Capitolo 15.

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E posso anche rinominare questa storia "come vorrei poter scrivere capitoli più lunghi e non addormentarmi mentre li scrivo" arrivati a questo punto. Oppure "schifo non editato".

Perdonate gli errori.

Niall POV

Non ho mai pensato molto al l'importanza delle mani, delle dita e dei gesti, okay forse un po' perché, voglio dire, io suono la chitarra.

Oltre queste piccole cose non mi sono mai soffermato su quanto affetto si potesse trasmettere con una semplice stretta di mano, quanti sentimenti esprimessero delle dita intrecciate o quanta calma potessero darmi due pollici in su.

Ci penso adesso, seduto sulla cassa nera al lato del palco, perché tutta la gente che sta qui, chi è venuto a sentirci, non ha idea di tutto ciò. Loro rimangono indifferenti a qualunque cosa, l'importante è la birra in mano e passare un paio d'ore lontano da chi quell'affetto glielo vuole donare.

"Festeggiato, molla quello sguardo pensieroso e vieni qui a bere con noi!" Mi urla Ed distraendomi dai miei pensieri. Sorrido e scuoto il capo. Mi alzo piano e faccio un salto per scendere dal palco. Non è ancora mezzanotte, quindi non è ancora il mio compleanno. Dopodiché festeggeremo iniziando a suonare perché abbiamo una serata e si inizia sempre a mezzanotte, per questo adesso il locale non è molto pieno. Mi siedo tra Ashton e Calum. Immediatamente un bicchierino con un liquido giallo si para davanti a me.

"Rum e pera?" Chiedo.

Ashton annuisce "So che è leggero ma per ora ci hanno portato questo"

Butto giù in un secondo il rum e afferro subito dalle mani di Ashton il succo di pera per contrastare il gusto amaro del precedente.

"Ma sbaglio o uno di noi non ha l'età per essere qui?" Dice Harry ridendo.

"Ho l'età per stare qui" risponde Calum fingendosi offeso "solo non posso bere nulla"

"Forse" diciamo tutti quanti in coro e Calum ride afferrando una birra.

"Guida Ed!" Urla Ashton correndo verso il bar per prendere il secondo giro.

Ed fa una faccia triste e inizia a lamentarsi.

"Posso guidare io" dico. Tre teste sconvolte si girano verso di me. Harry boccheggia prima di parlare ma alla fine niente esce dalle sue labbra.

"Non puoi, sei il festeggiato" dice Ed al posto suo, lo stesso sguardo scioccato degli altri due.

"Non fa niente, voglio comunque andare in un posto dopo" Calum scuote il capo e continua ad insistere che non dovrei perché è il mio compleanno e posso fare tutto quello che voglio senza preoccuparmi di nulla perché è così che funzionano i compleanni.

Evidentemente Calum e la sua famiglia sono un po' troppo attaccati ai compleanni.

"Tipo che se finissi sotto un treno non moriresti nemmeno" conclude infine scrollando le spalle.

Mi sento come se un bambino stesse parlando di babbo natale.

L'espressione di Ed mi fa scoppiare in una risata fragorosa perché è persino più scioccato di quando io ho detto che avrei guidato io.

Harry mi segue a ruota e dopo un minuto finiamo tutti per ridere di Calum, mentre Ashton poggia il vassoio al centro del tavolo.

"Comunque" riprendo il discorso "dato che è il mio compleanno e posso fare quello che voglio senza preoccuparmi di niente" prendo un pugno di noccioline e le mangio in un solo boccone "guido io".

Ashton passa la fase shock-perché-Niall-non-vuole-bere più velocemente degli altri, abbracciando la politica "ce ne sarà più per me" e una semplice alzata di spalle.

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