beh... In realtá non lo so" rispondo con tutta sincerità.

Mi guarda stranito e alza le spalle.

"Un giorno me lo dirai"

"Ti ho già risposto"

Ridacchia di nuovo e mi abbraccia. Ma che ha oggi?

"Ma stai bene?" Chiedo con la faccia sul suo petto.

"Si perchè?"

"Perchè mi hai abbracciato all'improvviso senza ragione"

"Questo non vuol dire che io stia male" sussurra.

"E poi sei tu che me lo lasci fare o sbaglio?"

Arrossisco leggermente.

Annuso il suo profumo, è troppo buono.Lo riannuso.

"Mi stai annusando?"

"Si hai un buon profumo" 

Per fortuna dovevi stargli lontano... almeno  sei onesta

Ride e mi alza lo sguardo.

I nostri visi sono troppo vicini, i nasi quasi si sfiorano. Sento solo il rumore della pioggia e del mio cuore che sta martellando all'impazzata. Cosa mi sta succedendo per l'amor di Dio!

"Tu invece hai dei bellissimi occhi"

Ma cazzo oggi è la giornata dell'onestà e elle confessioni? 

Ora siamo ancora più vicini. Un fortissimo boato più forte di prima mi fa allontanare velocemente dal suo corpo e solo ora mi accorgo del freddo che fa.

"Hey... Vieni qui"

Allarga le braccia e lo guardo. Il mio cuore è ancora accelerato, per lo spavento penso.

Le luci esterne sì spengono, mi si mozza il fiato in gola e senza pensarci una secondo mi butto tra le sue braccia.
Non importa quello che succederà poi, se ritorneremo ad odiarci oppure no... Mi basta solo stare qui per ora.

John'pov

Si è letteralmente buttata su di me. Rido mentalmente al pensiero, pensavo mi avrebbe mandato a quel paese o cose del genere, invece è qui con il respiro accelerato e il viso imperlato dal sudore e ... Aspetta un secondo... Ma se fa freddissimo.

"Hanna stai bene?"

rimango alcuni secondi a riflettere... le luci si sono spente, possibile sia legato a questo? Le metto una mano sulla fronte per asciugargliela.

Sento il suo respiro caldo velocizzato.

"Hey Hey calmati che succede"

Apre gli occhi e mi guarda. Siamo nell'oscurità ma la luna illumina leggermente il punto in cui siamo.

Non dice nulla e cerca di tranquillizzarsi, senza riuscirci. Gli prendo una mano che trema.

Mi alzo a sedere. La prendo per i fianchi e la stringo a me.

"Tranquillizzati, non è successo nulla"

Rimane immobile, il suo respiro rallenta e mette un braccio sulla mia schiena stringendomi. Sorrido leggermente e mi distendo di nuovo portandola con me.

Ora che ci penso, anche quando ho aperto la porta di quello stanzino era buio... e ha iniziato a stare così quando si sono spente le luci fuori.

"Hai paura del buio?"

Chiedo senza esitare.  Non risponde e quando non risponde significa  solo una cosa.

Ha paura del buio.

sono un foglio bianco ancora da scrivere

Ripenso alle sue parole, per interminabili minuti mentre la stringo a me.

"Hanna"

"Si?" Risponde lievemente

"Ti scriverò io"



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