capitolo 2

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Houston 

Come previsto ho dormito tutto il tempo. Il mio sonno è stato interrotto da quella maledettissima hostess che ci avvisava che stavamo per atterrare... in circa 7 lingue diverse, ho un mal di testa allucinante.

Quando il mezzo tocca il suolo si sentono alcuni applausi. Applausi? Per cosa? Per un uomo che fa il suo lavoro? Mai capito. 

~~~

Ormai sono le 14:00 e stiamo prendendo le valige dal taxi che ci ha portato davanti la nuova casa. Non è male , l'esterno è carino; c'è un bel giardino curato e i muri sono bianchissimi, sembrano appena stati riverniciati.
Sembra una casa di due piani e in alto riesco a vedere una piccola finestra, penso quella soffitta.

La mamma tira fuori le chiavi dalla tasca e una volta aperta la porta rimango a bocca aperta. È bellissima. È completamente arredata con mobili bianchi e neri. Le scale sono di marmo proprio come l'isola in cucina.
La TV non è molto grande ma giusta per le dimensioni del salotto.

Non è una casa grandissima ma ha il suo stile.

Salgo le scale e apro la prima porta che mi capita. Il bagno è molto bello. La vasca bianca risalta molto e lo specchio copre metà della parete. Le mattonelle a scacchi rendono il tutto uniforme dei colori giusti.

Richiudo la porta e in corridoio trovo la mamma che mi guarda con sorriso.

"Ti piace? "

"Si è molto bella"

"Hai già visto la tua stanza? "

"No"

Mi fa cenno di seguirla e mi porta davanti ad una porta di legno ben curata.

La apre e mi spunta un sorriso.

È molto simile alla mia vecchia camera. Mamma sa quanto ci tenevo a quella stanza per questo penso ha voluto farla uguale. La camera è come un rifugio sicuro da tutto per me.

Il letto è pieno di cuscini e al due grandi librerie piene dei miei libri.

Prima di venire qui , c'è stata già mia madre una volta per comprare arredamenti, e portare alcune cose come fotografie o quadri, così quando saremmo venute a vivere era già tutto pronto.

"C'è una sorpresa, vieni con me"

Seguí mía madre e a fianco una delle due librerie c'era una porta che non avevo notato perché su confonde un po' con il muro.

"Apri"

Apro e mi ritrovo davanti una stanza... Vuota?

"Userai questa stanza come ispirazione per la tua musica. Anche tuo padre ne aveva una. È insonorizzata quindi potrai anche cantare. "

Cantare ... Non lo faccio da così tanto tempo. Quando ci provo la voce mi si blocca in gola e ormai non ricordo più neanche il suono che fa.

"Canta per me" diceva sempre papà mentre suonava una bellissima melodia. La melodia dello spartito in qui non riesco a trovare le note per finirla.

~~~

"Hanna svegliati è da mezz'ora che ti chiamo"

Improvvisamente sento l'istinto di chiudere forte gli occhi a causa della luce che è piombata in stanza proprio come mia madre. Guardo l'orologio e noto che sono solo le 8:10.

"Ma sono solo le 8:10 mamma! Sei più pazza di quella psicopatica in aero!"

"Oggi devi andare ad iscriverti nella nuova scuola. Ho chiamato e mi hanno detto che ti davano tempo solo oggi , perché ormai le iscrizioni sono chiuse da un pezzo"

Segreto di una notte. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora