TI TI TI TI TI
TI TI TI TI TI
stupida sveglia Lucifera!stavo facendo un sogno bellissimo dove mangiavo cioccolata...
Cerco di alzare la mano invano provando a spegnere quella dannata sveglia orripilante,ma il mio gesto essendo troppo brusco mi fa cadere dal letto facendomi quasi rompere la schiena ma ovviamente sono dettagli,mi alzo da terra dolorante dirigendomi direttamente nel bagno per poi mettermi sotto il getto dell'acqua calda
Dopo essermi decisamente svegliata ed essermi resa conto di essere in perfetto orario ,fiera di me stessa, decido di fare colazione con uno yogurt,dopo aver finito di mangiare prendo le chiavi di casa e il telefono per poi dirigermi all'azienda
***
Arrivata all'azienda orgogliosa di esserci arrivata in perfetto orario
Mi dirigo verso l'entrata,ma dato che sono un'imbranata con i fiocchi inciampo nelle scarpe per poi cadere propio all'entrata dell'edificio sotto gli occhi attenti di tutti i dipendenti,mi rialzo non alludendo al fatto di aver appena avuto la prima figura di pupù davanti a tuttiFaccio un respiro profondo e cammino velocemente verso il reparto computer
***
Un ragazzo si un ragazzo finalmente ne incontro uno! ha illustrato le mie mansioni e mi ha appena mostrato il mio ufficio..beh..la mia reazione..?
"Signorina questo è il suo ufficio"
Dylan o meglio dire il signor Melbourne mi ha appena mostrato il mio salotto cioè voglio dire ufficio, e questo coso è più grande di casa mia ci rendiamo conto!
ma poi se quest'ufficio è così grande figuriamoci quelli nei piani alti uff"Wow b-beh...voglio dire wow"
"Signorina Thompson è di suo gradimento?"
"Si cioe wow..."
Ma quante volte ancora voglio dire wow bah devo provare a dire un'altra parola come...
"Wow"
Come non detto...lasciamo perdere
"Beh il suo wow lo prendo come un si haha comunque su quei fogli ci sono tutti i compiti assegnati dal signor Williams se ha problemi con qualcosa mi chiami e sarò qui per aiutarla,arrivederla"
Lo saluto con un gesto della mano e un sorriso
...Sono qui da almeno 5 minuti da quando il signor Melbourne se n'è andato lasciandomi sola,decido di uscire da questa trans e dirigermi alla mia scrivania prendendo i fogli che mi sono stati dati dal mio capo e cominciando il lavoro assegnatomi
***
Mentre scrivo al computer l'email che mi è stata chiesta di mandare a un nostro cliente per il PC che è stato portato nella manutenzione la porta del mio ufficio si apre facendo apparire un Signor Williams vestito in modo impeccabile così mi alzo in piedi e mi dirigo verso il mio capo"Salve signorina Thompson,com'è andato il suo primo giorno,spero tutto per il meglio no?"
"Oh,si si il lavoro all'inizio era un pò complicato ma poi ho iniziato a capire le funzioni ed è andato tutto per il meglio,propio adesso stavo mandando un'email a un nostro cliente"
"Bene allora mi ritiro così non la disturbo"
"Non si preoccupi nessun disturbo arrivederla"
Mi saluta per poi ritirarsi con uno strano sorriso stampato sul viso,mi giro dopo aver sentito la porta chiudersi,e cammino verso la scrivania decidendo di concludere il mio lavoro
***
Terminato il lavoro dopo svariate ore decido che è arrivato il momento di tornare a casa,così prendo tutta la mia roba,metto a posto ed esco dal mio ufficio ma appena mi giro rischio di morire di infarto sentendo improvvisamente dei gemiti arrivare dal bagno"Ehw"
decido di attraversare il corridoio sorpassando i rumori e scendendo al piano di sotto visto che ho chiesto a Sole di venirmi a prendere,esco dall'edificio ma non appena mi scontro con l'aria fredda dell'inverno mi rendo conto di aver dimenticato il cellulare di sopra,torno all'interno dirigendondomi nel mio ufficio passando per il corridoio che ho attraversato poc'anzi ma stranamente i gemiti sono terminati beh meglio così
Entro nel mio ufficio ed esco velocemente ma vado a sbattere contro il petto di una figura imponente alzo la testa decidendo di guardare lo sconosciuto negli occhi ma rimango pietrificata non appena riconosco il suo viso
"Beh ci incontriamo sempre allo stesso modo io e te"
Mi dice sorridendo malizioso,deglutisco vedendo il suo sguardo intenso ,mi allontano dal suo corpo guardandolo negli occhi
"Beh stavolta mi sei venuto tu addosso io non ho colpe"
Lo guardo come per sfidarlo,il suo sorriso aumenta sentendo le mie parole
"Allora mi perdoni per la mia sbadataggine sua maestà"
Mi risponde con un sorrisino di sfida..ma dico io mi sta prendendo un giro!?
"Ma che problema hai?"
"Io nessuno e tu?"
"Beh a me questa conversazione non mi diverte affatto,quindi potresti spostarti per cortesia che devo uscire?"
"No"
"Come prego?"
"No,ma amplifon e gratis per un mese sai?"
Mi dice con sorrisino malizioso
"Menomale che ne sei al corrente perché se non te ne sei reso conto io ti ho appena chiesto di spostarti"
"Ma io ti ho appena risposto che non voglio"
Decido di sospirare visto che da questa situazione non ne uscirò facilmente
Decido di provare a sorpassarlo ma con una passo si avvicina ancora di più a me..io indietreggio di uno..ma lui da bastardo ne avanza di un'altro incastrandomi tra il suo corpo e il muro.
Mi guarda negli occhi per poi accarezzarmi il viso avvicinando le labbra al mio orecchio"Mmh"
Geme appoggiando il viso tra i miei capelli sfiorando con le labbra il lobo dell'orecchio,così che il mio corpo sia improvvisamente attraversato da una scossa di brividi
"Non mi dispiacerebbe provarti"
Dice fra se e sé ma lo sento ugualmente e le sue parole mi fanno rabbrividire,ma il mio cervello si riattiva in quel preciso istante
Lo spingo guardandolo per un secondo negli occhi per poi girarmi e correre velocemente verso l'uscita
Appena fuori dall'edificio individuo immediatamente la macchina di Sole mi dirigo verso di essa frettolosamente,entro al suo interno per poi partire allontanandomi da quel luogo...lasciandomi alle spalle quello che è appena successo...e che non sarebbe mai dovuto accadere..
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GOD IS MY BOSS
RomanceJoyce Thompson,nata a Miami,in una famiglia amorevole e unita,lei che è rimasta se stessa nonostante tutto e tutti,diventando una ragazza dolce,piena di vita e con un sorriso che le splende sul volto 24h su 24h. Ma un giorno il destino decide di far...